UN INCONTRO SUI PROBLEMI DEL SERVIZIO POSTALE

UN INCONTRO SUI PROBLEMI DEL SERVIZIO POSTALE

Una delegazione composta da Segreteria Slc.Cgil, referenti dello Spi-Cgil e lavoratori precari Poste Italiane nel co in rappresentanza del Coordinamento Regionale Piemonte Ctd ha incontrato il presidente nazionale Uncem onorevole Enrico Borghi discutendo in particolare tre argomenti. I sindacati dopo l’incontro hanno diffuso un comunicato:

1 – Il protocollo sottoscritto da Regione Piemonte/Anci e Poste Italiane Spa che prevede l’attuazione di 6 zone geografiche sperimentali (tra cui il Vco), con l’intento di testare nuovi modelli d’erogazione dei servizi postali.

Si è discusso di possibili forme di collaborazione tra Poste Italiane e i piccoli Comuni delle aree interne, rurali e montane, facendo particolare riferimento alla recente legge n. 158 per i piccoli Comuni, al documento Uncem “proposta per la valorizzazione degli uffici postali ubicati nei piccoli comuni delle aree montane”, al protocollo d’intesa Regione Piemonte-Poste Italiane del 10 giugno scorso, alle sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato contro le chiusure dei piccoli uffici postali. A sostegno della proposta Uncem per la logistica integrata, si è sottolineata la capillarità  della rete postale e la profonda conoscenza di famiglie e territorio da parte dei portalettere. Può svilupparsi un sistema di trasporto persone individuale o di piccoli gruppi; l’Ufficio Postale può diventare punto d’incontro per le esigenze di mobilità  della popolazione locale e dei turisti. I Centri di Distribuzione Postale di Verbania-Omegna-Domodossola sono i luoghi ideali di riferimento del parco mezzi e autisti per i rispettivi territori. Poste Italiane, gestendo e contribuendo finanziariamente (pulmini, call center, ecc.), potrebbe inoltre veicolare forme pubblicitarie per l’azienda e per il turismo locale, arrivando anche a una sinergia con Alitalia (di cui è in parte proprietaria) per il collegamento Vco-Milano Malpensa. Per questo si è formalmente chiesto a Borghi di farsi carico affinchè la proposta sia inserita nella sperimentazione di nuovi modelli di erogazione dei servizi postali.

2 – Su 138 addetti previsti negli Uffici Postali del Vco mancano almeno 35 sportellisti e ogni giorno si rischia una chiusura improvvisa o una riduzione dei servizi alla cittadinanza per la gravissima mancanza di personale.

Si è chiesto al Presidente Uncem  di intervenire urgentemente con i vertici di Poste Italiane perchè la situazione negli uffici postali del Vco da qui alla fine dell’anno rischia di diventare esplosiva, poichè lasceranno il servizio per pensionamento e esodi incentivati ulteriori 8 unità , portando al 40% la carenza di personale agli sportelli. Va allargata assolutamente la platea del personale da assumere (oggi si attinge solo dalle liste speciali del collocamento), permettendo ai Ctd sospesi dopo 30 mesi di recapito di proseguire l’esperienza lavorativa anche agli sportelli fino a 36 mesi e oltre, come prevede la riforma Renzi sul mercato del lavoro, aprendo così opportunità  di nuove assunzioni di Ctd anche agli sportelli e sbloccando i previsti passaggi di personale full-time dal recapito agli sportelli.

3 – Su 102 portalettere previsti nel Vco il 30% ha un contratto a tempo determinato; sono laureati e diplomati, che attendono ormai da anni il pieno riconoscimento della propria dignità  personale e lavorativa attraverso la conversione da eterni precari a lavoratori a tempo indeterminato.

In questo periodo lavorano 31 Ctd nel Vco (16 a Domodossola, 13 a Verbania, 2 a Omegna), con contratti rinnovati di volta in volta e compresi tra 2 e 30 mesi; ciò doveva servire per tamponare le assenze temporanee,  in realtà  da tempo si sopperisce invece alle carenze causate da pensionamenti ed esodi incentivati.   Si è chiesto un preciso impegno affinché non sia dato corso alla paventata ripartenza del progetto di consegna della posta a giorni alterni nel Vco, che porterebbe ad inevitabili tagli agli organici dei postini, e nel contempo un pressing istituzionale e governativo per le politiche attive in Poste Italiane, al fine di assumere in modo definitivo questi giovani precari.

In una provincia a specificità  montana come è il Vco,  le popolazioni delle realtà più marginali devono avere la garanzia di un complesso di servizi che ne migliori le condizioni di sicurezza e di vita e le aiuti ad ovviare ai disagi determinati da particolari condizioni geografiche e socio economiche. In questo scenario Poste Italiane può e deve svolgere un ruolo di reale supporto alla Pubblica Amministrazione nell’erogazione di una serie di servizi indirizzati ai cittadini delle realtà  locali di minore dimensione geografica, nei piccoli Comuni delle aree interne e montane. LE RICHIESTE OCCUPAZIONALI E LE PROPOSTE DI NUOVI SERVIZI PRESENTATE MUOVONO PROPRIO IN QUESTA DIREZIONE!

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