Abbiamo detto che avremmo pubblicato tutti gli interventi che ci pervengono sul tema caldo del momento e cioè la scelta della Regione per sanità e ospedale del Vco, e così naturalmente facciamo. Ecco nell’ordine le dichiarazioni di Alice De Ambrogi segretaria provinciale del Partito Democratico, onorevole Mirella Cristina di Forza Italia e Adriano Rebecchi presidente Federazione Nazionalpopolari del Vco e Novara
Una cosa è leggere dichiarazioni, suggestioni giornalistiche. Un’altra è sedersi lì, nella sede della Provincia, la nostra, e sentirlo con le proprie orecchie. Sentire un Presidente di una Regione, mica l’ultimo che passa per strada, trattare i cittadini del VCO, tutti noi quindi, come fossimo dei bambini dell’asilo.
Non siete maturi per avere un Ospedale unico.
Lo ha detto davvero.
Loro sono quelli bravi che vengono qui a spiegarci come funziona il mondo. Ci dicono che possiamo pure ricominciare a scannarci come si deve perché gli incompetenti sono quelli di prima, quelli che hanno messo a disposizione in un bilancio regionale, che partiva in pre-dissesto, le risorse, milioni di euro, per un nuovo ospedale e hanno raggiunto una faticosissima mediazione su una struttura baricentrica che, rinunciando un po’ tutti a qualcosa, univa il territorio e gli dava l’opportunità di avere una sanità di qualità.
No.
Senza un minimo di confronto vengono qui e ci dicono “avrete due ospedaletti di periferia, uno nuovo a Domodossola ma troppo decentrato e l’altro a Verbania ma di serie b, Cusio non pervenuto, tanto c’è Borgomanero” . E che, se, forse, magari, ipoteticamente dovessero essere un giorno realizzati, perché sia chiaro, per l’ospedale nuovo, bisogna ricominciare tutto da capo buttando a mare 5 anni di lavoro, tra 15 anni chiuderanno entrambi stritolati dalla mobilità passiva e da prestazioni sanitarie di bassa qualità. Il tutto mentre il Consigliere Regionale del nostro territorio ma soprattutto della Lega, l’unico Consigliere eletto con i voti di tutta la provincia, sogghignava. Sogghignava.
Che dire, complimentoni. Ci avete proprio spiegato la lezione, soprattutto di come si fa politica. La politica peggiore.
ALICE DE AMBROGI, segretaria provinciale Partito Democratico
L’aspetto fondamentale di quanto deciso dalla giunta regionale è il fatto che nel VCO verranno mantenuti i due presidi ospedalieri. Abbiamo una Regione che per la prima volta dichiara di investire sui due presidi e di impegnare per l’ospedale Castelli di Verbania ben 35 milioni di euro, ciò è garanzia che il Castelli non verrà mai chiuso, e quindi ha dimostrato di voler investire nel VCO più denaro di quanto mai promesso dalle giunte precedenti. Occorre ora capire quale sarà l’investimento sul Castelli, investimento che comunque dovrà concentrarsi a migliorarne la qualità e a garantire che le emergenze continuino a trovare le risposte necessarie, e questa sarà la prima vittoria di tutti.
Sono rimasta sconcertata dalle dichiarazioni del sindaco di Gravellona Toce, che ieri ha detto di aver tenuto volutamente nel cassetto l’area nel suo Comune: un amministratore dovrebbe impegnarsi per la propria comunità e non “chiudere nel cassetto” delle opportunità per il suo paese e per tutto il VCO. I Gravellonesi dovrebbero stigmatizzare il comportamento del loro Sindaco che ha taciuto anziché agire su un punto così determinante che avrebbe fatto probabilmente cambiare le sorti sia di Gravellona Toce che della sanità nel VCO.
Veniamo a Verbania: credo che si debba riflettere molto bene sulla decisione assunta dalla Regione Piemonte. Ricordiamoci che l’alternativa era chiudere completamente il Castelli se fosse stato costruito l’ospedale unico a Ornavasso – e tutti noi avevamo digerito molto molto male l’ipotesi -. Ora però si apre un varco in più: il mantenere la presenza ospedaliera che sarà potenziata nel centro delle due città Verbania e Domodossola.
Visto che nessuno lo ha mai pensato sarebbe veramente utile, anziché indire consigli comunali aperti, approntare nel più breve tempo possibile un quesito referendario da sottoporre ai Verbanesi per capire, e questo ora è il punto fondamentale, se desiderano che il Castelli venga chiuso oppure potenziato nei reparti che la Regione a breve vorrà indicarci. Prima di alzare i toni si ascolti la popolazione come nel proprio piccolo Forza Italia ha fatto e da cui è emerso la volontà di chi ha partecipato sì di un ospedale unico baricentrico, non a Ornavasso ciò per la conformazione del sito individuato purché con l’ovvio mantenimento dei due presidi ospedalieri.
Sarebbe utile che il Sindaco di Verbania sentisse cosa ne pensano i verbanesi. Riflettiamo tutti insieme. Mi impegno personalmente nei prossimi giorni ad individuare un quesito referendario che dovrà essere indirizzato ai cittadini verbanesi esclusivamente per capire se veramente ancora vogliono il mantenimento dell’ospedale Castelli e il potenziamento dello stesso come indicato dalla Regione Piemonte nella giornata di ieri; sottoporrò il quesito al Sindaco Marchionini in quell’ottica di collaborazione non certamente politica, che però, sul tema, Forza Italia ha promesso.
Onorevole MIRELLA CRISTINA, Forza Italia
…Mirella Cristina..la regione non vuole “potenziare” il Castelli… investirci dei soldi non vuol dire aggiungere servizi. Vuol dire farci un po’ di manutenzione, aggiornare qualche apparato, togliere, TOGLIERE, il DEA!!!, e altri reparti perchè questi non potranno essere dei doppioni dell’ospedale, con DEA, costruito a Domodossola…. Di cosa sta parlando?!?!?!… Se vuole proporre un referendum va scritto esattamente cosa vuole fare la Regione e la Regione non vuole potenziare il Castelli ma declassarlo…. sia chiaro. E al Sig. Rebecchi…. forse si è dimenticato o ignora che esistono delle leggi nazionali e regionali che OBBLIGANO ad avere un SOLO DEA nella nostra provincia… non due… quindi anche lei di cosa sta parlando?!?!? E tra le due zone è chiaramente ovvio che un DEA dovrebbe essere nella zona più popolosa della provincia.