A BUREGLIO DI VIGNONE RIVIVE LA STUPISCIA

A BUREGLIO DI VIGNONE RIVIVE LA STUPISCIA

Accanto alle manifestazioni ricorrenti dedicate a tradizioni del lontano passato e seguite sempre con interesse, vi sono circostanze in cui queste tradizioni vengono riportate alla ribalta da persone e associazioni che ne custodiscono la memoria di generazione in generazione. E’ il caso di quanto accaduto sabato scorso nella frazione di Bureglio a Vignone, dove è stata fatta rivivere a cura del Gruppo Frazione Bureglio la cosiddetta “stupiscia”, antica usanza dei paesi della Valle Intrasca. Sin dalle prime ore del mattino persone di ogni età passavano per il paese con fiori, rami, pezzi di legno e si fermavano alla villa Dugnani-Gaifami, di una famiglia milanese da sempre legata a Bureglio e punto di riferimento per la comunità del piccolo borgo. Cosa stava succedendo è presto detto: si era deciso di installare proprio la “stupiscia” per gli sposi Martina Peschini e Carlo Gaifami,  che ha frequentato fin da piccolo Bureglio, ha partecipto ai tipici giochi della “Furnera” per la festa del paese e ha giocato nella locale squadra di calcio. Proprio per l’amicizia tra il paese e gli sposi, il Gruppo organizzatore ha voluto impiantare la “stupiscia”, arco di fiori e fronde con un nastro bianco davanti al quale spesso si pongono oggetti augurali e sotto il quale gli sposi devono passare e fermarsi per ricevere gli auguri dei compaesani. Il termine deriva forse proprio da “stup”, cioè “chiuso, bloccato”, per l’obbligo di fermarsi e così è rigorosamente accaduto anche sabato. Grande la sorpresa della maggior parte degli invitati provenienti da Milano e dunque ignari dell’usanza, che in via eccezionale si è svolta dopo la cerimonia nuziale nella chiesa di San Martino. Nulla è stato trascurato, neppure la lettura del testo tramandato in occasione della “stupiscia” (foto) me con il quale i compaesani esprimono auguri di felicità e prosperità agli sposi. Emilio Poletti, presidente del Gruppo Frazione Bureglio, esprime soddisfazione per il mantenimento di belle tradizioni che ricordano un tempo gioioso e spensierato, quando gli sposi passavano per le stradine acciottolate e salutavano i presenti che partecipavano alla loro felicità di unirsi in matrimonio.

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