AMNESTY VERBANIA CHIEDE ANCORA “VERITA’ PER GIULIO REGENI”

AMNESTY VERBANIA CHIEDE ANCORA “VERITA’ PER GIULIO REGENI”

Amnesty chiede ancora “Verità per Giulio Regeni”  e il Gruppo di Verbania invita a seguire gli sviluppi della ricerca di giustizia e verità sulla morte del giovane ricercatore italiano a 28 mesi da quando il suo corpo senza vita venne ritrovato alla periferia del Cairo.  Il Gruppo Italia 96 di Amnesty International di Verbania si è impegnato ad organizzare un incontro pubblico con Riccardo Noury, che permetterà di avere tutte le notizie aggiornate sul caso di Giulio e sulla Campagna in suo favore, alla quale già dal 2016 hanno aderito il Comune di Verbania (come testimonia lo striscione sulla facciata di Palazzo Flaim), il Liceo Cavalieri e l’Istituto Cobianchi, così come molti cittadini di Verbania e della zona.  La presenza a Verbania di Riccardo Noury, inizialmente prevista per il 14 giugno (e rinviata a causa di problemi di salute del relatore), sarà mercoledì 3 ottobre. È una data che permetterà di avere sia un incontro pubblico che un momento di coinvolgimento diretto degli studenti delle scuole superiori.   Già da ora il Gruppo di Amnesty chiede alle persone interessate di collaborare per preparare nel modo migliore questo importante momento di informazione, che si inserisce nel quadro dell’impegno in difesa dei Diritti Umani nel mondo.

Amnesty International, con la Campagna “Verità per Giulio Regeni”, è al fianco della famiglia di Giulio e continua a chiedere che sia fatta piena luce su quanto è successo in Egitto. Di questo impegno si è fatta portavoce la delegazione della Sezione Italiana di Amnesty, guidata dal presidente Antonio Marchesi, che lo scorso 8 giugno è stata ricevuta dal presidente della Camera Roberto Fico.
 Al presidente Fico, Marchesi ha rappresentato le preoccupazioni per l’intermittente e insufficiente impegno delle istituzioni italiane nell’accompagnare la richiesta di verità alle autorità egiziane affinché siano conosciuti i nomi dei mandanti e degli esecutori dell’arresto arbitrario, della sparizione, della tortura e dell’uccisione di Giulio Regeni. Ha inoltre ricordato il giudizio d’inopportunità e intempestività espresso nell’estate del 2017, a seguito della decisione del governo dell’epoca di rinviare l’ambasciatore italiano in Egitto, rinunciando in questo modo all’unica forma di pressione sulle autorità del Cairo. Nel corso dell’incontro Annunziata Marinari, responsabile della campagna “Verità per Giulio Regeni”, ha descritto l’enorme mobilitazione iniziata nel febbraio 2016 con adesioni di centinaia di enti locali, università, scuole e ulteriori luoghi di cultura, così come di centinaia di migliaia di cittadine e cittadini, che hanno così dato vita a un enorme movimento per i diritti umani. Il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury ha sottolineato come l’uccisione di Giulio Regeni, lungi dall’essere un caso isolato o una disgrazia, debba essere collocata nel contesto di gravi violazioni dei diritti umani in corso in Egitto dal 2013, anno dal quale le sparizioni forzate di reali o percepiti oppositori o soggetti portatori di minacce alla sicurezza dello stato sono diventate più che quotidiane.

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