CRISTINA: OSPEDALE E SANITA’

Mirella Crisina davanti all’ingresso dell’Ospedale Castelli.

A margine di una conferenza stampa all’ingresso dell’Ospedale Castelli, la candidata sindaco del centrodestra Mirella Cristina ha diffuso il seguente comunicato nel quale precisa gli aspetti salienti del proprio programma in merito al “nostro ospedale”, per il cui futuro intende prestare il massimo impegno, e alla sanità in generale:

Ho sentito il candidato del Movimento 5 Stelle dire che è assurdo parlare di difesa dell’ospedale Castelli perché la sanità è materia di competenza regionale. È assolutamente sbagliato: Campana forse non ricorda che c’è l’assemblea dei sindaci, che ha come presidente il sindaco di Verbania, e dunque quest’ultimo è il primo interlocutore della dirigenza dell’Asl. Noi del centrodestra eravamo a favore dell’ospedale unico. Non volerlo è stato un errore madornale della sinistra, perché si è persa l’occasione di avere un ospedale d’eccellenza. In cambio la sinistra promise una ristrutturazione completa del Castelli e con quel programma vinse le elezioni regionali del 2005, ma la giunta Bresso non fece nulla per potenziare e migliorare l’ospedale di Verbania. Il piano da 23 milioni di euro di investimenti sul Castelli presentato dall’allora direttore generale dell’Asl Vco Ezio Robotti è rimasto pura fantasia, mentre la giunta Cota, invece, ha finanziato e realizzato la nuova sala operatoria. Il risultato è che Omegna se l’è cavata grazie al Coq, Domodossola ha ottenuto molto perché ha alzato la voce e Verbania invece è rimasta a bocca asciutta. Emodinamica avrebbe potuto essere portata qui, e non è logico che il San Biagio abbia un’astanteria maggiore di quella del Castelli: il Dea ha bisogno di più posti letto. Credo che verbanesi dovrebbero fare come i domesi e scendere in piazza, assieme al loro sindaco.

Dobbiamo far diventare il nostro ospedale un centro qualificato. Abbiamo oncologia medica e radiologia ben funzionanti ma ci vuole anche la chirurgia oncologica, per seguire in ogni fase i pazienti con neoplasie e farlo diventare a tutti gli effetti un polo oncologico d’eccellenza. Credo poi in un deciso potenziamento di tutta l’area materno-infantile: abbiamo reparti di pediatria e neonatologia che funzionano già molto bene, ma si può e si deve fare molto di più con un “centro parti” attrezzato, magari anche con il parto in acqua. Infine fare rete con Novara ed Alessandria, che hanno alte specializzazioni in termini di cardiochirurgia e chirurgia neurologica.

C’è poi la questione dei servizi territoriali. Il Dea va sgravato dai codici bianchi e per farlo servono le aggregazioni dei medici di base in uniche strutture, per fornire un servizio che funzioni tutto il giorno. Esiste solo una struttura di questo tipo a Verbania, e non basta: il Comune può incentivarne la nascita di nuove individuando e mettendo a disposizione degli spazi dove insediarle.

Ulteriore punto è la creazione di una “carta dei servizi”, mediante la quale il Comune deve informare i cittadini su quali servizi sanitari sono presenti sul territorio. 

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