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AUTOTRASPORTO PUBBLICO: GRANDI MANOVRE E POLEMICHE

AUTOTRASPORTO PUBBLICO: GRANDI MANOVRE E POLEMICHE

E’ in subbuglio il settore dell’autotrasporto pubblico dopo che il Gruppo Saf Autoservizi di Fontaneto ha acquisito Autolinee Comazzi di Omegna, dando vita al  maggiore gruppo del settore nel Piemonte Orientale. Nasce così una realtà altamente competitiva sul mercato che unisce le dotazioni e le potenzialità delle due società (basti pensare alla disponibilità di 35 autobus nel settore del turismo), ampliando e migliorando quantità e qualità del servizio.

In campo per l’acquisizione di Comazzi era stata fino a qualche tempo fa Vco Trasporti, che in seguito però ha rinunciato alla trattativa ed ora la conclusione dell’accordo con Saf  diventa anche motivo di accesa polemica. Il Partito Democratico parla di occasione storica mancata e mette sotto accusa l’immobilismo di Giandomenico Albertella: Ha fatto fallire un’operazione strategica, già votata positivamente dall’assemblea dei Comuni nel dicembre 2023, che avrebbe potuto rafforzare la presenza pubblica in un settore cruciale come quello dei trasporti e costruire un polo pubblico più competitivo in vista del rinnovo delle concessioni regionali. La conseguenza sarà la nascita di un grande soggetto privato operativo tra Vco e Novarese, mentre il sistema pubblico locale rimane debole e frammentato. Si aggiunge che i margini per concludere l’operazione c’erano, ma è mancata però la volontà politica, in particolare  proprio da parte del Comune di Verbania – socio di maggioranza – e del suo sindaco Albertella, che sin dall’inizio ha mostrato scetticismo e distacco verso un progetto di respiro provinciale. Riccardo Brezza, segretario provinciale del Pd, lamenta la perdita dell’opportunità di rafforzare il presidio pubblico e di costruire una visione integrata tra le tre aree del Vco per mancanza di coraggio e visione sistemica, mentre Emanuele Vitale, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, aggiunge che l’idea di un polo pubblico forte, capace di competere e di migliorare i servizi nei piccoli Comuni, nei territori montani e nei collegamenti con i poli sanitari, era un’opportunità da cogliere. e non averlo fatto segna un passo indietro per l’intera provincia. In sintesi per il Pd mentre il privato si consolida e guarda al futuro, il pubblico resta a guardare.

  1. Alberto Spriano 24 Luglio 2025, 20:26

    Ancora ostinatamente ci si aggrappa a modelli di trasporto pubblico manifestamente obsoleti e inadeguati, in particolare lungo le rive del Lago Maggiore.
    Una volontà politica che insiste su una mobilità su gomma che ha già mostrato tutte le sue patologie, inguaribili e profondamente radicate nella realtà del traffico litoraneo.

    Un settore dell’autotrasporto pubblico che si agita in manovre di consolidamento e di acquisizione mentre il dibattito si arena su polemiche che riguardano “occasioni storiche mancate” per un rafforzamento del polo pubblico.
    Con tutto il rispetto per le dinamiche di mercato e per le legittime aspirazioni di crescita, il punto cruciale non è tanto chi detiene la maggioranza, se pubblico o privato, ma quale modello di trasporto sia realmente funzionale al benessere dei cittadini e alla valorizzazione di un territorio unico come quello del Lago Maggiore.

    Le critiche, pur comprensibili nel loro intento di preservare una presenza pubblica, rischiano di oscurare la necessità improrogabile di una rivoluzione nel concetto stesso di mobilità. Parliamo di autobus che rimangono intrappolati nel traffico, eternamente in ritardo, costretti a percorrere strade litoranee ormai sature, divenute veri e propri colli di bottiglia che strozzano la vita economica e sociale delle comunità rivierasche.

    È una crisi irreversibile, e pensare di risolverla con un mero riassetto delle quote di mercato, o con l’aggiunta di qualche autobus in più, è una miopia che non possiamo più permetterci.

    Eppure, a pochi chilometri di distanza, la Lombardia sta mostrando un approccio diverso, riscoprendo il potenziale intrinseco dei suoi laghi non solo come attrazione turistica, ma come infrastruttura strategica per il futuro della mobilità e della sostenibilità. L’idea di trasformare i laghi in “autostrade liquide, moderne e capillari” non è una suggestione poetica, ma un investimento concreto, con oltre 110 milioni di euro destinati al nuovo Piano industriale della Gestione Governativa Navigazione Laghi. Si parla di imbarcazioni ibride e sostenibili, di digitalizzazione dei servizi, di riqualificazione delle infrastrutture portuali. Si parla di ridurre la pressione sulle strade, di migliorare la qualità dell’aria e di abbattere l’inquinamento acustico. Si parla, in sintesi, di visione.

    L’esempio del progetto “Garda Unico”, che ha saputo superare i confini amministrativi per una governance interregionale integrata, dovrebbe fungere da modello ineludibile per il Lago Maggiore, che si estende su tre giurisdizioni: Piemonte, Lombardia e Canton Ticino.
    È evidente che la navigazione lacustre non è un’opzione secondaria o un mero complemento, ma la soluzione strategica per la mobilità, i trasporti e il turismo.

    È in questo contesto che nasce l’esigenza di un nuovo “Piano Trasportistico Lacuale”.

    Inspirarsi a Enrico Forlanini, che sul Lago Maggiore inventò l’idrottero, non è un esercizio retorico, ma un invito a guardare avanti con la stessa audacia e spirito innovativo.
    Serve un piano che proponga di abbandonare progressivamente la gomma per un sistema lacuale all’avanguardia, basato su moderni natanti a foils, come gli innovativi aliscafi elettrici.
    Pensateci: velocità, efficienza energetica, sostenibilità ambientale, comfort superiore, valorizzazione del patrimonio storico e un’inedita attrattiva turistica. Non sono solo slogan, ma obiettivi raggiungibili che trasformerebbero il Lago Maggiore in un’arteria di collegamento efficiente, veloce, silenziosa ed ecologicamente sostenibile.

    La congestione stradale è il problema che affligge le nostre coste. I continui ritardi degli autobus, la compromissione della qualità del servizio, l’impatto ambientale negativo e la limitata connettività tra le località rivierasche sono conseguenze dirette di un modello obsoleto.
    Un nuovo Piano Trasportistico Lacuale ispirato a Forlanini: una flotta di catamarani a foils elettrici capaci di ospitare passeggeri e persino biciclette, garantendo tempi di percorrenza drasticamente ridotti. Da Locarno a Verbania in 20-30 minuti, non più in 45-60 minuti. Da Verbania a Stresa in 15-20 minuti, non più in 30-40 minuti. Questo significa tempo recuperato, qualità della vita migliorata e un impulso senza precedenti al turismo.

    Non si tratta di abbandonare del tutto il trasporto su gomma, ma di ridefinire il suo ruolo, rendendolo complementare e non più la spina dorsale di un sistema fallimentare. La creazione di hub intermodali strategici a Locarno, Cannobio, Intra e a Baveno, permetterebbe una connessione fluida tra il trasporto lacuale e le linee di autobus dedicate verso l’entroterra.

    Siamo di fronte a una scelta chiara: continuare a dibattere sulle ceneri di un modello in disfacimento, oppure abbracciare con coraggio una rivoluzione sostenibile che posizionerebbe il Lago Maggiore all’avanguardia della mobilità europea. La miopia politica non può più frenare il progresso.
    È tempo di agire con determinazione, investendo in una visione che guarda al futuro e che riconosce il lago per quello che è: non un ostacolo, ma una risorsa immensa e in gran parte inesplorata per la mobilità dei nostri territori.

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    • qualunquista irriverente 25 Luglio 2025, 11:56

      Gent.mo Alberto, io mi immagino un teletrasporto, un dispositivo dell’universo fantascientifico di Star Trek, esso consente il trasporto istantaneo di materia (organica e non) da un punto ad un altro. Il teletrasporto funziona grazie alla conversione di materia in energia, quindi la materia che compone una persona o un oggetto viene convertita in energia e viene irradiata verso il punto di destinazione, dove viene riconvertita in materia, processo chiamato rimaterializzazione. Un modo più avveneristico e certamente più attuabile del suo…….

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      • Alberto Spriano 25 Luglio 2025, 15:34

        Stoccolma ha già lanciato il suo servizio di trasporto pubblico con gli aliscafi Candela P-12 “Nova”, rivoluzionando il trasporto acquatico urbano con un’alternativa più veloce, sostenibile ed efficiente.
        Il viaggio di 15 km dal sobborgo di Tappström al municipio di Stoccolma, che prima chiedeva un’ora, viene ora coperto in soli 30 minuti. Questa drastica riduzione dei tempi di percorrenza rende il trasporto via acqua competitivo con auto e mezzi pubblici terrestri, come dimostrato dal collegamento con Ekerö.

        Alimentato al 100% da elettricità rinnovabile e dotato di motori elettrici il “Nova” è privo di emissioni e silenzioso, inoltre volando sopra l’acqua, crea una scia minima. Questo aspetto è cruciale per Stoccolma, dove le normative sulle scie limitano la velocità delle imbarcazioni convenzionali nel centro città.

        Un altro vantaggio significativo è che il “Nova” non richiede costose infrastrutture portuali dedicate, i passeggeri sbarcano “a ponte levatoio” è la ricarica avviene utilizzando un normale caricabatterie rapido per auto durante le tipiche pause pranzo.

        Questo natante è in grado di ruotare su se stesso invertendo il senso di marcia, ragion per cui è potenzialmente in grado di fare l’inversione dentro il canale di Fondotoce con poco pescaggio.

        Questo caso di successo a Stoccolma, dimostra il potenziale inespresso dei corsi d’acqua come vie di trasporto urbano. Superando i problemi di costi elevati, scie e emissioni delle navi tradizionali, questo aliscafo potrebbe rendere il trasporto acquatico più attraente e sbloccare nuove possibilità per la mobilità cittadina.

        Il servizio è gestito da Candela in collaborazione con Trafikverket e Region Stockholm (SL), con l’obiettivo di valutare continuamente l’efficacia della tecnologia degli aliscafi per un trasporto marittimo più veloce, conveniente e senza emissioni.

        L’interesse per questa tecnologia si sta diffondendo a livello globale: Arabia Saudita, Nuova Zelanda e Berlino stanno già scegliendo questo approccio per il trasporto marittimo urbano a dimostrazione che il trasporto via acqua può essere più veloce, ecologico e conveniente rispetto al trasporto terrestre, riaccendendo l’interesse e il potenziale dei corsi d’acqua come arterie di trasporto essenziali.

        https://www.twctmt.com/Candela2025/images/Candela%20Pro-Series%20Presentation.pdf

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