“ZAINO PIENO”: PROGETTO DI SOLIDARIETA’, MA ….

“ZAINO PIENO”: PROGETTO DI SOLIDARIETA’, MA ….

Abbiamo riferito ieri sulla raccolta straordinaria di materiale scolastico da destinare alle famiglie meno abbienti con figli in età scolare messa in atto con l’operazione “Zaino Pieno”  da Fratelli d’Italia Verbania in collaborazione con il Centro Aiuto alla Vita.  Alcuni lettori contestano però il fatto che il manifesto che pubblicizza l’iniziativa concluda la sua presentazione con le parole “a favore delle famiglie italiane in difficoltà”.  Da qui la denuncia di una operazione in cui si manifesta esplicitamente discriminazione verso i bambini figli di chi non è nato in Italia.

La presidente del Cav, Laura Cristofari,  prende le distanze dalla frase suddetta: Non sapevamo che l’operazione sarebbe stata illustrata con queste parole. Del resto a fugare per quanto ci riguarda ogni pensiero di discriminazione è il fatto che la nostra attività di volontariato si rivolge in gran parte, se non addirittura in maggioranza, proprio a sostegno di persone straniere. Il Centro di Aiuto alla Vita verbanese, associazione per statuto APOLITICA, APARTITICA E ACONFESSIONALE, accetta tutti gli aiuti offerti. Come ben sa chi ci conosce, lo scopo dell’associazione è evitare l’interruzione volontaria di gravidanza e per questo scopo copriamo la provincia del Vco. Parallelamente a questa attività, in accordo con altre associazioni verbanesi, offriamo un servizio caritativo (nel limite delle nostre possibilità) alle famiglie in difficoltà economica con bambini piccoli residenti nel territorio verbanese, senza distinzione di nazionalità.

Ed ecco la dichiarazione di Damiano Colombo, commissario di Fratelli d’Italia Verbania:

Rimaniamo sempre basiti da quei politici che, pur di denigrare l’avversario, si appigliano a qualunque cosa, osteggiando anche il più genuino gesto di carità. Gli stranieri, come è noto con gli odierni parametri richiesti e in base all’ ISEE, spesso finiscono per primeggiare nelle graduatorie rispetto ai nostri connazionali. Ci sembrava equo collocarci in una fascia assistenziale diversa in un’ottica compensativa, ma senza alcun desiderio di discriminazione. Proprio per questo, e in ossequio allo statuto del CAV, beneficiario della nostra donazione, che prevede che venga prestata assistenza a tutti coloro i quali fanno richiesta di aiuto, deleghiamo TOTALMENTE al Centro Aiuto alla Vita di Verbania la scelta di destinazione dei materiali scolastici che perverranno dalla nostra raccolta, certi che sapranno farne il migliore uso possibile, aldilà della nazionalità di chi si presenterà loro dinnanzi.

Questo si chiama parlare chiaro, aggiungiamo da parte nostra, non senza osservare che, stando così le cose, si sarebbe potuto evitare di scrivere la frase incriminata.

 

  1. Un plauso alla Redazione, nonché un ringraziamento personale al Dott. Sergio Ronchi, per la loro schiettezza e per la capacità di dare sempre ascolto e voce alle varie parti. Quindi non ero l’unico ad aver notato questa discrasia, non credo casuale, vista la reazione (con tanto di toppa più grossa del buco) del consigliere in questione….. Mi ricorda qualcuno che è stato richiamato dall’ ANA (Associazione Nazionale Alpini), per via di una maglietta indossata, non credo accidentalmente! Ad ogni modo, di nuovo grazie, un Vostro affezionato lettore.

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