PD: “PER IL LICEO CAVALIERI POCA CHIAREZZA DALLA PROVINCIA”

PD: “PER IL LICEO CAVALIERI POCA CHIAREZZA DALLA PROVINCIA”

Si spostano? Non si spostano? E quando? Gli interrogativi riguardano le sette classi del liceo classico Cavalieri  in procinto di trasferirsi (o almeno così si era detto) all’Istituto Franzosini, vicenda sulla quale cresce la polemica anche tra le forze politiche. Il segretario del Partito Democratico di Verbania, Nicolò Scalfi, interviene con un comunicato osservando che, dopo l’annuncio di dissesto e la precipitosa retromarcia, si assiste ora ad un altro atteggiamento poco chiaro e incoerente della nuova amministrazione provinciale guidata da Arturo Lincio e Giandomenico Albertella proprio sulle scelte riguardanti il Liceo Cavalieri.  Come Pd Verbania – dichiara – abbiamo sostenuto la scelta dell’amministrazione comunale di Silvia Marchionini che ha supportato, con 200.000 euro, alcuni investimenti a favore del Liceo cittadino, assieme all’ex presidente della provincia Stefano Costa, perché possano realizzarsi nuove aule nel plesso scolastico. Non appena insediata, la nuova amministrazione provinciale ha fatto marcia indietro, sostenendo che i costi del progetto sono lievitati passando da 700.000 a un milione e 100.000 euro. Ad oggi nessuno ha ancora capito quali siano le cause di questo aumento dei costi. Sulla scelta invece del trasferimento degli studenti assistiamo ad un balletto della Provincia che non aiuta ne’ la scuola ne’ chi la vive quotidianamente. Ieri il trasferimento sembrava una certezza come annunciato dal consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica Giandomenico Albertella, oggi invece sembra possa essere evitato anche grazie a soluzioni tecniche proposte dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. La maggioranza Lincio-Albertella non prenda scelte sulla testa di docenti e studenti.  Noi siamo al loro fianco, con l’impegno concreto dell’amministrazione comunale che si è resa sempre disponibile a dare risposte, anche in termini di sostegno economico finanziario alla scuola.

Nella foto Nicolò Scalfi

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