MARCHIONINI. ALBERTELLA … E LE ALTRE VIE

MARCHIONINI. ALBERTELLA … E LE ALTRE VIE

Il confronto Marchionini-Albertella che si prospetta per le prossime elezioni amministrative fa passare almeno per il momento in secondo piano le altre candidature che si faranno avanti. Diciamo intanto che, sulla base delle condizioni attuali e fatte salve modifiche del quadro politico e altre circostanze che potrebbero intervenire prima delle elezioni e che potrebbero riflettersi anche a livello locale, il confronto fra i candidati di centrodestra e centrosinistra si prospetta incerto e tutt’altro che scontato come molti sembrano propensi a credere soprattutto in considerazione dell’attuale clima politico.  A complicare e rendere più ardue le previsioni va anche rilevata una circostanza che accomuna i due candidati e cioè quella di essere entrambi in grado sia pure per caratteristiche diverse di raccogliere consensi anche al di fuori del proprio schieramento e dei partiti che li sostengono.

Ora si attende di poter svolgere valutazioni più probanti anche sulla base del quadro completo delle candidature che verranno proposte. In attesa della ufficializzazione delle mosse del Movimento 5 Stelle e delle Sinistre,   Una Verbania Possibile (finora movimento di riferimento dei due gruppi consiliari di minoranza “Cittadini Con Voi” e “Sinistra & Ambiente”) è già uscita allo scoperto  annunciando un candidato che scenderà in lizza proprio per la lista “Una Verbania Possibile” e il percorso avviato per la definizione di sindaco e giunta, pur non escludendo apertura verso eventuali confronti ed accordi con altre liste.   Renato Brignone annuncia la prossima presentazione della “terza via” tra un “modello Marchionini” fallito e con il sostegno di un Pd che non è nemmeno più in grado di dire un concetto di senso compiuto su un tema centrale per la città ovvero la questione Acetati, ed un Albertella sostenuto da Montani ( miracolato certamente non per doti di particolare efficienza)  e da Zacchera (fulgido esempio di cosa non si deve fare quanto si amministra una città, uno che come Renzi doveva abbandonare la politica e invece è ancora lì a dispensare banalità e seminare facile odio per interesse di parte)  (valutazione quest’ultima riferita al post pubblicato dopo il festival di Sanremo, ndr).

E poiché parliamo di elezioni, una breve divagazione che esula dal locale e ci porta ai risultati della consultazione della Regione Abruzzo per considerazioni valide al di là della portata di questo appuntamento elettorale.   Tutti abbiamo sotto gli occhi le cifre e siamo in grado di fare valutazioni anche abbastanza ovvie su come sono andate le cose al di là delle implicazioni politiche che complicano i giudizi. Anche in questa circostanza però stando alle dichiarazioni ascoltate tutti hanno vinto e nessuno ha perso,  proseguendo in un malvezzo cui tutti si adeguano e che non fa distinzione tra partiti e movimenti vecchi o nuovi.   Ci sembra poi che non sia stato tenuto nella dovuta considerazione il fatto che al voto si sia recata solo la metà degli aventi diritto o giù di lì.  E’ un fattore che induce a meditazioni nel giudicare i risultati ottenuti da ogni partito, a fronte di una massa così consistente di voti potenziali che non sono stati espressi e che avrebbero potuto nel caso opposto consolidare ulteriormente i risultati usciti dalle urne ma anche darne una chiave di lettura ben diversa.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.