
Il Castelli è salvo e verrà ricostruito! Questo è ciò che conta per noi e per i cittadini di Verbania. E’ il commento che giunge dal gruppo civico Verbania Futura, secondo il quale l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale del Piemonte dell’atto di indirizzo finalizzato alla ricostruzione degli ospedali di Verbania e Domodossola e del conseguente investimento di 100 milioni di euro per ciascuna delle due strutture, mette la parola fine ad anni di dibattiti inconcludenti sulla riorganizzazione della sanità del Vco. Di conseguenza grande soddisfazione per una decisione che, salvando l’ospedale Castelli e il suo DEA, risponde pienamente alla preoccupazione sollevata da migliaia di cittadini che hanno firmato la petizione a difesa dell’Ospedale “di Verbania” e del suo DEA. Questa delibera apre il percorso degli atti amministrativi necessari a dare concreta
attuazione al più importante investimento che l’ospedale di Verbania abbia mai ricevuto. Mentre la maggioranza di centrodestra ha sostenuto convintamente la ricostruzione del Castelli, che il sindaco Marchionini valuti azioni di ricorso ed esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti è inqualificabile nel merito e nel metodo e ognuno potrà trarre le proprie
considerazioni. Oggi, nonostante la sua netta contrarietà a investire 100 milioni di euro sull’ospedale della propria città, sostenendo al contrario la realizzazione di un nuovo ospedale aOrnavasso, il consiglio regionale ha scritto una pagina importante per la riorganizzazione sanitaria del Vco.
Dopo più di 20 anni di attesa finalmente un investimento concreto per il futuro della sanità del Vco. Così dichiara per Forza Italia Vco la coordinatrice Mirella Cristina con viva soddisfazione per l’approvazione da parte del consiglio regionale del Piemonte della delibera per la completa riqualificazione degli ospedali di Domodossola e Verbania. Quanto approvato oggi risponde alle esigenze di cittadini che vivono in un territorio complesso e fragile e lo fa con risorse certe. Il nostro territorio in tema di sanità non può più attendere, il progetto di due nuovi ospedali con 150 posti letto ciascuno, unito a una efficace medicina territoriale, pone finalmente basi solide per una politica sanitaria efficiente, moderna, efficace. Tutto questo nonostante la sinistra abbia cercato di affossare anche questo importante progetto.
Fine dell’ipotesi ospedale unico del Vco, commenta Roberto De Magistris di Grande Nord Piemonte. Sono anni che lo ripeto, fin da quando militavo nella Lega Nord di Bossi ebbi modo di dichiarare ripetutamente che non credevo nell’ipotesi della realizzazione di un nuovo ospedale unico del Vco. Mai contrario, semplicemente non ho mai creduto nella capacità della politica ad addivenire alla sua realizzazione. Ed ecco che, come previsto, vista l’incapacità a realizzare l’opera si ripiega sul recupero dell’esistente. Anche se ancora non si sia deciso nulla nello specifico dell’integrazione dei due nosocomi e soprattutto sul livello dei due Dea. Facile prevedere che assisteremo alle solite guerre di campanile, in ogni caso non posso che rallegrarmi della scelta. Quello che importa alla gente è la qualità e le tempistiche dei servizi alle persone che oggi sono al minimo storico. Va bene così, a Intra diremmo “ Piutost che nient, l’è mei Piutost”.
La Federazione del Vco del Partito Comunista Italiano osserva che negli ultimi vent’anni il Pd era prima favorevole alla difesa dei due ospedali e poi è diventato il paladino dell’Ospedale Unico, la Destra prima era favorevole all’Ospedale unico e ora è per mantenere i due Ospedali di Verbania e Domodossola Di fronte a questa coerenza zero i Comunisti, erano e sono rimasti a difesa del Castelli e del San Biagio, per il loro miglioramento e potenziamento, con il mantenimento dei due DEA. Ma anche per il potenziamento ed il miglioramento dei servizi dell’Ospedale di Omegna di cui occorre potenziare i servizi che necessiterebbe di minori investimenti per il rinnovamento strutturale. Soprattutto però va fatto un serio studio serio su un Piano della sanità del territorio e sulla rete delle emergenze. Va potenziata la rete di medicina territoriale con potenziamento degli infermieri di famiglia, sviluppo della telemedicina, rilancio e dei consultori e nascita di nuove Case della salute cui demandare le funzioni di medicina di prossimità e di riabilitazione. Fondamentale il ruolo della Prevenzione, e qui si deve maggiormente potenziare il rapporto fra Servizi Sociali e Sanità.