Nel Rapporto di Carovana delle Alpi sono state assegnate da Legambiente per l’arco alpino 19 Bandiere Verdi che premiano pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale, 12 Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni del territorio. I vessilli sono destinati ad attività imprenditoriali, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino distintisi in positivo e in negativo in tema di sostenibilità. Sul versante meno virtuoso per il rispetto dell’ambiente e della montagna, c’è la Bandiera Nera al Comune di Verbania per aver avvallato il progetto di trasformazione della piana alluvionale di Fondotoce, limitrofa alla Riserva Naturale Speciale di Fondotoce, con la costruzione di impianti ludico-sportivi e aree parcheggio: un pesante intervento strutturale finalizzato al turismo di massa in un crocevia di aree protette. Sotto accusa la prevista realizzazione delle strutture per un parco divertimenti, con specifico riferimento alla pista per BMX e strutture connesse che già si sta realizzando tra Lago Maggiore e Lago di Mergozzo. Ecco in dettaglio le valutazioni di Legambiente:
Nella zona denominata “Piano Grande” a Fondotoce, frazione di Verbania, da tempo si concentrano gli
interessi della proprietà dell’area per la trasformazione della zona in luogo di sport, divertimento, di ricettività
turistica, di ampliamento delle strutture al servizio del vicino campo da golf ed estensione dell’impianto esistente.
Il luogo è caratterizzato dalla presenza di una testimonianza di archeologia rurale composta da residenze
agricole, con magazzini, corte interna, stalla per ricovero bovini e silos. Le contigue aree sono a prato, adiacenti alla Riserva Naturale Speciale di Fondotoce, istituita nel 1990, che si estende sul tratto terminale del fiume Toce e della piana alluvionale da esso formata, all’interno della quale l’area protetta si configura come
l’ultimo baluardo di zona umida. Tali peculiarità rendono ancora più prezioso questo ambiente, caratterizzato
da un alto grado di biodiversità rispecchiato nelle diverse specie di animali che lo frequentano.
Attualmente, in attesa dell’approvazione della variante per la realizzazione della totalità delle strutture per
il “parco divertimenti”, si sta realizzando una pista per BMX (le bicicletta di dimensioni ristrette e con ruote
spesse) e mountain bike, in rilievo fino a 5 metri sulla quota di campagna, a pochissima distanza dal canale
naturale che collega il lago Maggiore al lago di Mergozzo, con annesso parcheggio per 250 auto. Lo sviluppo
ad anello della pista è di circa 350 metri di lunghezza per una larghezza variabile tra 8 e 10 metri; inoltre sono
previsti due nuovi edifici di servizio ed una pista per scuola bici, su un’area che il piano regolatore di Verbania
aveva previsto come parco fluviale. Pur avendo il Piano Paesaggistico Regionale posto prescrizioni, misure,
linee guida e indirizzi che ne dovrebbero preservare l’integrità, l’iter per la costruzione di tutte le altre strutture
ludico – sportive procede speditamente.
Una proposta progettuale discutibile, poiché invece di preservare il quadro paesaggistico di quei luoghi,
rispettarne i valori naturalistici, riconosciuti dalla presenza della riserva naturale, e valorizzarne la passata
funzione agricola, propone un pesante intervento strutturale finalizzato al turismo di massa. La valenza del
sito è tale che meriterebbe ben altra fruizione anche in considerazione del fatto che si trova in un crocevia
di aree protette e per questo potrebbe divenire una vetrina straordinaria e peculiare del territorio e delle sue
molteplici valenze naturalistiche. Elementi questi sempre più vincenti per un pubblico sempre più alla ricerca
di naturalità, bellezza e “turismo dolce”.