ACQUA NELLE SCUOLE E ACQUA PUBBLICA: DUE COMUNICATI

ACQUA NELLE SCUOLE E ACQUA PUBBLICA: DUE COMUNICATI

Riceviamo e pubblichiamo due comunicati in tema di acqua.  Il primo  è di Sara Bignardi e Giorgio Tigano del Fronte Nazionale in risposta alle dichiarazioni dell’amministrazione sui risultati delle analisi che certificano la buona qualità dell’acqua potabile nelle scuole, tema su cui lo stesso gruppo consiliare era ripetutamente intervenuto contestando le scelte della Giunta.  Nel secondo comunicato il gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà del Vco interviene a proposito degli ultimi sviluppi del dibattito in Commissione ambiente della Camera sul servizio idrico per ribadire il messaggio politico “fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua!”.

Solo dopo 7 mesi dalla rimozione dei depuratori dai rubinetti delle scuole elementari e materne verbanesi, il Comune ha proceduto ad incaricare i Laboratori preposti per l’esecuzione delle analisi chimico/batteriologiche dalle quali si evince che l’acqua è pulita e salubre. Innanzitutto auspichiamo che le analisi idonee vengano eseguite da ora in poi con regolarità. Ribadiamo che trattasi della rimozione di depuratori e non di naturizzatori, concetto già spiegato in Consiglio Comunale all’Assessore Abbiati ma, per l’ennesima volta, emergono scarse informazione e competenza da parte della medesima sull’argomento; infatti i depuratori depurano e purificano l’acqua eliminando tutte le parti in sospensione. Manifestiamo quindi il nostro totale disappunto per l’affermazione dell’Assessore che dice che i depuratori e NON I NATURIZZATORI, sono stati tolti dai rubinetti unicamente perché questi strumenti non aumentano la qualità dell’acqua servita. La decisione di questa Amministrazione di rimuovere i depuratori dai rubinetti fa sì che le microimpurità, le sospensioni e la ruggine non siano trattenute e passino automaticamente nell’acqua che bevono i bambini. Ciò significa che i bimbi bevono da mesi un’acqua di qualità inequivocabilmente inferiore a prima.   Ci chiediamo anche che senso abbia migliorare la qualità dell’acqua all’utenza con l’installazione delle casette dell’acqua sul territorio se, allo stesso tempo, si eliminano le apparecchiature atte a migliorare la qualità dell’acqua somministrata ai bambini nelle scuole. Questo controsenso non risulta al momento spiegato.

Gruppo consiliare Fronte Nazionale

Siamo indignati per come il PD sta operando in Commissione Ambiente della Camera sulla proposta di legge sulla “ripubblicizzazione” del servizio idrico. La proposta di legge AC 2212 (presentata da parlamentari di Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle) è figlia di un movimento che da più di 10 anni sta lavorando perché il servizio idrico venga sottratto alle logiche di mercato, convinto che l’accesso all’acqua sia un diritto che va garantito con forme di gestione pubblica. L’esatto contrario di quel che pensano le multinazionali del settore che hanno trovato fertili sponde sugli organismi decisionali europei e su vasti settori dei partiti, soprattutto in Italia.
Per questa proposta di legge di iniziativa popolare ci si mobilitò anche nel VCO, mettendo in piedi una vera e propria campagna di resistenza, ben prima della campagna referendaria, in un periodo in cui la corrente delle privatizzazioni era quasi uno tsunami, che stava per travolgere definitivamente il settore.
Poi è arrivato il momento dei referendum e, grazie alla spettacolare partecipazione dei cittadini italiani, finalmente si è riusciti a porre un freno alla deriva liberista.
Il messaggio politico era chiaro ed era sintetizzato dallo slogan: fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua!
Quel che sta avvenendo in Commissione Ambiente è molto chiaro: il PD, sopprimendo l’art. 6 della proposta di legge (che disciplina i processi di ripubblicizzazione della gestione dell’acqua), svuota e stravolge l’impianto generale del testo, frutto dell’elaborazione del Forum dei Movimenti per l’Acqua.
L’adesione alla campagna referendaria del 2011 aveva fatto sperare in un ravvedimento del PD rispetto a quelle scelte di stampo neo liberistico del passato riguardanti la materia dei servizi pubblici essenziali. Con il tentativo di affossare la proposta di legge sulla ripubblicizzazione della gestione dell’acqua (e con quanto previsto dal decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015), evidentemente questo partito cancella in un sol colpo quella speranza. Bene hanno fatto i parlamentari di Sinistra Italiana (e del M5S) a ritirare le loro firme dalla proposta di legge sulla “ripubblicizzazione”. Insieme al Forum dei Movimenti per l’Acqua siamo convinti che la gestione dell’acqua debba essere sottratta alle logiche del mercato e del profitto, puntando a forme di gestione pubblica lontane anni luce dai tanti carrozzoni (pubblici e privati) inefficienti e clientelari visti nel passato.
Continueremo la nostra campagna perché un giorno quei 27 milioni di cittadini che si erano espressi per portare fuori la gestione dell’acqua dalle logiche del mercato trovino degna rappresentanza in Parlamento.
Non ci prestiamo al gioco di quanti sull’acqua vogliono a tutti i costi fare profitto!
SINISTRA ITALIANA (Sinistra Ecologia Libertà) del VCO

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