Incrementare i controlli, vigilare sul rispetto dei protocolli adottati a maggio e sanzionare chi non applica le misure di sicurezza, a cominciare dal distanziamento tra i tavoli. Sono queste le indicazioni con cui Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, risponde alle indiscrezioni che circolano su una possibile stretta degli orari di apertura di bar e ristoranti. Imporre la chiusura dei locali alle 23 – dichiara il presidente Fipe-Confcommercio Alto Piemonte, Massimo Sartoretti – sarebbe un atto di puro autolesionismo per il Paese e un’inutile punizione per il settore. Se l’obiettivo è quello di contrastare le aggregazioni, l’unico effetto che si ottiene così facendo è far riversare le persone in strada senza più alcun controllo. Abbiamo lavorato per mesi a un protocollo in grado di garantire sicurezza e lavoro e ora si vorrebbero annullare questi sforzi a danno di un settore già duramente colpito dal lockdown e dal perdurare della crisi. Mi auguro che si tratti di una indiscrezione senza fondamento e che, al contrario, ci si prepari a incrementare i controlli su tutti coloro, imprese e cittadini, che non rispettano le regole. Questo sì che sarebbe un bel segnale di serietà e di rispetto per chi svolge correttamente il proprio lavoro mettendo al primo posto la sicurezza. In questa fase di allerta dobbiamo avere il coraggio di riportare il consumo all’interno dei locali nel pieno rispetto delle misure di sicurezza a partire dal distanziamento di un metro, dall’uso di gel igienizzanti e delle mascherine quando ci si sposta, dalla rilevazione del nome di almeno un cliente per tavolo per assicurare la tracciabilità. Su questo punto dobbiamo anche andare oltre, consentendo ai clienti di scaricare l’app Immuni direttamente all’interno di bar e ristoranti. Gli abusi si contrastano individuando e sanzionando chi non rispetta le regole e non chiudendo le attività.
Da segnalare anche la lettera inviata al presidente del consiglio Giuseppe Conte da Cinzia Ferro, titolare di bar e ristorante sul lungolago di Suna: In vista di un nuovo decreto, la prego di considerare che una chiusura anticipata dei locali comporterebbe una gravissima perdita per noi così come per i nostri colleghi. Oltretutto non limiterebbe poiché, chi non segue le regole, si sposterebbe altrove: nelle piazze, nelle vie o in abitazioni private. Quindi nessuna tutela solo un gravissimo, ulteriore danno alle attività. Trovo invece sia efficace il rinforzare i controlli! Ben vengano l’esercito, le forze dell’ordine ma non una disastro finanziario per chi lotta per fare le cose nella maniera corretta. Errori ne sono già stati fatti molti: apertura delle discoteche e risibili controlli nei centri estivi, sulle spiagge, nelle piazze ecc ecc. Non commetta questo grave errore che per molti del settore potrebbe essere fatale!!! Oltretutto penso sia fondamentale individuare le zone ove i rischi sono maggiori così come i contagi ed intensificare ulteriormente controlli e punizioni nel caso ce ne sia bisogno.