COSA E’ IL DIBATTITO FILOSOFICO ARGOMENTATO NELLA SCUOLA: NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA

COSA E’ IL DIBATTITO FILOSOFICO ARGOMENTATO NELLA SCUOLA: NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA

Abbiamo riferito nei giorni scorsi sui lusinghieri risultati ottenuti dalla squadra di dibattito filosofico argomentato dell’Istituto Cobianchi che ha partecipato al Torneo dell’Università di Padova dimostrando tutte le competenze comunicative e argomentative apprese e maturate con un allenamento annuale costante e proficuo. Il dibattito filosofico argomentato costituisce una metodologia didattico-educativa in cui il Cobianchi è all’avanguardia con tornei scolastici interni e corsi di aggiornamento per docenti. Visto l’interesse suscitato dall’argomento, abbiamo intervistato Vincenzo Rizzo, docente di Filosofia e Scienze umane.

 1    In che cosa consiste precisamente il dibattito filosofico argomentato?

 Il dibattito filosofico argomentato è un tentativo di ripresa della disputa medievale rivisitata e ampliata. Nasce grazie al Prof. Adelino Cattani, carismatico docente dell’Università di Padova, esperto di fama internazionale in Teoria dell’Argomentazione. Si dibatte su temi attuali e controversi, a livello etico, civico, scientifico, ecc. Una squadra sostiene la tesi pro e l’altra la posizione contro. Si tratta di una gara valutata da arbitri che assegnano punti, in base alla qualità degli argomenti sostenuti, della capacità di rispondere alle obiezioni o di formulare domande cogenti e significative.   ll gruppo di ricerca di Cattani ha istituito, ben 10 anni fa, sotto l’egida dell’Università di Padova, il Torneo nazionale “Palestra di botta e risposta” ( sito consultabile su Internet) per i Licei italiani. Il Cobianchi, negli ultimi quattro anni,  è arrivato per ben due volte in semifinale, riuscendo a competere con scuole di alto livello con capacità e competenza.

2   Quali sono le finalità perseguite con questo metodo didattico educativo?

L’attività ha finalità educative importanti. Educare alla democrazia, alla cittadinanza e al rispetto delle posizioni altrui. Educare alla cooperazione, all’argomentazione, alla competizione leale. Ho sperimentato, nel corso del quadriennio, che tanti alunni sono riusciti a vincere la timidezza, hanno migliorato le loro capacità espressive, sono riusciti a socializzare meglio.

3   Nel caso del Cobianchi con quali specifiche modalità viene adottato?

Il Cobianchi ha istituito un torneo scolastico interno al quale lo scorso anno hanno partecipato ben 12 classi con oltre un centinaio di ragazzi impegnati, oltre a una trentina di docenti. Molti docenti hanno partecipato a corsi interni di formazione, per allenare le loro classi alla competizione interna. Oggi si allenano quindicinalmente oltre 35 studenti che faranno parte di rappresentative del Cobianchi pronte a gareggiare a tutti i livelli. Il nostro desiderio è quello di competere, in futuro, anche a livello internazionale, grazie a docenti di Tedesco e di Inglese, già formati.

4   Come rispondono gli studenti alle sollecitazioni proposte con questa metodologia?       

Dopo i duri momenti della DAD, gli studenti sentono il bisogno di trovare momenti belli con altri coetanei, per imparare insieme, in modo più emozionante e vibrante. Il docente non si impegna in un lavoro cattedratico, ma diventa un coach motivazionale, un allenatore-tifoso che vive il rischio educativo con e per l’alunno. Si tratta di un’attività innovativa molto importante, in cui il Cobianchi ha una certa leadership frutto di lavori specifici su oratoria, logica, ricerca e uso delle fonti, psicologia della comunicazione e pensiero critico.

Nelle foto il professor Vincenzo Rizzo e l’Istituto Cobianchi

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