ALBERTELLA E BOROLI SI DIMETTONO: DIALOGO E CONFRONTO NON ESISTONO, DICIAMO BASTA ALLA PRESA IN GIRO

ALBERTELLA E BOROLI SI DIMETTONO: DIALOGO E CONFRONTO NON ESISTONO, DICIAMO BASTA ALLA PRESA IN GIRO

Duro, durissimo attacco all’amministrazione e alla maggioranza e conseguenti dimissioni annunciate nella conferenza stampa organizzata oggi al Chiostro dai consiglieri comunali Giandomenico ALBERTELLA, Sara BIGNARDI e Silvano BOROLI del gruppo consigliare  Insieme per Verbania.  Lo stesso Albertella si dimette dalla carica di presidente del consiglio comunale:  Una decisione profondamente meditata, ma una presa d’atto del fatto che non solo è venuto meno,  ma nemmeno si è mai concretizzato quel percorso di confronto, di collaborazione, di dialogo nell’interesse della città che mi aveva indotto ad accettare la presidenza nel giugno 2019.   Analoghe le motivazioni con cui Boroli  si dimette da presidente della Commissione Finanze, Bilancio, Programmazione: Le regole condivise da tutti, maggioranza e minoranza, sono state disattese, in particolare il portare in Commissione  iniziative “preconfezionate”, “da ratificare”, impedendo alla minoranza qualunque tipo di discussione e contributo.   In sostanza si denuncia senza mezzi termini  una presa in giro che ha colmato la misura, con Commissioni consiliari che ormai sono prive di senso e non servono più a nulla.

Ecco la lettera di dimissioni di Giandomenico Albertella:

Rassegno le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale della Città
di Verbania. Questa decisione, profondamente meditata, è una presa d’atto del fatto che
non solo è venuto meno, ma nemmeno si è mai concretizzato, quel percorso di confronto,
di collaborazione, di dialogo nell’interesse della Città che, nel Giugno 2019, mi aveva
indotto ad accettare la Presidenza della nostra assemblea cittadina.
All’indomani dell’esito di un ballottaggio che aveva visto Verbania spaccata a metà – il
sindaco attuale ha vinto al ballottaggio per 170 voti, ma non bisogna dimenticare che la
coalizione di centro-destra è risultata maggioranza nella città con 7.422 voti a fronte di
6.521 del centro-sinistra – ho ritenuto, insieme al mio gruppo consigliare, che la proposta
avanzata dalle forze di governo di guidare il Consiglio Comunale potesse portare da un
lato a svelenire il clima di forte attrito tra maggioranza e minoranza che aveva
caratterizzato il precedente mandato amministrativo e, dall’altro, a favorire un dialogo
costruttivo – pur nella consapevolezza e nella separatezza dei rispettivi ruoli di
maggioranza e di minoranza – su alcuni temi utili alla crescita di Verbania.
Faccio riferimento in tal senso al tema del rilancio turistico della Città, al recepimento di
indirizzi del nostro programma elettorale rispetto all’attenzione alle categorie produttive,
alla realizzazione dei progetti di riqualificazione e valorizzazione della rete sentieristica,
alla necessità di dotare la città di un piano parcheggi correlato al sistema della mobilità
leggera e sostenibile, alla costruzione di approdi per le imbarcazioni, ad una
indispensabile pianificazione che superi la logica di quella serie infinita di varianti al Piano
regolatore Generale motivate più dal fatto di assecondare singole richieste, piuttosto che
seguire un imprescindibile progetto organico che migliori lo sviluppo della Città.
Non vi è stata alcuna possibilità di confronto nel merito su questi temi, dal momento che la
maggioranza ha palesato un atteggiamento di chiusura che si è sistematicamente tradotto
nel respingere qualsiasi forma di dialogo e di accoglimento di proposte avanzate anche in
sede di commissione provenienti dalla minoranza, a partire da tutti gli emendamenti
presentati con spirito costruttivo al Bilancio di Previsione 2020 e con i quali ci si proponeva
di tradurre in progetti concreti e finanziabili alcuni punti da noi proposti per il rilancio
economico di Verbania.

L’emergenza COVID-19 avrebbe dovuto costituire il presupposto per motivare la
maggioranza ad un atteggiamento di maggiore ascolto e condivisione delle proposte della
minoranza: eppure, nel metodo, la stessa vicenda del Fondo Verbania Solidale – nel quale
avevamo proposto di convogliare un milione di avanzo di amministrazione 2019 per dare il
senso di un intervento strutturale a favore del tessuto economico cittadino e delle famiglie
– ha rappresentato una totale indisponibilità all’attenzione ed al confronto.
Ho cercato di difendere il ruolo del consigliere comunale ma devo purtroppo constatare
con profonda delusione ed amarezza che nulla è cambiato rispetto al precedente ciclo
amministrativo. Le commissioni, gli organi di partecipazione ed anche la conferenza dei
capigruppo sono ritenuti inutili orpelli e anche quando si esprimono in forma critica o
diversa rispetto agli indirizzi del Sindaco e della Giunta sono subito sconfessati
appellandosi alla sovranità del consiglio comunale e utilizzando la forza dei numeri .
Una maggioranza ed un’Amministrazione concentrate solo a fare da sé, autoreferenziali e
propense a ritenere che la minoranza sia un “soprammobile politico”.
Dal momento che a tale ruolo non intendo prestarmi, senza alcuna esitazione dismetto la
carica di Presidente del Consiglio Comunale, ritenendo che sia maggiormente utile alla
Città che io svolga la mia azione di controllo, di proposta, di stimolo e di difesa del ruolo
istituzionale affidato ai consiglieri comunali dal voto democratico dei cittadini verbanesi,
attraverso l’azione quotidiana di semplice Consigliere Comunale insieme al mio gruppo e a
coloro che condividono idee, principi e progetti.
Nel rassegnare le dimissioni, mi corre l’obbligo di rivolgere un ringraziamento sentito al
Segretario Generale ed al personale di segreteria del Comune di Verbania che mi hanno
supportato nella mia funzione, ai consiglieri comunali e di assicurare ai tanti elettori
verbanesi che nel Giugno 2019 mi hanno onorato del proprio consenso, che il mio
impegno a favore di Verbania continuerà con determinazione.

Arch. Giandomenico ALBERTELLA

Nelle foto la conferenza stampa, Albertella e Boroli

  1. il 14 giugno 2019 scrivevo: Che si faccia oggi ciò che si è promesso 5 anni fa (Presidenza del Consiglio alle minoranze) è certamente positivo, mi sfugge il senso di non fare una proposta aperta, ovvero : se le minoranze avessero la Presidenza del Consiglio, chi proporrebbero? e partendo da questa semplice domanda , valutare la qualità della risposta e iniziare il dialogo. Proporre al leader delle minoranze di fare l’arbitro , suona male, come un tentativo di neutralizzarlo (5 anni fa neutralizzò così il suo competitor). Poi, ricordiamo che le minoranze sono 2 (con la terza si sono alleati), perché il dialogo esclude i 5 stelle (se li esclude)?
    Certo, io sono sospettoso in politica, magari viene fuori che Albertella non può, propone Colombo, la maggioranza accetta e il dialogo parte… ma se invece si tratta di “tatticismo puro”? Abbiamo proposto ad Albertella , ha rifiutato e quindi siamo legittimati a mettere uno dei nostri ?! Insomma, anche sto giro minoranze cattive? Speriamo di no!

    … Oggi sappiamo che quando la scorsa tornata elettorale, dicevano che le minoranze erano brutte e cattive e non si poteva dialogare, forse non era vero, “forse” il dialogo proprio non piace alla modalità Marchionini… abbiamo perso del gran tempo, speriamo che adesso Albertella chieda le carte del CEM e faccia sapere alla città perchè non è a norma e chi paga questa mala amministrazione, fine degli inciuci (speriamo)

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    • tu dici? Mah, sarà anche vero ma, ad ogni modo, meglio tardi che mai…. A questo punto mi chiedo pure perché mai abbia accettato: meglio rifiutare sin dall’inizio che fare dopo 2 passi indietro!

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