Il 2 dicembre 2021 in un comunicato stampa affermavo: “Il VCO ha bisogno non di un ospedale di buon livello, ma di due” dichiarava a fine ottobre con un comunicato stampa il senatore della Lega Salvini Enrico Montani, che aggiungeva: “Cirio ha affermato che la nostra provincia si merita un ospedale nuovo, moderno e d’avanguardia”. Sottolineava ancora Montani: ”Per la sua particolare conformazione geografica il VCO ha bisogno non di uno bensì di due ospedali di buon livello da integrarsi con le prestazioni offerte dal Madonna del Popolo di Omegna”. Per una volta nella vita sono d’accordo con Montani. E proseguivo: “Dopo la batosta alla Lega Salvini alle elezioni amministrative di Domodossola, dove il campanilismo Ossolano ben interpretato dal rieletto sindaco con percentuali bulgare Pizzi, ha dimostrato ancora una volta quanto sia fondamentale per la politica locale l’argomento sanità, meglio cambiare idea Eccoci di nuovo, come Salvini insegna, innanzi all’ennesima, ormai abituale, capriola della Lega Salvini basata sull’imperativo del seguire il consenso a prescindere dall’interesse dei cittadini.
Sono vent’anni che i vari candidati prendono in giro gli elettori sulla questione inerente il riordino dei servizi sanitari del VCO, dopo il piano C.R.E.S.A, il piano A.R.E.S.S e altri che non hanno un nome, siamo tornati al punto di partenza. Qualche malizioso, e non sono fra questi, potrebbe pensare che sfumati alcuni interessi personali si azzerino vent’anni di chiacchiere e spese per inseguire il consenso elettorale. Si ricomincerà al prossimo turno elettorale, e intanto il Castelli peggiora a favore del San Biagio, il Madonna del Popolo fa business, mentre i posti letto calano e i servizi peggiorano e persiste il grave problema della carenza di medici, argomento che determinerà il prossimo motivo di scontro. Quindi con Grande Nord non abbiamo cambiato idea, continuo a pensare che nell’interesse degli utenti invece che dei candidati, si debbano migliorare i nosocomi esistenti tenendo conto del numero degli utenti sia residenti sia turisti cercando di evitare quei campanilismi generati e fomentati da politici senza scrupoli.”
La previsione che feci allora si è puntualmente avverata ed è ancora attuale, si avvicinano le elezioni Regionali e si riparte con dichiarazioni, in perfetto stile Preioni, di tutto e del suo contrario. Ma anche stavolta le dichiarazioni del nostro rappresentante in Regione, che non ha nella credibilità la sua maggiore caratteristica, dopo aver sostenuto a spada tratta l’ospedale nuovo, naturalmente in Ossola, oggi ci dice: “non chiudiamo gli ospedali, ma ne ricostruiamo due. Li rigeneriamo” a parte la considerazione sul fatto che il rigenerare o ricostruire non sono la stessa cosa, ci piacerebbe sapere con quali fondi si realizzerebbero le opere, dal momento che i fondi INPS sono sfumati e che l’assessore Icardi riferendosi ai bilanci preventivi delle ASL afferma: “Mi preparo a rispedirne indietro più d’uno” , visto che ad oggi non ne è stato approvato neppure uno e che bisogna ridurre le spese per il 2023 per stare sotto i 450 milioni di disavanzo, visto che con un deficit superiore al 5% del fondo regionale scatta il commissariamento. La considerazione è che la dichiarazione del consigliere possa classificarsi fra le solite Preionate.
Nelle foto Magda Verazzi e Roberto De Magistris
Un disastro dopo l’altro si potrebbe dire. Politici che pensano di “rigenerare” due ospedali e farci 150 posti letto in ognuno (oggi sono 110), con “solo” 200 milioni di euro; ingegnere (asl) che afferma che ristrutturare i due ospedali costa oggi 2550 euro al mq contro i 2800 euro di 2 anni fa indicati nel piani ires (ma non sono aumentati in questi anni i costi nell’edilizia? ci siamo accorti solo noi?); ristrutturati i 2 ospedali (tra i 6 e gli 8 anni), ci vorranno, a oggi, 50 milioni di euro per gli arredi e le attrezzature (i soldi sono stati stanziati? no). Quindi andremo a spendere almeno 250 milioni di euro per avere due “mezzi” ospedali che, a oggi, con in totale 80 posti letto in meno, conta una carenza spaventosa di personale (mancano “solo” 57 medici, e che nel bando appena fatto dall’asl se ne sono presentati 10 e solo 3 arruolati, a tempo determinato!!). Si augurano che tra 6/8 anni ci sarà la fila di medici volenterosi di entrare in un ospedale periferico, piccolo e senza tutti i reparti come in un ospedale moderno? L’idea di un ospedale unico, baricentrico di 250 posti letto, è l’unica che sta in piedi, l’unica che vorrebbero i medici e i professionisti che ci lavorano (ci sarà una ragione, non politica?), che non comporterebbe alcun disagio durante la costruzione agli utenti, che farebbe convergere li tutte le energie, che eviterebbe migliaia di spostamenti (di personale e pazienti) da un nosocomio all’altro perché così è oggi e così sarà in futuro con 2 strutture, che ridurrebbe la migrazione verso altre sedi perché una struttura nuova, unica, sarebbe sicuramente più efficiente, meno costosa per la manutenzione e per la gestione, e soprattutto vedrebbe tutti i reparti vicini insieme a medici e operatori professionali.
Senza dimenticare il triste fenomeno del precariato dei gettonisti….
ma signora, lei si rende conto che siamo in italia e soprattutto in un territorio dove vige perfidia, odio, atavico campanilismo: come già detto l’unica possibilità sarebbe il giusto annientamento di un territorio e di una popolazione indegni!
Certo, come se altrove funzionasse tutto alla perfezione….
Sig. Ra Cristina, ci aggiorniamo alle prossime elezioni regionali. Se, non sia mai, vincerà il centro sinistra e farà l’ospedale unico mi mangerò l’intera collezione di camicie che ho a casa… Con colletto rigido compreso. Saluti.
Oramai, a destra e a manca, nulla cambia….
Le do ragione… I migliori politici sono quelli che non fanno politica per il potere ma per il bene comune. Chiunque siano. La sinistra critica il governo per scelte che avrebbe dovuto fare la sinistra stessa i decenni che ha non-governato. La destra non fa le politiche che aveva promesso in campagna elettorale specie sull’immigrazione e sulla sicurezza. Purtroppo è una situazione che porta a dire che è assolutamente inutile votare per credo politico.
la solita realpolitik: prima all’opposizione tutti belligeranti, poi al governo tutti accondiscendenti.