In un momento in cui da più parti viene sottolineata l’urgenza di misure di contenimento del cinghiale, suscita discussioni e perplessità la presa di posizione del presidente della Provincia del Vco, Stefano Costa, che vorrebbe vietare proprio la caccia al cinghiale. Sull’argomento interviene anche esprimendo proprio molta perplessità l’onorevole Mirella Cristina, commissario provinciale di Forza Italia per il Vco: Quanti e quali danni stiano producendo questi animali selvatici è sotto gli occhi di tutti; purtroppo, in molti casi, per esperienza diretta degli stessi agricoltori che si sono ritrovati i campi devastati dalle incursioni degli ungulati, come puntualmente segnalato da Coldiretti. Non dimentichiamo poi il pericolo che la fauna selvatica crea sulle strade; a questo proposito non si può dimenticare nemmeno che la giunta regionale (dello stesso partito di Costa) ha azzerato il fondo di solidarietà per le vittime di questo tipo di sinistri. Il contenimento della specie “cinghiale” è dunque un obiettivo urgente, da perseguire non vietando la caccia, ma cercando una sempre migliore sinergia tra istituzioni e cacciatori. È davvero curioso che prenda una posizione così drastica il presidente di una Provincia che non ha nemmeno le auto per far uscire gli agenti della propria Polizia, deputata proprio al controllo venatorio: se i cacciatori non possono sparare e la Polizia provinciale non può intervenire, come pensa Costa di risolvere un problema che si sta sempre più espandendo, se è veroche si stanno registrando scorribande di cinghiali anche in zone molto prossime se non dentro le aree urbane del Vco?
Nelle foto Cristina e Costa
Ben venga se « si stanno registrando scorribande di cinghiali anche in zone molto prossime se non dentro le aree urbane del Vco », unica soluzione per fare in modo che soluzioni siano trovate e messe in atto al più breve.