
Passano i giorni e per la chiusura dello stabilimento verbanese della Barry Callebaut cresce purtroppo lo sconforto e scemano le speranze di un cambiamento dello scenario prospettato dalla proprietà. E’ quanto emerge anche dal confronto svoltosi ieri presso la sede della Unione Industriale del Vco (nel quale non sono mancati momenti di tensione) evidenziandosi che dall’azienda giunge qualche apertura solo direttamente sul fronte della tutela dei lavoratori, saltando a piè pari la discussione su conferma o ritiro della decisione di chiusura, data insomma come ormai acquisita e irreversibile. I prossimi tavoli di confronto (a partire da quello di domani in Prefettura), diranno se sono possibili in un simile scenario aperture che al momento sembrano da escludere.
Intanto in un comunicato i gruppi consiliari del Partito Democratico e di Verbania si prende cura invitano ancora l’amministrazione comunale a ritirare la revoca della clausola di salvaguardia dall’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale: Si fermi il processo in atto e si metta sul tavolo una variante ad hoc che impedisca ogni possibile destinazione residenziale per l’area così da poter negoziare con la proprietà con l’unico strumento davvero in possesso dell’amministrazione comunale. Il nostro obiettivo deve essere quello di difendere e tutelare i lavoratori e le loro famiglie, adottando ogni mezzo necessario. Invitiamo l’amministrazione a promuovere un percorso che porti alla conservazione dei posti lavoro e il primo punto per iniziare questo percorso sarebbe riportare le previsioni urbanistiche del PRGC dell’area alla sua attuale destinazione d’uso produttiva, attraverso una specifica variante. Tutte le forze politiche dovrebbero agire insieme in questa direzione.