Folta e intensa la partecipazione alla cerimonia per l’anniversario dell’eccidio dei Martiri di Fondotoce e di Baveno, svoltasi questa mattina al Sacrario di Fondotoce. Una cerimonia (e non avrebbe potuto essere altrimenti) particolarmente legata alle vicende attuali, oggetto ri richiami espliciti e impliciti in tutti gli interventi. Ad introdurla il ricordo di tutti i partigiani (noti e ignoti) caduti nell’eccidio e la deposizione di un fiore in loro memoria.
Dopo il saluto e il ricordo personale di Irene Magistrini, presidente dell’Associazione Casa della Resistenza, il prefetto Iginio Olita e il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna hanno ribadito il significato della cerimonia in un luogo-simbolo della Resistenza italiana, dove sono caduti gli eroi che hanno conquistato la democrazia e la libertà da difendere ogni giorno per costruire società tolleranti, pluraliste, pacifiche. Intensi applausi hanno sottolineato l’intervento del vicepresidente della Provincia Riccardo Brezza, che ha accostato ai comi delle vittime dell’eddicio quelli di Giulio Regeni e del bracciante ucciso recentemente, per sottolineare che “restare umani sempre” è il richiamo della Resistenza valido sempre e ovunque. Ha aggiunto che anche in un mondo in cui di costruiscono muri e si calpestano i valori per cui i Martiri hanno perso la vita e il vento non soffia nella giusta direzione, occorre lottare e impegnarsi perchè in essa torni a soffiare forte.
Il sindaco Marchionini ha fatto appello alla memoria come messaggio non retorico ma attuale e concreto e mezzo più potente per combattere gli atteggiamenti di rabbia, chiusura, paura che si fanno largo nella società. Un concetto ribadito nell’orazione ufficiale dalla presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo nel suo appello a recuperare il vero significato di lotte e sacrifici ispirati all’anelito di libertà che hanno contrassegnato la nostra storia. Forte è echeggiato il richiamo ai valori affermati nella Costituzione e la condanna del tentativo subdolo di far credere che tutti i nostri problemi dipendano dai migranti, operazione con cui come già accaduto in passato ci vuole far credere al povero che il vero nemico è quello più povero di lui. Un ragionamento, questo, alla base di risorgenti tendenze pericolose che riportano d’attualità i fantasmi del razzismo e della violenza. Per combattere tali tendenze è giunto il richiamo e l’appello ad un grande raduno di tutti gli antifascisti europei. In momenti a tratti bui e sconsolanti come gli attuali proprio l’antifascismo resta la stella polare a cui fare riferimento alzando forte e chiara la voce di rifiuto di ogni strisciante razzismo, alla violenza, all’autoritarismo.