CHIAMPARINO: UNA DELIBERA IMMEDIATA DEI CONSIGLI COMUNALI PER FAR DECOLLARE IL PROGETTO DELL’OSPEDALE UNICO

CHIAMPARINO: UNA DELIBERA IMMEDIATA DEI CONSIGLI COMUNALI PER FAR DECOLLARE IL PROGETTO DELL’OSPEDALE UNICO

Mentre al Tecnoparco è in corso l’incontro con gli amministratori locali, si vanno delineando i contorni dell’operazione con cui l’amministrazione regionale intende lanciare il progetto del nuovo ospedale unico.  Per far decollare l’operazione si deve prima di tutto recepire la volontà in tal senso  delle amministrazioni locali e il presidente Sergio Chiamparino dichiara che per non perdere tempo essa deve essere espressa entro novembre con una specifica delibera sul tema ospedale unico da parte dei consigli comunali.  In caso di risposta positiva, la Regione lavorerà per questo obiettivo, per il quale si prevede un finanziamento da privati attraverso un project financing.  Se il progetto dovesse decollare, non è da escludere in attesa della sua realizzazione il mantenimento della situazione attuale.

 

  1. Bernardino Gallo 17 Ottobre 2015, 14:31

    COMUNICATO STAMPA 17 ottobre 2.015 Tutti incantati dall’ospedale UNICO ?
    Tentiamo di mettere un poco di ordine sull’inondazione e le dichiarazioni a mezzo stampa relative all’annuncio dell’ospedale unico nel VCO dal trio Chiamparino, Reschigna e Saitta ieri al tecnoparco di Fondotoce. La nostra opinione è che tale proposta sia scaturita soltanto per tentare di uscire dal “cul di sacco” in cui si erano cacciati la giunta regionale e il partito democratico con l’annunciato proposito di chiudere uno dei due DEA, oggi sial al Castelli di Verbania che al San Biagio di Domodossola. Questa decisione avrebbe comportato una grande emorragia di voti che bisognava tamponare. Rammentiamo per i distratti che la regione ha presentato un piano di tagli alla sanità piemontese ai ministeri competenti che comprendono la chiusura di un DEA nel VCO entro la fine dell’anno in corso. La giunta regionale dovrà chiedere che l’attuale organizzazione con i due DEA, resterà sino all’apertura dell’ospedale unico nuovo. Chi ci dice che questa autorizzazione sarà concessa e che un eventuale diniego serva a scaricare su Roma le responsabilità di Torino?
    Altra questione è che, se la proposta è seria , dovrebbe ripartire da dove era ricominciata, cioè dall’ubicazione a Piedimulera ove erano state spese parecchie risorse, ivi comprese l’acquisizione delle aree. La regione dovrebbe assumersi questa responsabilità se la proposta dell’ospedale unico è sincera, sia per ridurre i costi che per evitare che si infiammi la zuffa campanilista nel territorio.
    Abbiamo notizie che non si terrà conto di questo e, i massimi “padroni del vapore” del VCO, (tra cui sicuramente Reschigna e Borghi che invitiamo a smentire), stanno brigando di collocare l’ospedale unico a Gravellona nei pressi nell’area dell’ex inceneritore; stanno anche accelerando al massimo su tale decisione da far adottare ai consigli comunali in tempi ristrettissimi, anche se su tale area le condizioni idrogeologiche sono ben altre che rose e fiori. Tutto questo sulla testa della gente.
    Altra questione di cui tener presente ì l’urgenza ed emergenza esterna, (118), agli ospedali, o all’ospedale unico che oggi fa acqua da tutte le parti. Si chiede una radicale riorganizzazione in quanto è notevolmente peggiorata da quando accentrata a Novara e non garantisce i tempi previsti per intervenire in tempo utile nel nostro territorio. Si pensi agli abitanti delle valli Cannobina o Formazza. ai quali dobbiamo garantire un servizio adeguato. Si stanno anche facendo circolare i costi del mantenimento dei due DEA, che a noi sembrano leggermente pompati e che, comunque, sono pari o inferiori al costo da elargire ai privati per l’affitto dell’ospedale nuovo. In conclusione noi chiediamo che vi sia la massima trasparenza e che, su tale tema vi sia il pieno coinvolgimento del popolo anche con un referendum serio. Sul futuro degli ospedali esistenti la situazione più critica sarebbe per il San Biagio. Noi suggeriamo una contropartita, magari nel socio assistenziale ma corposa, per evitare una legnata esiziale per Domodossola e l’Ossola depredata di tantissimi servizi.
    Presidente gruppo FB SOS Ossola già presidente USSL 56 Ossola

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    • continuiamo a farci del male, come i capponi di renzo, intanto la gente del vco è costretta ed emigrare in altri ospedali perché quelli locali sono inaffidabili; viva il becero ed ottuso campanilismo!!!

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