DAI SINDACATI LETTERA APERTA ALLA REGIONE: NELLE RSA L’EMERGENZA NON E’ FINITA. OPERATORI CON FASCIA NERA AL BRACCIO

DAI SINDACATI LETTERA APERTA ALLA REGIONE: NELLE RSA L’EMERGENZA NON E’ FINITA. OPERATORI CON FASCIA NERA AL BRACCIO

Dal mese di marzo denunciamo le fondamentali criticità che hanno reso drammatica la situazione nelle Rsa.  La nostra voce e quella dei lavoratori che rappresentiamo, e che prestano servizio nelle strutture ogni giorno con dedizione per poco più di 1000 euro al mese e sottoposti al ricatto occupazionale nel caso in cui decidano di denunciare le condizioni in cui lavorano, è rimasta inascoltata! 

Inizia  con queste parole la lettera aperta che CGIL,  FISASCAT CISL, CISL FP, UILFPL, UILTuCS  inviano alla Regione, denunciando che gli esiti della situazione sono stati purtroppo la diffusione del contagio ed un triste bilancio, in termini di perdite di vite umane.  La lettera così prosegue:

In prima linea ad affrontare questa disastrosa situazione ci sono loro, gli invisibili, si parla giustamente di premi per gli operatori della sanità pubblica, ma gli operatori delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali ancora una volta vengono considerati professionisti di serie B.  Per loro nessun premio da parte delle istituzioni o da parte dei datori di lavoro, gli unici riconoscimenti ricevuti ad oggi sono quelli a cui è impossibile assegnare un valore, le strette di mano di chi non c’è più.  Ad oggi l’emergenza nelle strutture non è assolutamente finita.  È più che mai necessario terminare con urgenza il monitoraggio diagnostico di tutti gli operatori e di tutti i degenti, fornire adeguati DPI al personale, adibire strutture dedicate per i pazienti COVID, riconoscere l’infortunio per coloro che hanno contratto il virus, e riconoscimento di un premio anche per questi professionisti, al pari dei colleghi del pubblico impiego.

Per onorare le vittime delle RSA, ed insieme protestare nei confronti di una gestione dell’emergenza, che invece che individuare gli errori commessi per provare a salvare delle vite pensa solo su chi scaricare le colpe, venerdì 29 maggio nelle strutture i lavoratori indosseranno la fascia nera del lutto intorno al braccio ed in piazza Castello sotto la Regione si terrà un presidio simbolico nel rispetto di quanto previsto dai Decreti.

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