Dopo la lettera con cui il sindaco Silvia Marchionini chiede a Banca Intesa Sanpaolo di rivedere la decisione di chiusura della sede di Trobaso e formula proposte alternative, i cittadini della frazione riuniti in un Comitato spontaneo esprimono la loro indignazione per l’inaspettata soppressione di un servizio indispensabile. Commenta il portavoce del Comitato Luca Gnecco: Dalla vecchia Banca Popolare di Intra ad Intesa passando per Veneto Banca, abbiamo assistito ad un percorso che sempre più si è allontanato dal territorio e dai bisogni della gente. Banche acquisite da grandi gruppi, servizi soppressi e chi ci guadagna non sono di certo i piccoli paesi. Il servizio bancario è essenziale per la nostra comunità e per chi lavora su questo territorio. Non ci arrenderemo mai ad essere un dormitorio, siamo un paese e come tale abbiamo bisogno di un adeguato livello dei servizi. Si è deciso pertanto di promuovere una raccolta di firme e oltre 150 sono state già raccolte al termine delle messe di domenica. Ora è possibile aderire alla raccolta nei bar davanti alla banca, poi ancora nel prossimo fine settimana al termine delle funzioni religiose.
RACCOLTA FIRME PER LA RICHIESTA DI MANTENIMENTO DELLA FILIALE BANCA INTESA DI TROBASO
Spettabilissimo Istituto,
Non senza viva preoccupazione apprendemmo dagli organi di informazione che è Vs. intenzione sopprimere la filiale di Trobaso a partire dal prossimo giugno. Tale presidio rappresenta un servizio essenziale per la nostra Comunità e per tutti quei professionisti ed aziende che vedono nel servizio bancario un fattore essenziale per il proprio lavoro. La centralità di Trobaso nel tessuto montano delle alture di Verbania rende il paese naturale punto di arrivo per tutte quelle persone che ad oggi non hanno più possibilità di avere servizi di prossimità. Siamo dunque a chiedere come cittadini e come clienti che la filiale di Trobaso rimanga attiva e che a fine pandemia siano ripristinati i normali servizi di sportello così come erano nel 2019.
