AL MUSEO DEL PAESAGGIO UNA RIVOLUZIONE NELL’APPROCCIO ALL’OPERA D’ARTE 

AL MUSEO DEL PAESAGGIO UNA RIVOLUZIONE NELL’APPROCCIO ALL’OPERA D’ARTE 

Al Museo del Paesaggio si sperimenta e si applica la metodologia VTS (Visual Thinking Strategies) con  l’avvio di un corso per la formazione di facilitatori che prevede una serie di incontri e prove sul campo. Martedi il metodo è stato utilizzato per l’approccio ad alcune opere della pinacoteca di Palazzo Viani Dugnani e il lavoro ha visto impegnati due gruppi.   Il primo contava una ventina di volontari e operatori di Museo del Paesaggio, Musei Civici di Domodossola, Museo Rodari di Omegna, Musei di Santa Maria Maggiore, Rete Musei Alto Verbano e i bibliotecari e volontari di Nati per Leggere di Verbania, Domodossola e Omegna come facilitatori.  Il secondo ha coinvolto come utenti gli alunni della classe 1° della Scuola secondaria di primo grado Cadorna,  ospiti della Casa di Riposo Muller, volontari dell’Associazione Familiari Alzheimer, dell’Associazione per la promozione dell’anziano e un gruppo di cittadini stranieri con il supporto di Teniamoci Vicini.   I partecipanti sono stati guidati dalle facilitatrici VTS Monica Fasan e Federica Rabai, quest’ultima anche direttrice artistica del Museo del Paesaggio. Al termine confronto con la responsabile scientifica di VTS Italia Vincenza Ferrara.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto Cultura per Crescere VCO che vede come capofila la Città di Verbania ed il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione Comunitaria VCO. Una proposta di welfare culturale che ha l’obiettivo di avvicinare alla bellezza dell’esperienza culturale le famiglie con bambini 0-6 anni, in continuità con il programma Nati per Leggere.  VTS è un metodo di osservazione delle opere d’arte importato dagli Stati Uniti ideato dalla psicologa cognitivista Abigail Housen e dall’educatore museale Philip Yenawine. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’approccio all’arte che ha come ultima finalità il benessere del fruitore.  Di fronte all’opera con titolo celato, il facilitatore VTS pone allo spettatore una serie di domande, sfruttando ganci visivi, con assoluta libertà di risposta: non ci sono risposte giuste o sbagliate. L’arte diventa lo strumento per accedere ad altre conoscenze e capacità trasversali di chi osserva, per indagare le sue emozioni, il suo vissuto; si sviluppano così il pensiero critico e creativo e il rispetto del pensiero dell’altro, la capacità di comprensione e di risolvere i problemi, la fiducia in sé stessi. Con effetti positivi anche per esempio sugli studenti con bisogni educativi speciali e sugli anziani con deficit cognitivi.            Il museo verbanese si colloca, grazie alla preparazione della dottoressa Rabai che ha frequentato i corsi base e avanzato VTS ottenendo la qualifica di facilitatore Visual Thinking Strategies, tra le realtà culturali nazionali che possono applicare questa metodologia nella loro quotidianità. 

 

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