COLTRO IN MOSTRA AL MUSEO DEL PAESAGGIO

COLTRO IN MOSTRA AL MUSEO DEL PAESAGGIO

Lo sguardo lucente. Paesaggi mediali ai tempi dell’AI è la mostra di Davide Maria Coltro inaugurata nella sede di Palazzo Viani Dugnani del Museo del Paesaggio e aperta fino all’11 maggio 2025.  È curata da Elena Pontiggia. Sono esposte opere che raccontano l’indagine dell’artista sul genere pittorico del paesaggio dai Quadri Mediali dei primi anni Duemila a lavori realizzati appositamente per la mostra, promossa dal Museo del Paesaggio di Verbania con il sostegno e il patrocinio di Ministero della Cultura – Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali, Città di Verbania e Fondazione Comunitaria del Vco.  L’esposizione vedrà una serie di eventi collaterali, incontri, talk e anche performance da remoto di Davide Maria Coltro, destinati al pubblico e alle scuole.  Si organizza una serie di visite guidate per le 15.30, la prima sarà sabato 21 dicembre. Le altre 18/01/2025, 22/02/2025, 15/03/2025, 19/04/2025, con prenotazione obbligatoria a prenotazioni@museodelpaesaggio.it Orari invernali da giovedì a domenica, ore 10 – 18.

Le opere mediali di Coltro sono in dialogo con la collezione permanente di Palazzo Viani Dugnani, divise in due sezioni: la prima vede esposti i paesaggi nei quali lo scenario è più visibile e riconoscibile, frutto della riflessione sul movimento pittorialista italiano ed europeo a cavallo tra Ottocento e Novecento, momento della storia dell’arte molto interessante con significative connessioni concettuali tra i media dell’epoca e quelli digitali attuali. Ad accogliere il visitatore tre Quadri Mediali storici del 2003, provenienti dalla collezione del mecenate e gallerista Pietro Gagliardi, tele vive con un flusso incessante di pitture digitali che penetrano l’una nell’altra con combinazioni sempre nuove. Dal flusso mediale in continuo divenire, l’artista raccoglie tracce che diventano opere uniche, oggetti dagli aspetti diversi come stampe digitali o installazioni di biblioteche immaginarie.  La seconda sezione propone i nuovi lavori realizzati appositamente per la mostra al Museo del Paesaggio. Per generare questi flussi mediali l’artista ha creato paesaggi come teatri di eventi naturali estremi, utilizzando nel processo di pittura elettronica anche l’intelligenza artificiale.  A unire le due sezioni, altre opere storiche della serie Storyteller (2007), che indagano una attitudine all’esercizio del contemplare il paesaggio con declinazione più concettuale. 

Davide Maria Coltro (Verona, 1967) è pioniere e maestro della sperimentazione. Da più decenni riflette sulle potenzialità espressive dello schermo adottando un atteggiamento analitico e processuale. I suoi progetti modificano la creazione, diffusione e fruizione dell’arte. Il risultato di questi studi, iniziati alla fine degli anni novanta, è una inedita piattaforma relazionale che l’autore utilizza per la creazione e diffusione della sua pittura elettronica. Il rapporto con la storia dell’arte ed i generi della pittura sono cardini della sua ricerca, lui stesso definisce queste opere come “pittura oltre la materia” che vivono sulla tela tecnologica o Quadro Mediale restituendo l’immagine all’esperienza del tempo e dello spazio, una sorta di bilocazione che vede l’artista agire sull’opera senza essere presente. Coltro parla sempre di “quadro” come oggetto fondamentale nello sviluppo della storia dell’arte e la sua interpretazione risponde ad una visione storico culturale attuale che sprigiona il potere evocativo del quadro tradizionale proseguendo l’evoluzione. Tra le istituzioni nazionali e internazionali che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano: il MART di Rovereto, la Galleria di Trento, la GAM Galleria d’arte Moderna Achille Forti di Verona, SPSI Art Museum di Shanghai; ZKM di Karlsruhe; l’Istituto Italiano di San Francisco, GASC Villa Clerici di Milano, Collezione Paolo VI di Brescia, Museo dei Bronzi Dorati di Pergola, Fondazione Lercaro di Bologna, Museo MAGA di Gallarate, Fondazione Calderara, Ameno, Museo MAR di Ravenna. Nel 2011 è presente nel Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2023, Fondazione VAF Stiftung gli dedica una monografia sull’opera completa. Vive e lavora tra Milano e il Lago Maggiore.

FPOTO scattate alla inaugurazione della mostra

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