La decisione dell’amministrazione della Asl del Vco di riorganizzare i trasporti dei pazienti ( cosi detti secondari ) in ambulanza con il personale interno, viene contestata e giudicata assolutamente sbagliata dalla Fials del Vco, in quanto in forte contrasto con le gravissime condizioni di lavoro, più volte denunciate, in cui versano da troppo tempo gli operatori dell’ Asl . In particolare il sindacato denuncia che la nuova organizzazione coinvolge ed incide sull’organizzazione del lavoro di oltre 90 infermieri dell’aria critica ( Dea, Rianimazione, Cardiologia, ) degli ospedali di Verbania e in particolare sul nosocomio di Domodossola. La Fials si oppone pertanto totalmente a tale organizzazione e denuncia la mancanza di corrette relazioni sindacali e una palese condotta antisindacale.
Così scrive in un comunicato il segretario Antonio Dellera: Operatori sanitari da tempo sottoposti a forti stress lavorativi per continui rientri in servizio e per le numerose richieste di orario supplementare e straordinario . Lavoratrici e lavoratori che dovranno sobbarcarsi, a rotazione, nuovi carichi di lavoro, attraverso la pronta disponibilità (reperibilità) sia da casa , nei giorni di riposo, che in servizio, durante il proprio turno di lavoro, al fine di assicurare le carenze di personale e per garantire le procedure previste dall’ equipe dei trasporti di pazienti “acuti” tra un presidio e l’altro ( in provincia e fuori provincia), servizio attuato fino a qualche tempo fa dalla centrale 118, oggi per scelta Regionale trasferita a Novara. Una nuova organizzazione, che sarà gestita, paradossalmente, con ordini di servizio programmati e l’obbligatorietà d’intervento ( remunerato al minimo contrattuale ) e che aumenterà il grave rischio del depauperamento della qualità dei trasporti e dei servizi di urgenza e emergenza dei due presidi ospedalieri, specie quello di Domodossola, con possibili, gravi, ricadute sull’utenza Una gestione dei trasporti in ambulanza che agisce, oltremodo e in maniera preoccupante, sulle responsabilità e sulla sicurezza individuale del professionista, in un contesto, ricordiamo, molto delicato per le attività di emergenza e urgenza.