UN MILIONE E MEZZO DI EURO PER GLI ENTI DI ASSISTENZA NEL TESTAMENTO DI FOSCA CASTELLETTI

UN MILIONE E MEZZO DI EURO PER GLI ENTI DI ASSISTENZA NEL TESTAMENTO DI FOSCA CASTELLETTI

La presentazione dei tre nuovi mezzi della della Croce Verde di Verbania porta alla ribalta il lascito testamentario della signora  Fosca Castelletti di Trobaso, scomparsa nel 2016,  che ha lasciato a Croce Verde, Asl, Ricovero Muller, Sacra Famiglia, Croce Rossa, Associazione per la Ricerca sul Cancro, parrocchia di Trobaso un patrimonio di circa un milione e mezzo di euro.  Alcuni impieghi di questo consistente lascito  sono già noti; è il caso, oltre all’acquisto dei mezzi della Croce Verde,  della nuova dialisi da parte dell’Asl, di attrezzature, miglioramenti di servizi e realizzazione di nuovi per il Muller.

Fosca Castelletti nasce il 22 ottobre 1926 a Trobaso, dove risiede da anni la sua famiglia. Da ragazza, con i genitori va ad abitare a Intra presso lo stabilimento Nestlè, di cui il padre diventa portinaio. A 16 anni, dopo le scuole commerciali inizia a lavorare come impiegata nello stesso stabilimento di Intra. Negli anni ’70, quando la fabbrica diminuisce gli occupati, viene trasferita presso lo stabilimento di Abbiategrasso, con incarichi di segretaria di direzione. Ritorna a casa il sabato ed ogni lunedì, in contrasto con la sua persona elegante e curata, riparte per il lavoro in camion, ottenendo un passaggio per Abbiategrasso dalla ditta Poggia, che realizza i trasporti per la Nestlè. Lì lavora fino alla pensione, all’inizio degli anni ’80, per tornare poi a vivere con la madre a Trobaso. Da quel momento conduce una vita semplicissima.  Non si è mai sposata e spesso, a chi le chiedeva il motivo, lei, per sdrammatizzare, rispondeva con una battuta in dialetto:  “I uman in tamme i tram, un pasa vun ogni mezz’ura, ma mi go vutant’agn e sun anmò chi che speci!”. Frequenta la parrocchia per molti anni, diventando la regista degli spettacoli teatrali in dialetto, realizzati da un gruppo di persone di Trobaso.  Fosca è anche amante dell’opera, conosce a memoria sia musiche che libretti d’opera ed è un’assidua frequentatrice del teatro Regio di Torino, insieme ad amiche. Grande lettrice di libri ed ascoltatrice della radio, segue con attenzione la vita sociale e politica. Di carattere più che riservato, difficilmente esprime giudizi, o si mette in evidenza. Conduce una vita parsimoniosa, tanto da far pensare che si trovi in ristrettezze economiche. Muore presso l’eremo di Miazzina, il 23 agosto 2015.  Redige di proprio pugno un testamento scrupoloso. che si rivelerà pieno di sorprese, sia per la consistenza del suo patrimonio, sia per la destinazione alle associazioni socio sanitarie cui è destinato. Un raro esempio di frugalità, riservatezza ed amore verso il prossimo.

Nella foto Fosca Castelletti

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.