Le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del territorio si sono incontrate nei giorni scorsi per discutere dei paventati aumenti delle tariffe Tari da parte di ConSerVCO e tutte, all’unisono, hanno rimarcato come la proposta di aumenti delle tariffe – soprattutto senza concertazione e un piano strategico di contenimento dei costi da parte della società di gestione – risulti “irricevibile” da parte dei comparti produttivi.
Il presidente di Unione Industriale VCO, Michele Setaro, dichiara: Contrastiamo con decisione l’aumento della Tassa Rifiuti, anzitutto per la forte incidenza dell’aumento in sé e il conseguente pesante aggravio sulle imprese, ma anche perché esso non è giustificato da una maggiore efficienza e da un migliore servizio offerto da ConserVCO. Le aziende, che già si trovano a fare i conti con aumenti di costi notevoli su vari versanti, non possono che respingere al mittente l’incremento della Tari. Unione Industriale VCO contrasta quindi incrementi irrazionali e promuove invece criteri gestionali condivisi volti all’efficienza e alla qualità del servizio.
Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, con il suo presidente, Michele Giovanardi, osserva: Occorre una più efficace politica di gestione dei rifiuti dalla raccolta differenziata che non può basarsi solo sulla percentuale di differenziata raccolta ma deve fondarsi su una efficace gestione del rifiuto, sino all’economia circolare, al riuso. Aumentare le tariffe è una scorciatoia pericolosa: famiglie e imprese sono in affanno, aumentare la pressione fiscale è una scelta sbagliata. Ci appelliamo al socio di maggioranza di ConserVCO – il Comune di Verbania – affinché prevalga la ragionevolezza e il buonsenso: difficoltà di gestione non le possono pagare imprese e cittadini.
CNA Piemonte Nord, attraverso una dichiarazione della sua Presidente dell’area VCO Lorella Metaldi, afferma: La proposta di aumento della Tari da parte del Consorzio dei rifiuti ai Comuni del territorio è inammissibile a fronte di un servizio di raccolta rifiuti non sempre ineccepibile; le imprese del VCO si troveranno a dover sostenere l’ennesimo rincaro dei costi insieme ad energia, materie prime e personale, la situazione si fa sempre più critica. Si richiede al Coub una maggior trasparenza nell’esposizione delle spese di bilancio annuali e
un monitoraggio periodico della situazione. Inoltre che venga presentato un piano aziendale
per risanare il Consorzio ed evitare future richieste di aumenti negli anni a venire.
Le Associazioni di rappresentanza del Turismo hanno ribadito quanto un aumento delle tariffe in questo periodo dell’anno comporti un danno per le imprese che non possono più rivedere al rialzo i prezzi dei contratti sottoscritti con i Tour Operator o con le Agenzie in quanto questo tipo di operazioni vengono definite in autunno per la stagione successiva. Aumenti non concertati andrebbero ora ad incidere sui costi operativi delle attività turistiche che a loro volta riverserebbero sul turista. Occorre quindi rivedere la politica che punta al rialzo tout court delle tariffe e puntare invece su una strategia comune per mitigare l’impatto finanziario sulle imprese. Occorre concertazione! Il presidente Federalberghi VCO, Gian Maria Vincenzi, sottolinea come un aumento
“spropositato” delle tariffe Tari vada a compromettere una stagione turistica di fatto già penalizzata nel suo avvio da un meteo “anomalo”. Le presenze turistiche possono essere incrementate con lo sforzo di tutti, da parte di chi deve garantire professionalità nell’accoglienza e da parte di chi deve fornire un servizio all’altezza delle aspettative del turista, dove ahimè segnali recenti di disservizi compromettono di fatto gli sforzi profusi dagli operatori turistici nell’attività di promozione che il comparto prosegue da tempo sia sui mercati internazionali che il mercato interno.
Massimo Sartoretti, Vicepresidente di Confcommercio Alto Piemonte, conferma come un aumento della Tari non sia sostenibile dalle imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Il punto non è solo scongiurare l’aumento a breve termine, ma attuare da parte di ConserVCO politiche di programmazione a medio e lungo termine per tenere sotto controllo i costi di gestione del servizio. Diversamente finiremmo solo per rinviare nel tempo una stangata che ora si annuncia del 10 per cento, ma che in futuro potrebbe arrivare a percentuali ancora più alte e ancora più insostenibili se fatte ricadere su imprese e famiglie.
Il Segretario di Faita Piemonte, Maurizio Baldini, afferma che i campeggi e i villaggi turistici che negli anni hanno investito ingenti risorse nella gestione green delle proprie strutture e sono attenti alla raccolta differenziata dei rifiuti, educando i turisti a comportamenti virtuosi, non possono accettare aumenti eccessivi e improvvisi delle tariffe, peraltro non giustificati da una migliore e più efficiente gestione da parte di ConserVCO.
Nel VCO in 4 anni le bollette dell’acqua sono aumentate in media del 27%…. non ho sentito le associazioni di categoria lamentarsi, eppure anche questo è un costo; allora perché lamentarsi di una tassa che in 4 anni praticamente non si è mossa e solo ora si paventa un aumento intorno all’8/10%? E’ solo una “mossa politica”? A chi piace che le tasse aumentino? a nessuno credo. Se per 10 anni non si sono mosse in modo altrettanto vigoroso non ho visto le associazioni di categoria prodigarsi in elogi alla politica per non averle aumentate (anzi in alcuni casi diminuite). Vedremo se con il nuovo “poderoso” aumento che piomberà quest’anno su tutta la popolazione se qualcuno inizierà a lamentarsi, e se tra questi ci saranno le associazioni di categoria.
L’aumento peserebbe sui commercianti, albergatori, sono loro a fare casino su un aumento che ai cittadini fa il solletico. Quindi tutti i politicanti indignati, fermate subito perdinci ,ma siamo impazziti ?