UNA BANDA DI CORNAMUSE REGISTRA UN CD A CAVANDONE

UNA BANDA DI CORNAMUSE REGISTRA UN CD A CAVANDONE

La Piccola Banda di Cornamuse registra il 16 e il 17 giugno presso la Casa Emanuele e la Chiesa della Natività di Cavandone gli ultimi brani del suo primo cd.  Esso è interamente dedicato al repertorio tradizionale natalizio europeo, con noëls francesi, carole inglesi e brani italiani. Dieci cornamuse francesi in varie tonalità, organo e voce compongono questo ensemble attivo da quasi 5 anni e guidato da Gabriele Coltri, con musicisti, professionisti e non, provenienti da tutto il nordovest d’Italia. Il gruppo, il cui repertorio è centrato sulle musiche tradizionali da ballo della Francia centrale, ha scelto la frazione collinare verbanese su proposta di Ermanno Pinna,  un suo componente residente a Intra e appassionato  dello strumento da quasi vent’anni.

Le cornamuse sono comunemente associate al Natale e identificate con le zampogne, termine che in realtà designa solo una particolare famiglia di cornamuse diffusa nel centro e sud Italia. Al massimo a chi ha viaggiato nei paesi anglosassoni possono venire in mente le fiere cornamuse scozzesi. Ma la plurimillenaria famiglia delle cornamuse è molto più estesa di quanto, comprendendo oltre 150 strumenti provenienti da quasi tutta l’Europa e oltre, sino all’Iran e all’India, ognuno singolare per denominazione, costruzione, tonalità, estensione, diteggiatura, timbro e repertorio. Melodie natalizie o marce militari sono in realtà due generi sono minoritari rispetto alle musiche per la danza e alle altre melodie, tutte differenti e proprie alle diverse aree culturali, così come vari erano gli ambiti musicali in cui sono state elaborate, da quelli popolari alla musica rinascimentale e barocca. Fino alla metà del XIX° secolo infatti i momenti di festa e convivialità quotidiana venivano quasi sempre accompagnati dalle cornamuse locali, così come i matrimoni e le altre cerimonie civili e religiose (in alcuni regioni dell’Europa orientale è ancora così).  Quindi che la cornamusa si rivela come strumento più vario e versatile di quanto immaginassimo, come hanno intuito gli attori dell’ondata di folk revival che ha investito l’Europa negli anni ’70, alla base del rinnovato interesse per le cornamuse che perdura tutt’ora.

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