Detto del mancato raggiungimento del quorum di votanti con solo il 33,20 per cento degli aventi diritto che si sono recati alle urne, dalle operazioni di spoglio delle schede emerge che i SI al passaggio in Lombardia sono stati 39.202 pari all’82,93 per cento, i NO 8.067 pari al 17,07 per cento. Se dunque a coloro che hanno manifestato la loro volontà contro il passaggio in Lombardia non andando a votare si aggiungono coloro che lo hanno fatto votando NO, si raggiunge una percentuale di circa il 73 per cento di contrari al cambio di regione. Un risultato che conferma il fallimento dell’operazione, inteso come fallimento del progetto politico che si era proposto. Ciò non significa certo mancare di considerazione nei confronti di coloro che si sono espressi per il SI e non riconoscere che il Vco abbia problemi da risolvere e debba avere maggiore considerazione nelle scelte della Regione; significa semplicemente che questi problemi non si risolvono passando in Lombardia, ma con un impegno generale per soluzioni efficaci e concrete e non con proposte improvvisate e campate per aria che fanno perdere inutilmente tempo e denaro. Come abbiamo già avuto modo di rilevare, la geografia del voto mostra differenze anche rilevanti tra i vari comuni e fra le zone del territorio. Per quanto riguarda i principali comuni, a Verbania i votanti sono stati il 31,83 per cento (SI 81,91%, NO 18,09%), a Domodossola il 39,78 per cento (SI 89,63%, NO 10,37%), a Omegna il 21,86 per cento (SI 68,31%, NO 31,69%). I Comuni in cui si è superato il 50 per cento dei votanti sono stati 4 su 76 (Crodo, Formazza, Antrona Schieranco, Baceno).
