UNA POLEMICA FRA I COMITATI DEL REFERENDUM

UNA POLEMICA FRA I COMITATI DEL REFERENDUM

 

Polemica tra il Comitato promotore del referendum  contro la esternalizzazione del servizio del forno crematorio e il Comitato 11 Uomini e un referendum  contrario alla consultazione. Quest’ultimo nel documento “I motivi per cui il 17 aprile non andremo a votare al referendum sul forno crematorio” (da noi già pubblicato),  dice tra l’altro: 

Dall’analisi di uno studio tecnico inerente l’impatto ambientale di un forno crematorio (“Aspetti tecnico ambientali di un crematorio” – Prof. Gioacchino Nardin, Facoltà d’Ingegneria, Dip. di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica, Università di Udine) risulta che le emissioni prodotte da un forno di piccola taglia (come quello di Verbania, portata di circa 1000 Nm3/h) sono centinaia di volte inferiori a quelle di due comuni attività quali il legno domestico (ad es. un fornello, stufa o caminetto) e un’utilitaria a benzina verde. Nelle conclusioni si afferma che“a oggi campagne di misura sull’ambiente prospiciente un crematorio strutturato come da norme nazionali ed europee non hanno mai rilevato differenze misurabili e certe del tasso d’inquinamento tra forno crematorio in funzione e spento, per cui i crematori operano in condizioni di sicurezza ambientale ed il loro contributo alle concentrazioni che determinano la qualità dell’aria è ininfluente ”….

 

La relazione tecnica del Prof. Nardini è stata redatta per la realizzazione di un forno crematorio a Bovolenta (PD) che ha circa le stesse caratteristiche di quello che si vuole realizzare a Verbania in termini di portata di prodotti di combustione e quindi di inquinanti: circa 1000 Nm3/h (metri cubi di fumi emessi ogni ora) paragonabile come potenza termica a una caldaia di riscaldamento di un impianto condominiale di circa 300.000 kcal/h.

Una  tabella riporta le emissioni delle diossine (PCDD/F) prodotte da vari processi di combustione, che assieme a polveri, SO2, CO e NOx sono  il macroinquinante di maggior interesse.  Poiché in essa non sono riportate le emissioni di un forno crematorio sono stati  usati i dati di emissione di un forno di portata analoga a quello previsto a Bovolenta (e quindi a Verbania). Da essa si evince innanzitutto che le emissioni registrate in tale impianto nel 2010 sono di 0,00018ng/Nm3 e cioè 550 volte inferiori ai valori massimi ammessi dalla normativa europea (pari a 0,1 ng/Nm3 ) e che nel 2012 sono pari a zero.

Per operare un confronto sono state considerate due fonti comuni: legno domestico (es. caminetto o stufa o forno) e auto a benzina: facendo i dovuti rapporti risulta che per queste due attività i livelli delle emissioni di diossina sono centinaia di volte superiori al forno crematorio.

 

In relazione a tali dichiarazioni interviene oggi il Comitato promotore della consultazione referendaria con il seguente comunicato:

 

Leggiamo dal comunicato del Comitato 11 uomini e un referendum che viene utilizzato uno studio fatto dall’università di Udine in merito a un impianto di cremazione di Bovolenta che può essere assimilato al nostro di Verbania. Lo studio viene utilizzato per dimostrare come un impianto di cremazione nuovo inquini meno di uno “obsoleto” come il nostro. Incuriositi chiamiamo il professor Nardin che ha redatto lo studio. Riportiamo di seguito l’illuminante conversazione.
“Buon giorno professor Nardin, è a conoscenza del fatto che un gruppo di persone di Verbania utilizza il suo studio per dimostrare che il nostro forno è obsoleto?”
“Verbania? Non sapevo nemmeno che ci fosse un forno crematorio, io non ho sentito né autorizzato nessuno ad utilizzare questo studio”
“Ah, ingenuamente credevamo che l’avessero contattata.
È possibile paragonare il nostro forno crematorio a quello di Bovolenta e asserire che il nostro impianto è obsoleto ( marca GEM del 2004)?”
“Senza le specifiche non si può fare, ciò che posso dirle è che GEM è una delle due società leader nel settore e che dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata”
“È corretto quindi dire che se oggi facciamo 1200 cremazioni e domani le aumentiamo di conseguenza aumentano anche le emissioni?”
“Beh, questo mi sembra ovvio”
“Qual è la vita media di un forno crematorio?”
“Se viene manutenuto adeguatamente potenzialmente ha vita eterna”
“Cosa può dirmi, vista la sua esperienza, dei privati che gestiscono i forni crematorio?”
“Il privato è interessato all’aspetto economico, vuole fare business, ha una politica aggressiva nei confronti delle amministrazioni affinché gli facciano costruire nuovi impianti”.
A margine della piacevole conversazione con il professore ci sentiamo di fornire due consigli:
1) quando si cita una fonte è sempre meglio contattarla e assicurarsi che dia il suo consenso
2) se il tema è poco conosciuto evitare di lanciarsi in confronti-studi che non si comprendono

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