NESSUNO STANZIAMENTO PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STATALE 34

NESSUNO STANZIAMENTO PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STATALE 34

Il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha approvato lo schema di Contratto di Programma tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti  e ANAS per il periodo 2016 – 2020 per investimenti pari a 23,4 miliardi di euro, ma  degli interventi definitivi di messa in sicurezza della Statale 34 non c’è nessuna traccia.   Così inizia un comunicato del Comune di Cannobio, annunciando poi l’ennesimo sollecito del sindaco Giandomenico Albertella al Ministro, alla Regione e all’Anas per gli interventi definitivi per la messa in sicurezza della Statale 34 del Lago Maggiore nel tratto da Cannobio a Verbania e comunque per assicurare le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi ritenuti necessari ed improcrastinabili.  Si ricordano anche gli impegni assunti dal Ministro Delrio con i Sindaci del Verbano nell’incontro del 3 aprile, e più recentemente dal Presidente di Anas con il Presidente della Regione Piemonte nell’incontro nel giugno scorso che parrebbe aver definito la messa in sicurezza della Statale 34 del Lago Maggiore  una assoluta priorità  per Anas. Albertella aggiunge:  Le nostre comunità rivendicano il sacrosanto diritto di percorrere la Statale 34 in sicurezza,  per cui servono atti e risposte concrete che noi sindaci continueremo a chiedere, Rivolgiamo anche un invito alle forze economiche, sociali e politiche per far pervenire a tutte le Istituzioni la richiesta, forte e coesa, di tutto il territorio, che vogliamo fatti e non più parole , affinchè sia riconosciuto a tutte le nostre comunità  il diritto di andare a lavorare, di andare a scuola,  di raggiungere le nostre localitò  turistiche, di garantire le forniture commerciali , di trasportare coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria negli ospedali e nei luoghi di ricovero, percorrendo la Statale 34 in sicurezza; e ciascuno non aspetti a far sentire la propria voce, a rivendicare un proprio diritto, solo quando subisce disagi e vive l’emergenza.

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