SUL DEBUTTO DEL TEATRO LA STRONCATURA DI ZACCHERA: “UNA INAUGURAZIONE NON ALL’ALTEZZA DELL’OPERA”

SUL DEBUTTO DEL TEATRO LA STRONCATURA DI ZACCHERA: “UNA INAUGURAZIONE NON ALL’ALTEZZA DELL’OPERA”

 

“Tutto sbagliato, tutto da rifare”.  E’ la celebre frase con cui si può sintetizzare il nuovo intervento dell’ex sindaco Marco Zacchera che torna a fare sentire la sua voce a proposito della inaugurazione del Maggiore, ricavandone una totale bocciatura:

Dopo tanti anni intensi e costellati da epidemie intestinali diffuse (leggi maldipancia) da parte di chi quest’opera l’ha ostacolata con caparbietà in tutti i modi, finalmente si è giunti ad inaugurarla e aver rispettato i tempi possiamo definirlo un vero e proprio miracolo, ringraziando anche chi ha lavorato con l’attuale amministrazione pur con scelte che spesso non ho condiviso.  Una location a bordo lago spettacolare ed unica (adesso la lodano tutti…), ma certo è stata un’inaugurazione ben diversa da quella immaginata in questi anni. Nessun Presidente della Repubblica o Premier presente, no del Ministro Franceschini, pochi applausi per uno spettacolo pieno di volgarità e molto criticato sui social, evidentemente messo insieme in fretta e furia (anche se già in scena l’anno scorso e quindi neppure originale) dopo il “misterioso” forfait di De Gregori e con l’amministrazione che caparbiamente non vuole (ma perché !?) chiedere i danni per quel forfait alla Show Bees che aveva “sub appaltato” quella serata. D’altronde proprio con la stessa Show Bees erano stati già presi accordi, pregressi alla offerta di “manifestazione di interesse” pubblica, per far loro organizzare le manifestazioni estive. Aspetti tutti gravi e sconcertanti che mi auguro verranno finalmente chiariti da chi di dovere.

Tornando all’inaugurazione ho avuto qualche speranza di un taglio del nastro degno di una tale struttura quando è girato per qualche giorno il nome del maestro Ennio Morricone che avremmo potuto ospitare per una apertura “storica”, vista soprattutto la successiva variazione di bilancio di 1 milione di euro che si somma ai più di 100.000  già spesi per incarichi volutamente confusi e spacchettati. Sembra però che anche Luca Scolari – che aveva proposto il premio Oscar per l’inaugurazione – sia stato poco elegantemente messo all’angolo e né lui né il M° Morricone siano stati invitati sabato sera, neppure come spettatori.  La lunga lista dei “non invitati” – neppure per “beau geste” o per educazione – ha compreso i progettisti e collaboratori  del gruppo Arroyo, Paola Palma, tanti altri ex amministratori (dall’ex sindaco Claudio Zanotti al commissario Mazza) all’ex segretario generale dott. Corrado Zanetta ma anche agli stessi consiglieri ed assessori comunali di ieri e di oggi ed ai dirigenti comunali e regionali che hanno operato negli anni: tutti dimenticati.  In compenso c’erano molti “convertiti” dell’ultima ora. Perché? Perché oggi la politica è questo. Non c’era un motivo intelligente per non invitare per tempo l’architetto Arroyo (salvo farlo forse all’ultimo momento e comunque fuori tempo massimo, visto che tutti sanno che ora vive in Vietnam)  e altrettanto vale per tutti gli altri che ho citato. Non c’è stato ovviamente – né me lo aspettavo – un “grazie” al momento dell’inaugurazione per chi il CEM lo ha voluto, forse perché aveva ragione Schopenauer nel dire “L’invidia è il segno sicuro del difetto, dunque se è rivolta ai meriti altrui è il segno del difetto di meriti propri” cui aggiungerei anche il vecchio detto “meglio far invidia che fare pietà” ma intanto Verbania – 66 anni dopo la folle distruzione del Teatro Sociale di Intra – ha oggi un’ opera pubblica davvero “storica” e importante.  Finalmente!

E ORA?  Credo che un’ opera come il CEM-Maggiore debba crescere nella TRASPARENZA che invece è andata man mano diminuendo in questi ultimi mesi e allora si pubblichi, spettacolo dopo spettacolo, il bilancio di quanti biglietti saranno stati man mano venduti, quanto sarà costata al comune ogni iniziativa, quante saranno le relative “spese generali” e professionali, i costi per le “schede tecniche” che il comune si è assunto e si assumerà, quali siano i “rapporti preferenziali” (e perché) con alcune aziende e altre no, pubblicando – per esempio – i contratti dei vari atti di cottimo. Si potrà così valutare se le scelte economiche, culturali ed artistiche saranno state valide o meno.  Poiché tutto è sempre opinabile e non è giusto criticare in anticipo si diano sempre numeri VERI e VERIFICABILI invitando gli spettatori a votare il loro gradimento su quanto visto e pagato pubblicandone i risultati, senza trucchi. Applausi per i successi, ma se ci saranno invece diverse serate costose e “buche” ciascuno si assuma fin d’ora le proprie responsabilità. 

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