IL GRANITO INCONTRA L’ARTE

IL GRANITO INCONTRA L’ARTE

In una interessante iniziativa le cave di granito di Baveno incontrano l’arte e il Museo del Paesaggio di Verbania.  Il prossimo venerdì 1 giugno alle ore 18 al Museo del Granito GranUM di Baveno si inaugurerà l’esposizione di un prestigioso dipinto di Guido Boggiani proveniente dalle collezioni del Museo del Paesaggio di Verbania.  L’opera resterà esposta fino al 30 novembre e sarà visitabile durante le ore di apertura del Museo.

L’interesse artistico delle cave di granito trova ulteriore conferma in altre opere ospitate nella mostra temporanea “Armonie verdi” allestita presso il Museo verbanese. Per apprezzare anche queste opere e godere inoltre di visioni di paesaggio attuali, il Museo GranUM e il Museo del Paesaggio proporranno in collaborazione durante l’estate tre appuntamenti in cui IL GRANITO INCONTRA L’ARTE.  Si tratta di visite guidate a partire dal Museo GranUM con il dipinto “Le Cave di Baveno” con successivo trasferimento in motoscafo a Pallanza, Museo del Paesaggio e visita guidata all’esposizione “Armonie Verdi. Paesaggi dalla Scapigliatura al Novecento” (organizzata da Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria del Vco, con la collaborazione del Museo). Le visite si terranno, con partenza alle 15 dal Museo nei venerdì 6, 20 luglio e 10 agosto (visita guidata gratuita, euro 7 biglietto motoscafo con prenotazione obbligatoria presso Ufficio Iat Baveno).  L’esposizione dell’opera di Boggiani e le iniziative collaterali si inseriscono nella scia delle numerose attività di valorizzazione del tema del granito e della tradizione estrattiva locale promosse dal Museo GranUM nel contesto dell’Ecomuseo del Granito con Comune di Mergozzo, Associazione Gam e contributo della Fondazione Comunitaria del Vco.

Il dipinto “Le cave di Baveno” (olio su tela, cm 80×170) risale al 1881 e si inserisce nel filone pittorico di paesaggio “di macchia”, particolarmente coltivato da Guido Boggiani (Omegna 1861-Paraguay 1902) durante i soggiorni nella sua villa di Stresa, quando si dedicò allo studio di luci e colori dell’ambiente circostante, prediligendo i pendii, i boschi e i torrenti del Mottarone, tra lago d’Orta e Maggiore. Nelle Cave di Baveno dipinge, nei modi di un naturalismo attento ai valori della luce, un piccolo gruppo di signore che passeggiano nei dintorni delle cave e che – secondo una sensibilità romantica che fa prevalere la natura sull’uomo – si distinguono a fatica nella distesa del verde. Il dipinto trova una naturale collocazione nel percorso museale del granito rosa, documentando come il paesaggio di cava, pesantemente modificato dall’uomo con le attività estrattive, fosse oggetto di osservazione e interesse artistico.

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