COMITATO SALUTE VCO: SI STA DECRETANDO LA MORTE DEL CASTELLI

COMITATO SALUTE VCO: SI STA DECRETANDO LA MORTE DEL CASTELLI

“Ci hanno fregato!” è il titolo del seguente comunicato in cui il Comitato Salute Vco denuncia  dopo gli ultimi sviluppi conseguenti alla emergenza Covid relativi alla sanità locale e in particolare all’assetto ospedaliero, la realizzazione di un percorso che di fatto mette fuori gioco e decreta la morte dell’Ospedale Castelli, con buona pace del mondo politico locale incapace di fare fronte ad una simile situazione.   Una denuncia indubbiamente grave, a fronte della quale non mancheremo certo di pubblicare reazioni e interventi di commento che a nostro avviso non dovrebbero certo mancare.

Negli anni trascorsi si sono create situazioni che oggi consentono di decidere di mettere fuori gioco per sempre l’ospedale Castelli di Verbania facendolo diventare semplicemente un ospedale-Covid.                                

Ci sono ben cinque sale operatorie nuove, il cui utilizzo reale resta un mistero nella situazione odierna. Le hanno provate tutte, ma solo la sua silenziosa spogliazione delle specialità mediche e chirurgiche, gradualmente attuata negli anni nel silenzio generale del mondo politico e dei cittadini, ha creato le condizioni che oggi lo consentono.                                                                                                                                          

Fra il S. Biagio di Domodossola, sede della quasi totalità delle specialità mediche ed il Castelli di Verbania, abbarbicato al solo Dipartimento materno infantile, è stato facile scegliere dove continuare le attività ordinarie e programmate e considerarlo “COVID FREE”. Qualcuno però dovrebbe spiegare perché a fronte dei 14 posti letto aggiuntivi che la legge nazionale destinava al VCO per la crisi COVID, ben 9 sono stati destinati al S. Biagio e solo 4 al Castelli di Verbania. Allora, il San Biagio è anche sede COVID? Ma dai! Certo Il Castelli, con le opportune cautele per separare i percorsi interni, come obbliga il Dpcm del  collegati alla emergenza Covidscorso, avrebbe potuto continuare a dare servizi importanti in più, ma questo obbligo è stato colpevolmente disatteso; quindi, si è decretata la morte del Castelli con buona pace del mondo politico locale, che si è sempre riempito la bocca di propositi bellicosi a difesa del nosocomio, senza mai alzare concretamente un dito.                                         

Adesso, altro che punto nascite al San Biagio! Questa è l’occasione per trasferire anche il Dipartimento materno infantile e completare l’opera; infatti si è cominciato con la Ginecologia che cederà alcuni posti letto a Domo per permettere alla locale chirurgia di procedere ad eventuali interventi di routine. Certamente questa nostra denuncia provocherà una valanga di assicurazioni sul dopo pandemia che “vedrà il ripristino della situazione precedente”, ma queste sono promesse per i gonzi che ci crederannoNoi ricordiamo che Emodinamica fu aperta “provvisoriamente” a Domodossola diversi anni fa, dichiarando che poi sarebbe stata trasferita a Verbania. Da allora nessuno ha avuto il coraggio di dare seguito a questa “promessa”.  Anzi, sono cominciati i trasferimenti di specialità mediche – cardiologia e UTIC comprese – nell’indifferenza totale del territorio. Senza UTIC al Castelli, il DEA viene “squalificato” e questo che è già successo! Per cardiologia, solo la nostra voce si sentì nella protesta, insieme a quella dell’allora Sindaco di Verbania. Per il resto: silenzio.                                                                                                                                                                

Cosa succederà dopo la fine della pandemia? Ma è semplice: il Castelli si ritroverà con il solo Pronto soccorso (quindi, addio al DEA) e sarà pronto per essere ceduto al “Privato”, così come andava predicando il nostro rappresentante in Consiglio regionale durante la sua campagna elettorale. Ora, invece, stranamente conciliante, nell’intervista rilasciata qualche giorno fa ad un quotidiano “on line” ha dichiarato che c’era stato un errore di comunicazione a proposito della privatizzazione del Castelli. Ma chi vuol darla da bere? Nemmeno le bugie sa raccontare!                                                                                          

Resta in noi il rammarico di avere lavorato seriamente e a lungo per una sanità di qualità per l’intera provincia del VCO e di ritrovarsi, piuttosto, con una sanità decentrata e squilibrata, che non sarà in grado di attirare né professionisti né progetti in grado di garantire un servizio di significativo livello e di impedire “la transumanza” dei malati verso altre realtà più attrezzate ed efficaci della nostra. Quando il campanile prevale, questo è il risultato.

Se questo sta bene a tutti, partiti di ogni colore, sindaci e amministratori dei nostri Comuni, Regione Piemonte, così sia e poi ognuno molto presto valuterà dai risultati se sia stato giusto o no. 

 

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