CANILE, UNA LETTERA DI VOLONTARI E LA RISPOSTA DEGLI AMICI DEGLI ANIMALI

CANILE, UNA LETTERA DI VOLONTARI E LA RISPOSTA DEGLI AMICI DEGLI ANIMALI

E’ destinata a suscitare nuove discussioni e polemiche sul canile la seguente lettera diffusa agli organi di informazione da alcuni volontari in disaccordo con l’Associazione Amici degli Animali nei cui confronti non si esclude una ulteriore azione legale:

Siamo alcuni volontari che operano presso il Canile di Verbania, da sempre in disaccordo  con le scelte intraprese dall’Associazione Amici degli Animali. Il nostro disappunto si è inasprito in particolar modo rispetto alle modalità di protesta assunte dall’Associazione stessa, in  merito all’assegnazione della gestione del canile municipale alla ditta Adigest.

All’Associazione abbiamo comunicato che  il nostro intento era fin da subito quello di collaborare con i nuovi gestori per il benessere dei cani e che il compito dell’Associazione sarebbe dovuto essere quello di segnalare e denunciare alle autorità competenti eventuali anomalie di gestione.

Purtroppo la nostra linea non è stata assolutamente presa in considerazione e ci hanno definiti “cavalier serventi, giuda, topi che abbandonano la nave …”, tralasciando le volgarità.

Fin da subito l’Associazione ha deciso di colpire la Ditta Adigest con l’invio di varie ispezioni Spresal, NAS, Corpo Forestale dello Stato, A.S.L., e Guardia di Finanza. La stessa, ha addirittura richiesto l’analisi delle crocchette somministrate ai cani, acquistate dalla medesima ditta dal libero mercato, inoltre hanno falsamente dichiarato tramite stampa e social network la mancanza di cibo.

Da quel momento, ha avuto inizio una serie di insulti pubblici nei confronti della Pubblica Amministrazione, del personale Adigest e del gruppo di volontari scrivente: vignette, minacce,  offese personali, fotografie non autorizzate con intento denigratorio.

Noi, in quanto persone educate, di buon senso e armate di pazienza, abbiamo cercato di non considerare queste basse provocazioni.

Questo atteggiamento è  proseguito anche con la presa in carico della gestione del canile da parte della Cooperativa “Il Sogno” di Domodossola. Non a caso i primi giorni è stata effettuata un’ispezione Spresal che ha comportato una sanzione di €.1.644,00  nei confronti della Cooperativa perché sprovvisti di tuta antimorso.

Ciò che ci ha spinto realmente a scrivere e rendere pubblica questa lettera è l’assurda richiesta, fatta tramite social network,  sulla destinazione dei fondi raccolti tramite l’organizzazione di un torneo di tennis, ancor prima che quest’ultimo si svolgesse. Bisogna precisare che il canile non raccoglierà soldi, l’intero ricavato verrà trasformato in buoni per l’acquisto di cibo, medicinali e visite specialistiche per i cani.

A noi nasce spontanea un’altra domanda: tutti i fondi raccolti dall’Associazione da luglio 2014 a giugno 2015 come sono stati spesi? Visto che al canile e soprattutto ai cani nulla è arrivato. Inoltre banchetti, vendita calendari e manifestazioni varie sono stati svolti per conto e per nome del canile. Quindi la domanda è legittima, soprattutto se consideriamo il fatto che guardando i bilanci approvati degli anni precedenti, la cifra raccolta annualmente si aggirava  ben oltre i 40.000-50.000 Euro.

Vorremmo inoltre chiedere all’Associazione di rendere pubblici gli esiti dell’eredità destinata al Rifugio del cane.

Le nostre domande proseguono.

L’Associazione ha più volte dichiarato il suo unico scopo di tutelare il benessere dei cani ospiti della struttura (e non solo) e preservarne i diritti, perché allora nonostante avesse ottenuto la possibilità di occuparsi delle adozioni, ha continuato la sua guerra?

I volontari hanno continuato ad avere la possibilità di portare in passeggiata gli ospiti del canile, ma questo non ha cessato le polemiche. Ci chiediamo quindi, perché?

Come mai l’Associazione non è d’accordo nell’affidare la gestione ad una Cooperativa? Che tra l’altro la solleva da tutte le incombenze gestionali che in passato le hanno creato non pochi problemi e una situazione debitoria di oltre 40.000,00 €.

Come è possibile che un’associazione animalista, attenta come la vostra, possa aver “buttato” oltre 250 kilogrammi di crocchette per cani donate da cittadini e ditte, tenendole ben oltre la data di scadenza e non pensando di donarle ad altre associazioni bisognose di aiuto?

Come mai è stato portato via dal canile tutto il materiale esistente come computer, lettori microchip, frustoni, tute di sicurezza ecc., che sono stati donati o acquistati con la raccolta fondi sempre effettuate a nome e per conto del canile?

Ci sarebbero ancora molte altre cose da dire. Fino adesso si è sentito parlare della versione dell’Associazione e quindi per il bene dei cani ci è sembrato giusto intervenire con i nostri quesiti.        

Tutto ciò di cui parliamo è supportato da documenti che comprovano la loro veridicità (foto, e-mail e documenti stampati da facebook) e ci riserviamo il diritto di intraprendere un’azione legale nei confronti di alcuni componenti dell’Associazione e nei confronti della stessa, che ha permesso tutto questo sulla sua pagina ufficiale di facebook.

Noi speriamo che la cooperativa “ Il Sogno “ continui il suo lavoro bene come sta facendo e che con il contributo di nuovi volontari e nuove collaborazioni si possa ulteriormente migliorare la vita dei nostri cani.

Per quanto riguarda le false voci che i cani non escono in passeggiata, invitiamo la cittadinanza ad accertarlo personalmente, ribadendo che grazie alla disponibilità della cooperativa, attualmente è possibile uscire in passeggiata anche al mattino, in aggiunta agli orari pomeridiani prestabiliti.

Infine, facciamo fatica a capire come il Presidente ed il Vice Presidente  che stavano facendo un ottimo lavoro nella riorganizzazione della gestione del canile, abbiano potuto intraprendere questa crociata, che di fatto   ha estromesso l’Associazione Amici degli animali dalla vita del canile.             

I Volontari

Non si fa attendere la risposta dell’Associazione Amici degli Animali Onlus con il seguente comunicato della presidente Loredana Brizio:

I confini della speciosità sono davvero talmente sottili da parere infiniti, è quanto dimostrano tali domande firmate “i volontari” che di volontà ne dimostrano una e una soltanto e cioè quella di ri-avviare polemiche e discussioni delle quali, davvero, ne ho abbastanza, ne ho nausea.

Questa lettera dipinge l’Associazione come un’associazione a delinquere composta da gentaglia senza scrupoli, ladra, litigiosa e prevenuta per partito preso contro tutto e tutti.

Anche l’aria ormai sa che è il contrario, e che l’Associazione è stata vilipesa e combattuta solo per ragioni personali e politiche dell’attuale amministrazione comunale e nient’altro e che ha usato mezzi e persone, senza badare all’etica, solo per toglierla di mezzo.

Si evince, ora chiaramente, che questi “volontari “ per pura acredine personale verso altri volontari hanno passato, prima, gran parte della loro attività di volontariato meno al servizio della loro missione, cioè aiutare i cani, e più a litigare per creare zizzania.

Ora, estromessa l’Associazione “ad manus potestatem” cioè senza alcun reale motivo e dopo decenni di onesto e onorabile servizio, questi personaggi, politici e cortigiani, da pozzanghera di periferia sguazzano col torbido, ergendosi a giudici con domande tendenziose e allusive a chissà quali nefandezze, meramente per ottenere le “grazie” dai capricci dei politicanti di turno volendo così dimostrare, pubblicamente, la loro fedeltà a tale guinzaglio.

Non ho né tempo, né voglia di prestarmi a queste sporcizie ribattendo punto per punto ad allusive domande, potrò farlo col mio mestiere nelle aule del tribunale, se davvero chi scrive è così certo di ciò cui allude e là in quell’aula mi o ci deve portare.

Vorrei soltanto rammentare che coloro che si azzardano a basse insinuazioni sono stati e lo sono ancora dei volontari, con tanto di tessera, i quali hanno partecipato ed approvato il bilancio dell’Associazione e ben conoscono le spese cui la stessa ha dovuto far fronte per pagare gli stipendi, TFR, oneri previdenziali e fiscali, senza contare le spese per i medicinali, per il veterinario comportamentista, per il cibo, per le manutenzioni, per le cure extra dei cani, per le utenze (acqua,luce,gas,telefono), per le attrezzature etc.

Anche dopo la gestione Adigest l’Associazione ha sempre provveduto a fornire il cibo umido e ad eseguire le manutenzioni, stante la assoluta carenza da parte del gestore, come è ampiamente dimostrabile, così come è sempre stato fatto intervenire il veterinario comportamentista, a spese nostre.

Siccome sono parte offesa e non una stracciona che ruba l’elemosina, scelgo almeno il terreno che mi si adatta meglio, certa delle mie azioni compiute per l’Associazione da quando sono Presidente.

Per concludere, di questi “volontari” io, come Presidente dell’Associazione, mi sono fidata di loro e ho dato loro possibilità di collaborare ed è pur evidente che sono stata ingannata.

Questi mi hanno imbrogliato e si sono rivelati collaboratori deludenti. Tuttavia, non mi pento di averli tenuti insieme gli uni e gli altri, pur litigiosi. Ritengo che una maniera dignitosa di vivere sia prendere la gente in parola, quando non si hanno ragioni valide per fare il contrario.

Questi “volontari” dimostrano ancora una volta che è facile trarre in inganno la gente per bene, la quale, essendo perlopiù sincera, è disposta a credere e a dare la loro fiducia, fino a prova contraria.

Questi “volontari ” danno senso compiuto, con le lor domande, alla loro “leggerezza umana”, non perché abbiano ingannato mentendo agli altri, ma a loro stessi, pur sapendolo.

Ai reggitori del guinzaglio invece ricordo che i verbanesi stanno capendo di essere più blanditi che ascoltati, più ingannati che responsabilizzati e più traditi che delusi.

Pertanto, ribadisco, che l’Associazione non ha nulla da rimproverarsi, in quanto il suo obiettivo era ed è quello di garantire il benessere e la salute degli animali.

 

 

 

Nella foto una manifestazione di protesta degli Amici degli Animali.

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