LA SCOMPARSA DEL PARTIGIANO GIANNI MAIERNA

LA SCOMPARSA DEL PARTIGIANO GIANNI MAIERNA

Si è spento il partigiano e presidente onorario della Sezione Augusta Pavesi dell’Anpi di Verbania Gianni Maierna.

Contemporaneo dell’avvento della dittatura in Italia, nato e cresciuto a Intra, vi ha svolto la maggior parte della sua attività  di partigiano gappista. Subito dopo l’8 settembre 1943 costituì con Arialdo Catenazzi, Franco Carmine e Gastone Lubatti il G.A.P. Intra, nel quale militò fino alla Liberazione. Riconosciuto partigiano combattente con 18 mesi di anzianità . Negli anni delle lotte operaie del dopoguerra ha lavorato alla Rhodiatoce di Verbania. Allontanato in seguito a uno sciopero, ha avviato una piccola officina di autoriparazioni e poi una stazione di servizio-auto. Alla passione per il disegno e la meccanica ha alternato l’impegno nelle associazioni partigiane e nell’amministrazione pubblica. Come militante e dirigente Anpi  èstato uno strenuo sostenitore della necessità  di erigere la Casa della Resistenza ed ha dato un contributo fondamentale per la realizzazione dell’opera che dal 1996 accoglie i visitatori dell’Area Monumentale sorta sul luogo dell’eccidio di Fondotoce. Presidente dell’Anpi Verbania dal 1994 al 2004.
Autore del libro “14 giorni d’agosto” nel quale si rievocano le circostanze vissute da Verbania e dintorni settantatre anni fa, nell’estate del 1944, che culminarono con l’arresto di Gianni e di suo padre per sospetto antifascismo. Il memoriale, pubblicato da Tararà  nel 2009, rievoca la situazione in cui si viveva in città durante la Repubblica di Salò, l’organizzazione antifascista e in particolare, attraverso le imprese del dinamico Gap di Intra, rivela l’ attività  di chi “lavorava al piano” e riforniva di armi e viveri le bande partigiane di montagna. I ricordi dei giovani di quei tempi sono una parte della storia della città  e coinvolgono come un romanzo: tra coprifuoco, azioni di disarmo, fughe sui tetti, trucchi per consegnare oggetti compromettenti, beffe, spostamenti notturni, diserzioni e traversate del lago. Di fronte all’arresto e alla ventilata fucilazione sua e di suo padre, Gianni sostiene la sua parte senza perdersi d’animo, affrontando con freddezza la tracotanza delle Brigate Nere.
  (da Anpi Verbania)

 

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