In merito alle modifiche del regolamento dei Consigli di Quartiere (su cui si è accesa una dura polemica e di cui si parlerà nella seduta di consiglio comunale del 7 marzo), riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota del sindaco Giandomenico Albertella:
I cittadini e il rispetto totale del loro voto prevarrà sempre durante il mandato dell’amministrazione che presiedo. Mi rifiuto categoricamente di fare deroghe,
eccezioni ad personam, chiudere un occhio: le regole democratiche si rispettano, piaccia o meno a chi sta scomodo sui banchi della minoranza o a chi è affezionato
alla “poltrona”.
Occorre ricapitolare: tre consiglieri su cinque si sono dimessi per motivi personali, come può avvenire ed è lecito. Non è possibile surrogarli con i primi candidati non eletti perché non ce ne sono. Non ci sono più i numeri minimi di tre consiglieri previsti dal regolamento grazie a cui il Consiglio di quartiere può esercitare il suo ruolo. Un ruolo fondamentale, come fondamentale è il ruolo del presidente. Ma soli, senza la possibilità di convocare il consiglio di quartiere, non si va da nessuna parte e non si è legittimati a governare. Soli non si amministra bene nulla. Allora occorre fare un passo avanti, andare a nuove elezioni per avere un Consiglio
di quartiere in grado di esercitare democraticamente il proprio ruolo, ribadisco indispensabile.
Spero che il signor Ettore Francioli, attuale presidente senza consiglio, si ricandidi e, visto il suo impegno duraturo nel tempo, che trovi una squadra valida con voglia di
fare. Dovesse vincere resterà esattamente dove si trova e lavoreremo fianco a fianco, come deve essere. Ma fingere che esista un Consiglio di quartiere composto
da due persone è mentirsi. E io ai cittadini non mento.
Non ce ne sarebbe motivo: si vota, si lavora, si monitora e si segnala ciò che può essere migliorato. Ci si mette a disposizione della città. Nulla di più nobile. Le accuse mosse, tipo “vogliono mandarmi a casa”, fingendo di non prendere coscienza delle ragioni per le quali la maggiore parte dei consiglieri si sono dimessi, lo commentano i fatti: ha i numeri per governare? No. La risposta è una sola e le regole si rispettano.
I verbanesi hanno diritto di essere rappresentati da chiunque votino e così faremo in modo accada. A chi, poi, parla di “bavaglio” chiedo: ma bavaglio a chi, a cosa e perché? Non ce n’è bisogno, basta rispettare le regole democratiche.


Istituire une numero minimo di consiglieri e va bene.
Ed un numero minimo di partecipanti, pubblico, per legittimare le riunioni?