ACCESE POLEMICHE PER LA CHIUSURA DEL DEA ALL’OSPEDALE DI VERBANIA

ACCESE POLEMICHE PER LA CHIUSURA DEL DEA ALL’OSPEDALE DI VERBANIA

Suscita vibrate proteste e una autentica sollevazione da parte di cittadini e forze politiche la notizia della chiusura, decisa dalla Regione e annunciata ieri alla rappresentanza dei sindaci, di uno dei due Dea del Vco.  Stando alle prime indicazioni sarebbe il dea di Verbania la “vittima sacrificale” della giunta Chiamparino, decisione che Ncd e Comunità.vb  definiscono “inaccettabile” presentando un ordine del giorno che impegna il Sindaco a difendere la salute prima della politica e  chiedendo la convocazione di un Consiglio comunale aperto sul tema sanità. Che il primo atto della nuova giunta regionale per il Vco equivalga alla chiusura di un Dea è un fatto gravissimo ed eloquente – dichiara Damiano Colombo, di Ncd, primo firmatario della mozione – che segna la morte del “Castelli”. Privare Verbania, il suo entroterra e un bacino da 2,5 milioni di turisti di un Dea è una follia. Stupisce che la decisione venga dal centrosinistra che nel 2005-2010 ha voluto l’ospedale unico plurisede. Ed è imbarazzante per il Pd e per il vicepresidente Reschigna, che da sindaco di Verbania e da consigliere regionale di minoranza diceva tutt’altro, attaccando il centrodestra che, invece, ha sempre salvato i Dea concedendo deroghe alle assunzioni. E chissà che cosa diranno quei Comitati, non tutti, che si sono sembra dimostrati “benevoli” verso il centrosinistra.  Il Piano sanitario regionale prevede un Dea ogni 150.000-300.000 abitanti. Il Vco (160.000 abitanti circa) ha ottenuto una deroga per via della morfologia del territorio e per la sua specificità montana. Di fatto, pur operando su due strutture, il Dea è unico e funziona come testimoniano i circa 53.000 accessi del 2013: 29.000 a Verbania e 24.000 a Domodossola. Sopprimere il Dea di Domo o di Verbania sarebbe comunque il primo passo verso la chiusura dell’uno o dell’altro nosocomio. Dobbiamo esserne consci perché indietro non si torna – aggiunge Marco Parachini per Comunità.vb – Senza Dea i reparti migreranno a Domodossola e Verbania avrà solo ambulatori, analisi e chirurgia in day surgery: sarà un micro-ospedale. Chiediamo un Consiglio Comunale aperto e che i nostri rappresentanti istituzionali, dal sindaco in su, difendano il diritto alla salute dei verbanesi. Lunedì sarà in città l’assessore regionale alla Sanità. È una buona occasione per capire qualcosa di più. Chiediamo che all’incontro partecipi, in rappresentanza del Consiglio Comunale, l’intero ufficio di presidenza.

  1. Non mi stupisco affatto della possibile chiusura del DEA del Castelli e tantomeno mi stupisco della possibilità che lo stesso Castelli diventi una struttura gestita dai privati come Omegna. Credo che a bilanciare la chiusura del DEA del Castelli ci sarà la chiusura del Punto Nascita del San Biagio come dire un colpo al cerchio e un colpo alla botte; tanto noi litighiamo per problemi di campanilismo e chi ci governa piano piano ci toglie uno dei nostri diritti fondamentali “,la tutela della salute” Se la Vuoi PAGA !

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    • Purtroppo Sandro anche io sono di questa opinione. Il dramma è che in Italia prima di tagliare gli sprechi (per pochi) si tagliano i servizi ai cittadini (per tutti). Ci sono mille rivoli di soldi buttati al vento (che servono per accontentare i “trombati” della politica, rendite di posizione, società e consorzi e attività varie), e dall’altra parte i servizi ai cittadini (compresi quelli dati ai “trombati), che si tagliano per mancanza di soldi. Il giorno che cominceranno a rendersi conto che il mondo è cambiato, che certe cose sono inutili, che certi servizi si possono fare utilizzando un computer (se pensa che alcuni uffici pubblici oggi ti obbligano ad usare il fax per ricevere/inviare documenti, quando TUTTI sono obbligati ad avere la posta elettronica certificata … è già detto abbastanza!), che 8100 comuni sono troppi, e, purtroppo, tante altre cose, noi dovremo pagarci l’assicurazione sanitaria altrimenti non ci curerà nessuno.

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  2. Da tempi remoti ho pensato che mi sarebbe piaciuto ed avrei destinato una eventuale vincita, utile per costruire e dotare proprio l’ospedale Castelli di una pista di atterraggio per elicotteri per i soccorsi urgenti e qualsiasi altro servizio necessario per il nosocomio.Ne avevo parlato con alcuni miei amici i quali si erano espressi positivamente sul progetto da me proposto con l’intenzione di parteciparvi solidarmente insieme. Ma,se chiudessero anche il DEA a cosa servirebbe progettare una innovazione per una struttura che si presenta sempre più monca e carente di servizi essenziali per la comunità Verbanese e non solo? Quando si parla di densità territoriale della popolazione che accede ai servizi sanitari pubblici bisognerebbe considerare anche quante e quali sono e perchè nascono le aziende private sullo stesso territorio.
    Perchè una struttura pubblica(come l’Ospedale Castelli) non può diventare come una struttura privata?
    Le strutture private copiano o meglio diventano dei mini ospedali,perchè quelle pubbliche non possono offrire gli stessi servizi che offrono le aziende private, sopratutto quelle convenzionate?. Ma scusate, gli ospedali pubblici di chi sono ?
    Con quali risorse e di chi,. funzionano ? .

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