Promesse insostenibili, gara a chi le spara più grosse, fantasia sfrenata nel proporre ricette miracolose hanno costituito aspetti distintivi di buona parte della campagna elettorale. Una sorta di campionato senza tanti scrupoli, caratterizzato in parte rilevante da interventi che hanno mandato al macero moderazione, realismo, senso di responsabilità, nonché da una diffusa dose di presunzione sfrenata che ha ampiamente superato il limite del buon senso. Non vogliamo certo sparare nel mucchio, è vero che ciò non vale per tutti, ma lo è altrettanto che questi elementi negativi sono stati una nota marcata e come tali si impongono all’attenzione. Ora la propaganda finisce e resta da vedere quali influssi avranno sull’esito del voto simili atteggiamenti, auspicando comunque vadano le cose che essi lascino spazio a comportamenti più edificanti e concreti necessari per affrontare il governo del Paese.