A proposito della annunciata chiusura dell’unità produttiva di Intra della Barry Callebaut riceviamo dal sindaco Giandomenico Albertella e pubblichiamo il seguente comunicato:
FORTE PREOCCUPAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E RICHIESTA DI UN IMMEDIATO TAVOLO DI CRISI Abbiamo appreso in data odierna dagli organi di informazione locali la decisione di BARRY CALLEBAUT di chiudere l’unità produttiva di Verbania entro il primo trimestre 2025. Questa decisione che riteniamo inaccettabile nel metodo e nel merito, preoccupa fortemente l’Amministrazione Comunale di Verbania in ragione delle ripercussioni che essa avrà sul contesto socio-economico della nostra Città e del territorio circostante. Il Sindaco, nell’esprimere oggi stesso con propria lettera all’Azienda tali preoccupazioni, ha invitato l’Azienda ad un tavolo di crisi che, con il coordinamento del Prefetto, veda la presenza dell’Amministrazione Comunale, della Regione Piemonte, delle Organizzazioni Sindacali e dell’Unione Industriali.
Io un’invito alla Laica di Arona lo farei a questo punto ed anche alla Elah di Novi Ligure se magari fossero interessati a rilevare lo stabilimento di Intra .
https://www.laica.eu/
https://shop.elah-dufour.it/pages/cioccolato-novi?srsltid=AfmBOoqIINgDVsxWISCFnTsz52nnuhcxIK35vuJ2ixMznwiQoIED2zT8
Perchè dovrebbero farsi carico di uno stabilimento lontano e scomodo (pensa solo quanto costa in più di autostrada ogni viaggio rispetto ad Arona)?
In un’altro commento hai scritto che “ci aspetta un futuro di frontalieri e camerieri”, se non si creano le condizioni per costruire il futuro, coinvolgendo nel giusto modo Stato, Regioni, Provincia, Comune, associazioni datoriali, singoli imprenditori, non se ne esce, e per fortuna abbiamo un po’ di turismo e la Svizzera vicino.
Perchè in Ticino regge, anche se a fatica un’economia solida? Al di là delle differenze economiche e sociali tra Italia e Svizzera, il Ticino è attraversato da un’autostrada (che diventano due, una direzione Gottardo ed una San Bernardino) ed una ferrovia, che collegano il nord con il sud dell’Europa, nel VCO questo non esiste, e non esisteranno mai,
Il VCO è destinato a morire, non so se non si potranno mai cambiare le cose, non vedo ne le condizioni ne le persone/aziende giuste per farlo, rassegnamoci!!!
Nella provincia Azzurra sta nascendo un Hub logistico strategico a Beura Cardezza, e Villadossola. In questo modo Domodossola e Verbania si configureranno come collegamenti al nodo cruciale di Domo2 nella rete ferroviaria europea collegando la Germania e il Benelux all’Italia.
L’investimento di CargoBeamer nel nuovo centro di logistica a Beura Cardezza e Villadossola di Domo2 e l’ampliamento delle frequenze sulla tratta Kaldenkirchen-Domodossola rappresentano un punto di svolta strategico per il trasporto merci intermodale in Europa, con particolare riferimento al corridoio transalpino.
Sostenibilità ambientale è l’obiettivo principale grazie all’aumento delle frequenze ferroviarie e l’impegno di CargoBeamer nella compensazione delle emissioni di CO2 sottolineano l’importanza della sostenibilità nel trasporto merci.
L’ampliamento del terminal di Beira Cardezza e l’introduzione di nuove tecnologie brevettate CargoBeamer che in poco più 20 minuti compongono un convoglio merci da 41 vagoni non è solo un risultato logistico di assoluta eccellenza, è un primato mondiale. Presto a Beura Cardezza si miglioreranno sempre di più l’efficienza delle operazioni e la capacità di gestire un volume maggiore di traffico.
L’investimento di CargoBeamer offre numerose opportunità alle attività economiche della provincia del Verbano Cusio Ossola e non solo. Ce ne aspettiamo di nuove.
L’incremento del trasporto ferroviario può stimolare lo sviluppo economico locale, generando nuovi posti di lavoro e attrarre nuove imprese.
Le imprese e l’attrattivita’ per nuove imprese grazie a costi di trasporto più competitivi e di tempi di consegna più rapidi, migliorando la propria competitività sui mercati nazionali e internazionali.
Riduzione dell’impatto ambientale attraverso il trasporto ferroviario contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, migliorando la qualità della vita e l’attrattività del territorio.
Integrazione nella rete logistica europea facilita l’accesso ai mercati internazionali e promuove l’integrazione economica dell’area.
Il collegamento ferroviario Kaldenkirchen-Domodossola, che attraversa la galleria del Lötschberg, rappresenta un corridoio strategico per il trasporto merci tra l’Europa centrale e l’Italia.
Galleria del Lötschberg che consente di ridurre i tempi di percorrenza e di aumentare la capacità di trasporto sulla linea, migliorando la competitività del trasporto ferroviario rispetto al trasporto su strada.
Integrazione nella rete TEN-T, il corridoio transalpino è parte della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), che mira a creare un sistema di trasporto efficiente e sostenibile a livello europeo.
In sintesi, l’investimento di CargoBeamer a Beura Cardezza rappresenta una svolta importante per il trasporto merci intermodale in Europa. L’ampliamento delle capacità e delle frequenze, insieme all’impegno per la sostenibilità, offrono numerose opportunità alle imprese e contribuiscono allo sviluppo economico e alla tutela dell’ambiente.
CargoBeamer potrebbe decidere di ampliare ulteriormente le capacità del terminal di Beura Cardezza, trasformandolo in un hub logistico di dimensioni ancora maggiori. L’azienda potrebbe introdurre nuove rotte ferroviarie, collegando Domodossola, Villadossola e Verbania ad altre regioni europee e potrebbero nascere nuove collaborazioni con altri operatori logistici e ferroviari, al fine di creare una rete integrata di trasporto merci.
Maurilio ,qualcosa si muove :
Barry Callebaut: lunedì mattina presso l’Unione Industriale a Verbania l’incontro tra i vertici dell’azienda e le parti sociali. Intanto si registra la presa di posizione di diversi imprenditori che si dicono pronti a rilevare alcuni macchinari e reimpiegare parte dei dipendenti, tra questi Andrea Saini dell’aronese Laica che si dice interessato a valutare il reintegro di alcune figure professionali compatibili con il processo aziendale oltre che di eventuali attrezzature.
La chiusura della fabbrica del cioccolato di Barry Callebaut comporta una significativa perdita di posti di lavoro, con ripercussioni negative sull’economia della città. Verbania ha già subito una perdita di identità produttiva. La fabbrica di cioccolato rappresentava un pezzo importante della storia industriale di Intra. La sua chiusura indebolisce ulteriormente l’identità produttiva della città.
Una volta cessata la produzione, l’area rischia di diventare un problema di degrado urbano se non viene riqualificata adeguatamente. La potenziale destinazione residenziale dell’area, pur non avendo necessariamente influenzato la decisione di Barry Callebaut, ha scoraggiato potenziali acquirenti del settore alimentare a causa del maggior valore immobiliare.
Le opportunità future sembrano limitate, a meno che non si presenti un’impresa interessata all’acquisizione. La variante urbanistica dovrebbe rimuovere la destinazione residenziale e riclassificare l’area come zona produttiva, riducendone il valore immobiliare e rendendola più attrattiva per le imprese alimentari. Preservare l’identità produttiva dell’area evita il rischio di speculazioni immobiliari, ma non è escluso che la multinazionale possa intraprendere azioni legali.
Il consiglio comunale dovrà trovare un accordo unanime per attuare questa ultima manovra politica e cercare di attrarre nuove imprese nel sito della ex fabbrica Barry Callebaut. La situazione della fabbrica Barry Callebaut dimostra come le decisioni urbanistiche possano avere un impatto significativo sull’economia locale. È fondamentale che le amministrazioni pubbliche prendano decisioni oculate e lungimiranti, tenendo conto delle esigenze dei lavoratori, delle loro famiglie e della comunità Verbanese.
Vedo che funziona sempre bene ChatGTP … e che tu lo usi praticamente per ogni commento agli articoli qui pubblicati. Ma una volta, un commento sincero, onesto, e frutto della tua sola intelligenza lo riuscirai a scrivere o è una partita persa in partenza? Mi chiedo a che pro si stia qui a commentare la qualunque utilizzando l’I.A. … vuoi testare le risposte degli altri lettori che commentano? o hai proprio del gran tempo da perdere?
Se ti riferisci a me. Quello che funziona sempre bene è il mio cervello.
Sembra che chi non lo sappia usare a dovere pregiudichi su chi invece lo sa fare e immediatamente diventa ChatGTP.
Sei proprio sicura che invece non sia transumano?
Perché sono anche in grado di progettare varianti urbanistiche, pianificazione territoriale e strategica, marketing e branding territoriale, tanto altro ancora e mi diverto.
Maurilio ,qualcosa si muove :
Barry Callebaut: lunedì mattina presso l’Unione Industriale a Verbania l’incontro tra i vertici dell’azienda e le parti sociali. Intanto si registra la presa di posizione di diversi imprenditori che si dicono pronti a rilevare alcuni macchinari e reimpiegare parte dei dipendenti, tra questi Andrea Saini dell’aronese Laica che si dice interessato a valutare il reintegro di alcune figure professionali compatibili con il processo aziendale oltre che di eventuali attrezzature.
Lo spero per i dipendenti, ma sono sempre più convinto che ci sarà poco da fare, e mi augoro vivamente di sbagliare!
Sulle pagine locali de La Stampa di sabato o domenica c’era una foto dall’alto dello stabilimento, ripresa anche sui canali social, che fa capire come ci sia poco futuro per un qualsiasi stabilimento posizionato nel centro città, dove i camion fanno una fatica pazzesca ad entrare.
Maurilio, non possono essere le manovre in surplus di un camion a stabilire le sorti di un’azienda che sino a ieri ha sempre prodotto ciò gli chiedeva il mercato con turni 24/24 e 7/7 (mi pare si parlasse di circa 65K tonnellate di prodotto partito dallo stabilimento nel 2023).
Come tu ben sai (forse mi sbaglio ma sei cultore della materia) dietro queste decisioni non ci sono discorsi logici di produttività ma solamente pure e semplici speculazioni/opportunità. Se tu parli con i dipendenti, come mi è capitato di fare sabato mattina, puoi cogliere come la notizia abbia preso tutti di sorpresa. Anche chi, in posizione apicale, avrebbe dovuto saperlo da giorni se non settimane.
Le speranze sono poche se non nulle. Serve, dove possibile, riqualificare il personale e costringere l’azienda a partecipare attivamente alla quiescenza del personale vicino alla pensione.
Sull’area non mi esprimo ma a nulla valgono le dichiarazioni politiche della prima ora. Quell’area, a livello urbanistico, è molto importante per la città e negarlo sarebbe sciocco. L’unica cosa certa è potrà essere tutto tranne che industriale o comunque dedicata ad attività produttive.
Le manovre dirò camion sono la punta dell’iceberg.
La domanda è
“se dovessi costruire oggi di una fabbrica di cioccolato industriale, quindi che non deve essere venduto ai clienti finali ma ad operatori professionali, dove i costi sono importanti, dove la costruisco?
Non a Intra è sicuramente non ne VCO, la farei sull’asse Milano-Torino, Milano-Lugano, per rimanere vicini a noi.
Tutte le altre considerazioni, devono partire da questa premessa.
Ma come tu ben sai, qui la fabbrica c’è già. Ha una sua redditività all’interno di un gruppo che ha un PIL di 8,5 MLD di CHF anno e un utile netto di circa 500 MIL di CHF. Rifare una fabbrica da un’altra parte solo per una questione logistica che, peraltro, non è così evidente, considerato che ormai non siamo proprio così isolati come qualche decennio orsono. Inoltre va considerato che non si è mai parlato, o venuto a sapere, che la BK voglia costruire un nuovo plesso industriale per sostituire questo di VB né come farà a colmare il vuoto produttivo creato dalla chiusura di Intra che comunque, nel 2023, ha sfornato circa 65k tonnellate di prodotto!
Un bel mistero…..sarebbe interessate leggere l’analisi strategica del gruppo per capire che logiche hanno portato a tutto questo.
Non ho capito cosa significa “cultore della materia”?
Mi pareva fossi laureato in economia. Forse mi sbaglio.
Motivazione: “Limitata redditività futura e complessità logistica del sito”. Una struttura ai confini della Svizzera laddove ha sede legale la multinazionale? Basterebbe spostarla in zona industriale. E’ ovvio che ci sono altre motivazioni, come quando hanno chiuso la Montefibre. Scusate, ma non c’è un’autostrada e tra l’altro come vediamo tutti, trafficata da mezzi pesanti da ogni dove? Verbania non ha problemi logistici! Scuse. Punto e basta. La perdita di lavoro è un dramma.
Verbania ha problemi logistici, al di là della situazione specifica della Barry Callebaut! E li ha enormi!
Spero che si trovi una soluzione favorevole ai dipendenti, ma è ora di occuparci seriamente del futuro economico della città e di tutto il VCO!
Abbiamo sprecato una campagna elettorale a parlare di parcheggi, trascurando, quasi, del tutto, il futuro economico della città, ma aggiungo anche della provincia,
La decisione di una Multinazionale quotata sui mercati difficilmente viene accantonata per lotte sindacali o politiche locali.
Lo sappiamo tutti ,anche chi non c’è passato per fortuna sua in queste situazioni sgradevoli e drammatiche.
La cosa che conta maggiormente è aiutare a trovare un’alternativa ai lavoratori più giovani,a portare alla pensione i più anziani con incentivi economici seri da parte della Proprietà Svizzera e dello Stato per la parte di sua competenza.Con incentivi di 5-6 anni di stipendi possono aiutare i lavoratori e le famiglie a trovare un’alternativa senza drammi sociali.