SUL FUTURO DEL TECNOPARCO UNA LETTERA APERTA DELL’ONOREVOLE BORGHI

Il Tecnoparco di Fondotoce.

Si discute molto in questi giorni sul futuro della società Tecnoparco del Lago Maggiore.  A tale proposito ecco di seguito la lettera aperta diffusa oggi dall’onorevole Enrico Borghi,  con Paola Bertinotti e  Maurizio Colombo: Avendo gestito negli ultimi quattro anni la società, vorremmo fornire alcune opinioni, dentro un quadro oggettivo che parte dal fatto che sotto la nostra gestione per la prima volta “Tecnoparco del Lago Maggiore S.p.A” ha interrotto un flusso pressoché ininterrotto di bilanci in rosso che ne avevano contraddistinto la propria attività fin dall’anno di nascita.
Tre anni di bilanci positivi, e solo uno di segno meno determinato soprattutto dall’incrocio fra la congiuntura nazionale e la crisi del più grande gruppo industriale della Provincia, oltre che dal peso delle scelte di carattere finanziario fatte negli anni precedenti, testimoniano il fatto che si è operato con grande attenzione e per dare continuità alla società della ricerca e dell’innovazione del nostro territorio, dentro la positiva esperienza del Polo dell’Innovazione del Lago Maggiore che ha qualificato il Parco Tecnologico come struttura leggera in grado di erogare servizi ad alto valore aggiunto e non più struttura pesante di carattere eminentemente immobiliare.
Sotto la nostra gestione, dal 2009 al 2013 sono stati avviati i Progetti, gli Studi di Fattibilità ed i Servizi del Polo di Innovazione per un valore complessivo di oltre 10 milioni di Euro e relativo contributo, erogando direttamente alle imprese associate oltre 5 milioni di euro tutti investiti in ricerca e sviluppo.
Nato nel 2009 con 13 aziende, il Polo dell’Innovazione del Lago Maggiore presso il Tecnoparco si è ampliato fino ad ospitarne 60, assicurando contributi a fondo perduto e creando uno spirito di collaborazione del tutto innovativo per un territorio come il nostro (nomi come Altea, Archimede Energia, ArtèRealEstate, Barberi, CSL, Ciga, Compagnia del Lago, Cooperativa Risorse, Fandis, Cover, HydroEnergy, IdeaPlast, Dynamica (Lis), MacImpianti, Maulini, Dughera, MeccanicaBPR, Medil, Mival, MoroSerizzo, Nanoireservice, PMT, RTM, SEO, SPR, Tecnolab del Lago Maggiore, Zenoma sono stati tra i protagonisti).
A fianco di tale attività di supporto aziendale, abbiamo sviluppato le consulenze strategiche a favore dell’innovazione nel campo della “green economy”. Da qui l’elaborazione del Piano Energetico per i Comuni della Bassa Ossola, l’elaborazione del Piano sostenibilità Economica Energetica e Sociale per il comune di Macugnaga, l’assistenza a decine di Comuni della zona per l’ottenimento dei fondi Bando Fondazione CARIPLO 2011 “Promuovere la sostenibilità nei Comuni piccoli e medi”, (110.000 euro di contributi ottenuti per il territorio), il Progetto INTERREG
“PI.LO.TI. – Piemonte Lombardia Ticino in rete”, il Progetto INTERREG INTEGRAMEDIA. Giova anche ricordare la partecipazione Fiere di settore con stand e coinvolgimento gratuito aziende del Polo, nonché la Collaborazione con il Polo Formativo sulle energie rinnovabili in qualità di docenti e per la commissione esami, con l’organizzazione di stage per studenti presso gli associati al polo (Tecnolab; Nanoireservice; Archimede Energia; Baboo; NewEnergy; PMT…)
Sul versante delle collaborazioni, si possono menzionare: l’ATS Lago Maggiore IN LAB; l’Organizzazione SMART Energy 2013, l’Erogazione del 1° Corso sul protocollo LEED con il distretto tecnologico trentino HABITECH, la Collaborazione con ISTUD nella docenza del corso master in Green Management, -l’Organizzazione seminario e corso di specializzazione sull’idroelettrico con ArsUni VCO e lezioni di docenza.
A tutto ciò si aggiunge l’importante eredità lasciata con la Progettazione del “Clean Technologies Cluster” che opererà con gli altri poli dell ‘Energia (Torino, Vercelli e Alessandria) sulle tematiche presidiate, alle quali verranno aggiunti gli ambiti di: Trattamento aria/acqua; Recupero e riciclo materiali; Turismo sostenibile (in proposito Tecnoparco ha già avviato una collaborazione con il CNR-ISE e sarebbe il soggetto incaricato della linea Acqua e Turismo sostenibile, data la localizzazione lacuale e l’importante presenza di turismo di provenienza internazionale).
Il nuovo Polo GreenTechnologyCluster, da noi imbastito, opererebbe come il polo esistente, finanziato dai nuovi fondi europei (tramite POR 2014-2020) erogando almeno 7 milioni di Euro alle imprese del territorio innovatrici nelle tematiche energetiche e ambientali su tali versanti
Nel frattempo proseguirà l’attività di monitoraggio e supporto alla realizzazione dei progetti del Polo presentati il mese scorso e che termineranno a fine 2014, oltre all’assistenza ai 38 Comuni del VCO per la preparazione e partecipazione al bando europeo ELENA per il finanziamento delle azioni indicate nei PAES (Bando Fondazione Cariplo).
Come si comprenderà, a fronte di tutto ciò, desta perlomeno sorpresa -se non sconcerto- dover apprendere dai giornali che la Regione Piemonte, anziché completare il percorso di separazione tra il ramo immobiliare da alienare sul mercato e realizzare il processo di fusione tra Polo dell’Innovazione, Nanoireservice S.c.p.a. e Centro Servizi Lapideo S.p.a. (soluzione da noi proposta e approvata nell’assemblea dei soci di primavera e che avrebbe consentito da un lato il recupero di risorse liquide per la chiusura delle partite finanziarie e debitorie pregresse e dall’altro la
valorizzazione delle realtà locali in materia di innovazione), sembra voglia imboccare una sorta di liquidazione con lo spostamento del Polo dell’innovazione sotto le dipendenze del PST di Tortona.
Una regressione inspiegabile, non giustificabile con argomenti di carattere economico-finanziari e che comporterebbe la sudditanza del territorio del VCO in materia di ricerca, innovazione e sviluppo rispetto ad altri, proprio mentre si apre un periodo di programmazione europea molto interessante in proposito, e proprio quando tutto il lavoro di ristrutturazione aziendale era pressoché completato.
Per tali motivi, desideriamo pertanto riportare al centro dell’attenzione la soluzione da noi proposta, e crediamo che dentro tale cornice sia possibile contemperare le esigenze di una giusta e dovuta razionalizzazione delle strutture con quelle di una indispensabile autonomia e maturità del territorio del VCO nell’individuazione delle proprie direttrici e strategie di sviluppo, evitando saldi di fine stagione e passi indietro figli del centralismo torinese.

 

 

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