AUTOMOBILISTA VIOLENTO INFIERISCE COL BASTONE SUL CRISTALLO DI UNA VETTURA

AUTOMOBILISTA VIOLENTO INFIERISCE COL BASTONE SUL CRISTALLO DI UNA VETTURA

Il furgoncino procedeva lentamente già  da un po’. Una situazione divenuta insostenibile, anche perchè il conducente sembrava non avere alcuna intenzione di mettere giù il telefonino. Così l’automobilista segnalava col clacson il proprio disappunto e, poco dopo, sfruttando un tratto di strada più largo e con migliore visibilità , tentava di affiancare e superare il mezzo. Non l’avesse mai fatto: il furgoncino scartava e, muovendosi verso il centro della carreggiata, minacciava lo speronamento. Dopo avere costretto l’automobilista a restare dietro, il furgone rallentava fino a fermarsi, costringendo l’altro a fare altrettanto. Era il momento della furia: il guidatore del furgone, un uomo sui 50/60 anni, infieriva con un bastone sul cristallo lato guida della vettura tentando al contempo di aprirne la portiera. Solo dopo essersi reso conto che la sua iniziativa era frustrata dalla sicura automatica, tornava sul suo mezzo per allontanarsi definitivamente.

Potrebbe sembrare una scena del celebre film di Steven Spielberg Duel, invece i fatti sono accaduti il 7 ottobre scorso sulla Statale dell’Alto Vergante. Alla Polizia di Stato il compito di risalire all’identità  del guidatore violento, partendo da una targa di circolazione. La ricerca non si dimostrava facile. Il mezzo, infatti, era intestato ad una donna senza precedenti di Polizia. Dal database, tuttavia, il suo nominativo risultava associato ad un vecchio controllo, di quelli che vengono fatti con cadenza quasi quotidiana sulle strade della provincia. In quella occasione, a bordo del veicolo, con la proprietaria, si trovava un uomo la cui età  anagrafica sembrava compatibile con quella segnalata dall’aggredito. Chiamato a riconoscere il sospetto dalle fotografie, la vittima del reato si mostrava dubbioso. Tutto da rifare.

Veniva sentita per sommarie informazioni l’intestataria del furgone la quale riferiva che, probabilmente, alla guida del veicolo c’era lex marito, F.P. 60enne, titolare di un’azienda idraulica. Dall’archivio informatico risultava una lunghissima lista di precedenti per il nuovo sospettato: furto, porto di armi od oggetti atti ad offendere, associazione a delinquere, ricettazione, truffa, falsificazione di moneta, simulazione di reato, riciclaggio, atti persecutori, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, violazione di domicilio ed altri. La traccia sembrava promettente. Nuovamente chiamato al riconoscimento fotografico, l’automobilista stavolta identificava il suo aggressore. Per quanto sopra, F.P. veniva deferito all’autorità giudiziaria per i reati di violenza privata e danneggiamento.

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