
E’ inoltrata ai parlamentari locali Enrico Borghi, Alberto Gusmeroli, Mirella Cristina, Enrico Montani una lettera in cui l’assessore alla Cultura di Verbania, Riccardo Brezza, solleva i riflessi della difficile fase che stiamo vivendo sul comparto della cultura, che ne sarà tra i maggiormente colpiti. Dice Brezza: Quello che è a rischio non è solo l’organizzazione di eventi pubblici da parte dei Comuni, aspetto che basterebbe comunque a rappresentare un problema in termini di socialità nelle nostre Città. Il vero rischio è rappresentato dalle crescenti difficoltà registrate dalle imprese culturali sui nostri territori, molte delle quale composte da giovani artisti, sia come titolari di impresa sia come dipendenti. A questo si aggiunge la drammatica situazione in cui versano i luoghi della cultura come cinema e teatri oltre gli istituti come musei, archivi, biblioteche, aree e parchi archeologici. È evidente quindi quanto possa essere fuorviante ed errata l’equivalenza secondo la quale non potendosi svolgere eventi non siano necessari soldi per la cultura. Gli eventi sono solo la parte visibile del complesso comparto cultura che è fatto anche e soprattutto di strutture, materiali e immateriali, salari da garantire, costi di gestioni. Insomma, le risorse per la cultura che non andranno in eventi, saranno comunque necessarie per un piano di rilancio complessivo delle Città e del paese tutto, durante e al termine di questa emergenza.
Da questa premessa discende che anche Brezza sostiene e rilancia le proposte introdotte da 12 Assessori alla Cultura delle maggiori città italiane per fare fronte alla crisi e sostenere i Comuni italiani che devono essere messi nella condizione di continuare ad investire in Cultura. Le richieste da promuovere in Parlamento sono:
- Il trasferimento di fondi correlati alla spesa culturale dei Comuni: i bilanci sono fortemente colpiti da questa crisi senza precedenti. Per rialzarsi occorrono fondi dedicati.
- La ripartizione di fondi extra Fondo Unico per lo Spettacolo anche nei confronti dei soggetti più fragili (intermittenti, professionisti singoli, ditte individuali, terzo settore, artisti, curatori).
- L’inserimento di un capitolo “Cura Cultura” nella misura necessaria “Cura Comuni”.
- La deroga alle rendicontazioni del FUS : i teatri e centri di produzione non sono ovviamente in grado di rendicontare un’attività regolare in questo anno così brutalmente colpito.
- L’estensione del regime agevolato ArtBonus a tutte le tipologie di investimento e sponsorizzazione in favore di Beni e Attività Culturali. I soldi della cultura – nella fase di ricostruzione – devono poter costare meno.
Brezza conclude rivolgendosi ai parlamentari: Sono consapevole che lo sforzo del Governo sia tutto volto a difendere un settore così strategico per il nostro Paese e a dimostrazione di ciò vi sono le prime misure prese in questa direzione. Serve comunque continuare su questa strada rafforzando l’impegno e garantendo continuità agli interventi citati. Certo di un Vostro interesse Vi ringrazio per ciò che state facendo e che farete nell’interesse del nostro territorio e dell’intero paese.
Gli assessori che hanno lanciato le proposte riprese da Brezza sono Luca Bergamo, vicesindaco con delega alla Crescita culturale – Roma, Adham Darawsha, assessore alle Culture e alla Partecipazione democratica – Palermo, Filippo Del Corno, assessore alla Cultura – Milano, Eleonora De Majo, assessore alla Cultura e al Turismo – Napoli, Barbara Grosso, assessore alle Politiche Culturali, dell’Istruzione, per i Giovani – Genova, Francesca Leon, assessore alla Cultura – Torino, Matteo Lepore, assessore alla Cultura e al Turismo – Bologna, Paola Mar, assessore al Turismo – Venezia, Paolo Marasca, assessore Cultura, Turismo e Politiche giovanili – Ancona, Ines Pierucci, assessore alle Politiche Culturali e turistiche – Bari, Paola Piroddi, assessore Cultura e Spettacolo – Cagliari, Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura – Firenze.
Nella foto Riccardo Brezza