SPRECHI ALIMENTARI: LA PROTESTA DI UNA LETTRICE

SPRECHI ALIMENTARI: LA PROTESTA DI UNA LETTRICE

Riceviamo da una lettrice e pubblichiamo:

…SONO INDIGNATA!…questa sera….”si è fatto tardi”..cerco un supermercato aperto..”bene eccolo!”….entro,mi avvicino alla lunga e variegata esposizione di vendita fai da te di pane di ogni qualità,focacce,pizze farcite,cornetti alla nocciola,cornetti salati imbottiti prosciutto e formaggio,bomboloni alla marmellata,ciambelle…potrei andare avanti ma…mentre prendo un panino ed un cornetto,vedo la commessa che riempie grandi sacchi mettendoci tutto “l’avanzato”…ogni ben di Dio..le chiedo cosa facessero di tutto l’invenduto..e lei “LO BUTTIAMO!!!…tento di parlare con un responsabile,…gli dico….”Signore,la prego ,conosco bene la realtà della CARITAS del mio paese,ci sono persone che piangono per un poco di pane che non possono comprare..mi dica come posso fermarvi…aiutateci…tanta persone anche insospettabili hanno bisogno di questo pane!….”…e lui ….:”Signora mi piange il cuore,tutte le sere vedo questo scempio,…ma se solo si accorgessero che facessi uscire anche solo una mozzarella scaduta per carità …mi LICENZIEREBBERO IN TRONCO”………ECCO LA REALTÀ SCHIFOSA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE!…che ne dite di far girare…perché non blocchiamo tutto questo…che si creino dei banchi alimentari in tutti i paesi,centri raccolta e smistamento GRATUITO per chi…non c’è la fà!…..GRAZIE AMICI

  1. Mi sono trovata nella stessa situazione tempo fa e pure a me il personale con cui mi sono lamentata mi ha espresso il timore di ritorsioni se avesse omesso di eseguire gli ordini dall’alto. Aggiungo che la stessa osservazione mi viene fatta ogni volta che chiedo di risparmiarmi le quintalate di involucri per un etto di prosciutto.
    Il parlare enfaticamente di sprechi, come spesso si sente, è esercizio puramente retorico e ipocrita, se poi nella realtà succede quanto segnalato.
    L’indignazione è il minimo che si debba manifestare…
    Non è proprio ipotizzabile da parte delle amministrazioni un abboccamento con le dirigenze della grande distribuzione per una riflessione in proposito?

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  2. Lo spreco non viene soltanto dal cibo buttato (che è tantissimo) anche se ci sono realtà dove fortunatamente si riesce a recuperare qualcosa per darlo ai più bisognosi, ma da tutti gli imballi (che fanno lievitare i costi dei prodotti) che ti costringono poi a fare un sacco della plastica a settimana per poterla riciclare (in parte) e buttare (il restante perchè “sporco”). La grande distribuzione in associazione con l’industria continua a generare involucri (a volte inutili, tipo il cartoncino che avvolge la confezione di plastica delle uova), che poi “alimentano” i nostri sacchi dei rifiuti (più o meno riciclabili), e poi ci lamentiamo dei costi della raccolta differenziata….

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