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ANCHE IL TEATRO A VILLA TARANTO

ANCHE IL TEATRO A VILLA TARANTO

Anche il grande teatro entra a Villa Taranto. Lunedì 28 luglio, alle ore 18:30, i Giardini Botanici saranno lo sfondo per una delle più celebri commedie di William Shakespeare, “Sogno di una notte di mezza estate”. Un percorso teatrale itinerante tra i vari angoli incantati del parco, dove fate, folletti e magiche figure guideranno il pubblico attraverso intrecci amorosi e suggestioni notturne nel bosco fatato. Regia di Riccardo Nazzaroli, aiuto regia di Roberto Aielli.

E’ una commedia interamente recitata, non una lettura. La rappresentazione avverrà in 4-5 punti del parco, a una distanza di circa 5 minuti a piedi uno dall’altro. Si tratta di una forma di teatro a stazioni perfetta per gli scenari naturali del parco e i suoi percorsi. In ogni punto verrà rappresentato un momento della commedia della durata di circa 15-20 minuti. Lo spettatore si sposterà da un punto all’altro seguendo l’ ordine cronologico della storia. Durante il percorso il gruppo di spettatori sarà accompagnato da un narratore che agevolerà la fruizione dei vari momenti.

E’ una iniziativa di Ente Giardini Botanici Villa Taranto con  Cinecircolo Giovanile Socioculturale Don Bosco, Compagnia I Quattrogatti, Compagnia Teatro 4, con il contributo di Spazio Sant’Anna e Fondazione Cariplo. Lo spettacolo è fruibile acquistando il biglietto d’ingresso o l’abbonamento ai Giardini. Per informazioni 348 6511815.

  1. Alberto Spriano 22 Luglio 2025, 7:23

    L’estate 2025 si preannuncia ricca di eventi a Verbania. In attesa dell’attesissima rassegna cinematografica e teatrale “CI VEDIAMO AL CADORNA”, che prenderà il via il 5 agosto, assistiamo già a una prima, significativa sperimentazione culturale: Shakespeare a Villa Taranto. Questa iniziativa, promossa dalla Direzione di Villa Taranto, ha il potenziale per essere un punto di svolta epocale per la nostra città.

    È il momento di elevare lo sguardo, di abbracciare una visione ambiziosa per il futuro culturale di Verbania. La nostra città vanta un patrimonio inestimabile, e la sfida è valorizzarlo pienamente, trasformando il suo potenziale in un’eccellenza culturale riconosciuta.

    Come? Proponendo un’iniziativa che, a mio avviso, ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio “flagship event”, l’appuntamento fisso dell’intera stagione estiva: la rassegna “Film d’essai nei Giardini di Villa Taranto”.

    Non si tratta di un semplice trasferimento logistico dal cortile della scuola Cadorna, ma di una sinergia strategica tra due pilastri della nostra comunità. Da un lato, il Cinecircolo Giovanile Socioculturale Don Bosco di Verbania. Una realtà con una storia lunga e prestigiosa, nata nel 1966 e riconosciuta a livello nazionale, che da decenni promuove il cinema di qualità, la formazione educativa e la coesione sociale. La loro è una storia di resilienza e passione, capace di superare difficoltà e chiusure di sale, mantenendo viva la fiamma della cultura cinematografica. Dall’altro lato, i Giardini Botanici di Villa Taranto, un’eccellenza naturalistica di fama internazionale, un luogo dove la bellezza paesaggistica si fonde mirabilmente con l’arte e la storia.

    Il Cinecircolo Giovanile Socioculturale Don Bosco è il soggetto ideale per guidare questa iniziativa. La loro esperienza non si limita a organizzare proiezioni e rassegne; è la testimonianza di un impegno costante per la comunità e di una visione che trascende il puro intrattenimento.

    Dal 1966, il CGS Don Bosco ha dimostrato una straordinaria capacità organizzativa, una profonda conoscenza del settore cinematografico d’essai e un’innata predisposizione al dialogo con il pubblico. Anno dopo anno, hanno saputo costruire un legame indissolubile con i cittadini di Verbania, trasformando semplici cortili in vivaci punti d’incontro culturale. L’esperienza maturata con la rassegna “Ci vediamo al Cadorna”, pur tra sfide logistiche e condizioni non ideali, è la prova tangibile della loro dedizione e della qualità delle loro proposte.

    La loro affiliazione all’Associazione C.G.S. – Cinecircoli Giovanili Socioculturali, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è garanzia di competenza e professionalità. Le loro attività non si limitano alla proiezione di film; includono dibattiti, incontri con registi e collaborazioni con enti e associazioni locali. Hanno dimostrato una notevole flessibilità e adattabilità, superando la chiusura di diverse sale cinematografiche e investendo in nuove tecnologie digitali.

    Il Cinecircolo CGS Don Bosco è l’unico soggetto sul territorio che vanta la storia, la credibilità e la passione necessarie per fare di “Film d’essai nei Giardini di Villa Taranto” un’istituzione culturale destinata a perdurare. La loro missione, ispirata al monito del Cardinale Martini di non svendere la cultura per il facile guadagno, è la garanzia di un progetto di qualità intrinseca.

    Questo progetto – una rassegna di film d’essai sui parterre dei Giardini di Villa Taranto, con proiezioni nel suggestivo gazebo a petalo – non è un costo, ma un investimento strategico nel futuro di Verbania.

    Trasferire il cinema d’autore a Villa Taranto eleva la cultura a un’esperienza artistica immersiva, stimolando riflessione e dialogo in un ambiente di rara bellezza. La rassegna può diventare un presidio culturale permanente per tutti i mesi estivi, un faro per chi cerca qualità.

    “Film d’essai nei Giardini di Villa Taranto” offrirà una proposta culturale differenziata, attrattiva per un turismo di qualità che cerca esperienze autentiche ed esclusive.

    Un cinema all’aperto attivo per tutta l’estate in una location così prestigiosa genererà un movimento economico significativo. Creerà occupazione stagionale, soprattutto giovanile, e con il tempo posizionerà Verbania su un palcoscenico culturale ben più ampio.

    I parterre dei Giardini di Villa Taranto diventeranno una vera e propria “piazza” all’aperto, un luogo di incontro tra generazioni e culture diverse. Il cinema all’aperto, accessibile e inclusivo, proietterà non solo film, ma un senso di comunità, bellezza e armonia.

    L’Amministrazione Comunale ha di fronte a sé un “flagship event” servito su un piatto d’argento: non resta che cogliere questa straordinaria opportunità.

    Anche i cittadini, tutti noi dobbiamo sostenere attivamente il Cinecircolo Giovanile Socioculturale Don Bosco, partecipando a questi primi eventi sperimentali a Villa Taranto in attesa della rassegna alla Cadorna il 5 agosto.

    È fondamentale coinvolgere anche i privati e trovare sponsor sensibili al valore della cultura, affinché diventino partner essenziali di questo progetto. Perché quando la cultura fiorisce in luoghi d’eccezione come i Giardini di Villa Taranto, è tutta la società a fiorire.

    Verbania ha l’occasione di diventare una città in cui il cinema d’essai non è un lusso estivo, ma una colonna portante dell’identità culturale e un motore di sviluppo. “CI VEDIAMO AL CADORNA 2025” sarà, come sempre, un successo. Ma il Cinecircolo CGS Don Bosco, con la sua ineguagliabile storia e dedizione, merita il meglio. Merita la cornice di Villa Taranto. Merita di scrivere un nuovo, entusiasmante capitolo per Verbania e per Villa Taranto.

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    • Che noia questi commenti lunghi il triplo degli articoli da leggere…. ma si dia una “calmata”, c’è di meglio da fare nella vita!

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      • Alberto Spriano 24 Luglio 2025, 20:31

        In democrazia, la libertà di espressione non è solo il diritto di parlare, ma anche il diritto di essere ascoltati, e di argomentare in modo compiuto. Respingere a priori i commenti lunghi significa censurare la ricchezza del pensiero e la diversità delle prospettive. È una negazione del principio stesso che il contenuto, la qualità delle idee, debbano prevalere sulla mera lunghezza o sulla presunta comodità del lettore frettoloso.

        Impedire l’approfondimento significa favorire la superficialità e la polarizzazione, alimentando un clima in cui il dissenso o la complessità vengono liquidati con un’alzata di spalle, piuttosto che affrontati con serietà.

        Chi si lamenta della lunghezza, forse, dovrebbe interrogarsi sulla propria capacità di tollerare il dissenso o la complessità, piuttosto che tentare di imporre un modello di comunicazione ridotto all’osso che serve solo a perpetuare un’informazione superficiale e un dibattito sterile.

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