L’EX ASSESSORE RONCHI RISPONDE SU VILLA OLIMPIA E GATTABUIA

Villa Olimpia

L’intervento di Ivana Ronchi pubblicato sulle nostre pagine a proposito del cambio di gestione a Villa Olimpia e del progetto Gattabuia, ha suscitato numerose reazioni di lettori che hanno chiesto chiarimenti. Particolarmente circostanziate sono state le richieste via mail di “Chopin”: a lui e agli altri ecco ora le risposte dell’ex assessore ai servizi sociali.

Non amo molto chi si cela dietro uno pseudonimo, ma rispondo per dovere di chiarezza verso i lettori perchè capisco che venti anni di berlusconismo facilitino le interpretazioni malevole.
Riguardo a Claudio Zanotti io ho espresso la mia opinione su quello che avrebbe fatto da sindaco, posso sbagliarmi o le ragioni dell’opposizione possone essere diverse, ma questo chiedetelo a lui:
La gestione della mensa poteva essere migliore, sempre a mio avviso, in molte cose, il che non vuol dire che ci siano aspetti inquietanti, l’argomento dell’intervista era altro e non aveva semplicemente senso sottrarre spazio ad esso:
I tirocinanti e le borse lavoro sono uno strumento importante di ogni amministrazione per sostenere cittadini in difficolta’, che e possono essere inviati dove meglio si crede: Gattabuia era sicuramente un posto lecito e ideale, volevo solo dire che è stato un ulteriore aiuto ad un progetto che abbiamo sostenuto con tutte le forze perchè ci credevamo, ed io ci credo ancora, moltissimo, in questo senso siamo stati compiacenti, senza l’eccezione negativa del termine.
Reputo sempre Marco Girardello una persona con molte qualita’, che ho avuto modo di apprezzare prima come collaboratore e poi come amico, purtroppo penso che sia lui che l’insieme della cooperativa, in una vicenda in cui erano direttamente coinvolti, si siano fatti prendere la mano da una confusione di ruoli, mettendo in primo piano se stessi, e non i doveri di un’amministrazione.
Le modalità di una gara d’appalto le decide l’amministrazione, o partecipe o non partecipi, non contesti a gara aperta per giunta.
Avrebbero potuto perdere anche la prima, buon per loro, e per noi, che cosi’ non é stato; le condizioni sono cambiate perchè ora Gattabuia è una impresa di successo, e un’amministrazione, per rispetto verso i propri cittadini e per non disperdere le poche risorse non solo ha, a mio parere il diritto, ma anche il dovere, di alzare il prezzo.
Solo in questo senso dico che una cooperativa che si occupa di giustizia e legalita’ avrebbe dovuto non guardare solo se stessa e creare un gran polverone.
Saro’ piu’ esplicita: con il numero di clienti che si sono guadagnati, o dovevano essere in grado di sostenere ampiamente i costi richiesti dall’appalto e comprendere per la loro stessa filosofia di vita che era giusto fosse cosi’, o non sono stati in grado di ben amministrare economicamente il loro successo:
Il progetto resta, le finalita’ sociali anche, cambia solo la gestione, che avrebbe forse potuto essere ancora loro, se solo avessero voluto partecipare al bando!
Spero che le risposte siano soddisfacenti per il pubblico e per il fantomatico Chopin.

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