SEMPRE PIU’ DIFFICILE PARLAR BENE DI VERBANIA … – ATTO SECONDO

SEMPRE PIU’ DIFFICILE PARLAR BENE DI VERBANIA … –  ATTO SECONDO

 

Sono tempi in cui parlar bene di Verbania non è certo facile ne’ a quanto pare gradito a cittadini che fanno la voce grossa.   Con queste parole iniziavamo qualche tempo fa un articolo che suscitò vastissime reazioni,  in massima parte di esplicito consenso, di fronte a un’affermazione che può sembrare paradossale,  ma che riflette una situazione di fatto. A distanza di alcune settimane rileviamo che il clima non è certo cambiato e che basta sempre il semplice accenno di soddisfazione per qualcosa di positivo in città, per scatenare tra politici e sul web polemiche con reazioni immediate e accanite di segno opposto.  Esprimere un giudizio favorevole sul nuovo supermercato e sulla sistemazione a parco urbano dell’area circostante recuperando un luogo prima in totale degrado in centro città, sembra un invito ad affermare che da tale recupero deriveranno solo conseguenze negative;  si guarda con fiducia ai prossimi lavori di rifacimento del lungolago di Pallanza e subito si eccepisce a priori che si tratta di un intervento inutile e sbagliato;  la riconferma di Verbania ai vertici dell’Ecosistema Urbano, prima in Piemonte e ottava in Italia, diventa un segnale del crescente peggioramento e degrado della città. E di fronte alle immagini di uno straordinario tramonto sul lago, il commento è la foto di un accumulo di rifiuti attorno ad un cestino nel centro di Intra. Si potrebbe continuare con esempi analoghi che in gran parte riflettono un fenomeno indotto dall’attuale clima politico esasperato e che nel linguaggio non disdegna ingiurie e insulti.  Per questo lo abbiamo definito un “segno dei tempi”: lo ribadiamo, non senza aggiungere come elemento di novità la crescita di dichiarazioni e commenti che esprimono nei confronti di questo andazzo fastidio e disapprovazione e l’auspicio che la critica riacquisti toni sensati e costruttivi.

 

  1. cara Redazione, oramai è risaputo che chi disprezza vuol comprare…

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  2. Giorgio Tigano 2 Novembre 2017, 15:30

    Condivido in pieno l’intervento di Sergio Ronchi sul clima politico avvelenato in città. Bene ha fatto a denunciare atteggiamenti sconvenienti che vanno a discapito della Città ed è bene cogliere l’occasione per un franco dibattito che riporti la giusta serenità di giudizio su quanto realizzato. Ronchi, giornalista sempre attento nelle analisi , ha sottolineato come i commenti su quanto di buono fatto in città sono troppo spesso negativi e disfattisti. Ma se si vuole superare tale clima bisogna comprendere le motivazioni di quanto accade. Io credo che manchi il senso civico , il sentimento di appartenenza ad una comunità e questo non solo a Verbania. Siamo rimasti al tempo dei Guelfi e Ghibellini e sempre prevale la logica di partito che spinge a criticare comunque anche le cose ben fatte se realizzate da un avversario politico. E’ un comportamento diffuso dal quale troppi politici oggi non riescono a sottrarsi, sia che stiano al governo che alla cosidetta opposzione. Se da un lato è riprovevole trovare sempre motivi di critica anche al giusto operato di chi governa è altrettanto ingiustificato che chi governa si autoelogi sempre per aver realizzato opere positive autoconvincendosi di aver sempre ragione e divenendo quindi restio ad accettare critiche anche se costruttive. Velenoso clima “manicheo “ che ha generato un insopportabile contrasto civile.
    E purtroppo dall’alto, intendo Roma, non giungono esempi positivi.
    Oggi “ l’abito fa il monaco”.
    Personalmente la penso diversamente e credo di averlo dimostrato in vent’anni di presenza nel consiglio comunale della città che mi ha accolto , rispettando gli avversari che ritengo membri di una stessa famiglia ove si discute si’, ma sempre ispirati dalla passione comune per la citta’ e non per un partito. Bianchi, Rossi, Neri o Verdi : non contano i colori e le intime convinzioni politiche, contano i fatti e le azioni. Giorgio Tigano, Consigliere comunale

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