CISL: PER L’OCCUPAZIONE QUALCHE SEGNALE INCORAGGIANTE, MA SERVE UNA SVOLTA SUL LAVORO

CISL: PER L’OCCUPAZIONE QUALCHE SEGNALE INCORAGGIANTE,  MA SERVE UNA SVOLTA SUL LAVORO

Migliora nel Piemonte Orientale l’andamento della cassa integrazione guadagni. Da un’indagine condotta dalla Cisl territoriale in tutte le province del quadrante, emerge che nei primi cinque mesi del 2015 la cassa integrazione si è ridotta di quasi 3 milioni di ore (2.865.655) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le migliori performance si registrano a Novara e a Biella, con 1.032.529 e 963.976 ore in meno, ma sensibili miglioramenti si evidenziano anche Vercelli (-530.775) e Verbania (-338.375).  Nel commentare questi dati, il segretario generale Cisl Piemonte Orientale, Luca Caretti, rileva la positiva inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni: S’intravedono segnali di ripresa che vanno sostenuti dal Governo centrale e dalla Regione. Occorrono scelte precise per rilanciare i consumi interni attraverso una significativa riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e da pensione. Rimane però preoccupante il dato sulla disoccupazione giovanile. Nel Piemonte Orientale, la media della disoccupazione giovanile (15-24 anni) è del 41,6%, con punte del 50,3% a Novara e 46% a Biella. Vercelli e Verbania si attestano rispettivamente al 37,5% e 29,3%. Il tasso di disoccupazione generale, aggiornato al 2014, è dell’11,3% a Novara, dell’11,1% a Vercelli, del 10,4% a Biella e del 7,3% a Verbania. Sono invece alcune migliaia i lavoratori a cui stanno per scadere gli ammortizzatori sociali. Per la Cisl Piemonte Orientale è fondamentale quindi affrontare il tema del lavoro, partendo dalle vocazioni di ogni singolo territorio. La Regione – aggiunge Caretti – ha un ruolo decisivo nel sostegno alle politiche di sviluppo territoriale. Per questo deve mettere in campo nuove misure per favorire l’occupazione e rispondere a grandi emergenze come la perdita dei posti di lavoro e l’alta disoccupazione giovanile.  Il segretario  richiama l’attenzione su specificità montana e aziende partecipate che possono aprire nel territorio nuovi contesti con riflessi occupazionali.  Lo stesso si dica per il nuovo assetto sanitario che si prospetta per il territorio, in relazione al quale lamenta però il mancato coinvolgimento delle parti sociali nel processo di rinnovamento in atto.

Nella foto Luca Caretti.

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