DUE “NO” ALL’OSPEDALE UNICO

DUE “NO” ALL’OSPEDALE UNICO

Riceviamo i seguenti due comunicati diffusi oggi contrari alla realizzazione del nuovo ospedale unico.

Il Partito Comunista d’Italia del VCO ritiene irricevibile la proposta avanzata dalla Regione Piemonte di scaricare sui Sindaci del VCO la scelta dell’Ospedale Unico nel VCO. Ed è un errore da parte dei Sindaci accettare in pochi giorni una scelta così importante e devastante per la Sanità pubblica nel VCO. Sia a livello nazionale che anche a quello regionale le scelte sulla Sanità vengono fatte rispettivamente non dal Ministero della Sanità o dall’Assessore regionale della Sanità, ma dal Ministero dell’Economie e Finanze e dall’Assessore al Bilancio della Regione Piemonte.

Si prevede la vendita degli Ospedali di Verbania e Domodossola a privati, ma a chi? E per farne cosa? Il presunto nuovo Ospedale Unico dovrebbe essere costruito da Privati. Ma in cambio di cosa? Sicuramente per un canone di Concessione di altissimo costo per ilpubblico, garantito per un lungo periodo dai 20 a 30 anni, ma non solo, anche per la gestione diretta quantomeno di tutti i servizi non sanitari (es. preparazione e distribuzione pasti, pulizie, gestione aree commerciali, raccolta e smaltimento rifiuti, manutenzioni, verde, trasporti, ristorazione, lavanderia, sterilizzazioni, bar, edicola, ecc.) con aumenti delle spese che in altre identiche situazioni arrivano al 50%.

Ulteriore rischio è quello di uno scenario che potrebbe vedere pezzi di sanità pubblica, servizi appetibili, dati in gestione/convenzione alla sanità privata oggi in difficoltà e un minuscolo ospedale con un DEA a cui sono collegati il minimo dei servizi indispensabili non appetibili al privato.

L’Ospedale unico nella landa desolata di Ornavasso allontana il luogo di cura dalla gran parte dei cittadini del VCO che avranno grandi difficoltà a raggiungerlo.

Rimane il fatto che oggi la vera emergenza nei nostri Ospedali è la carenza di personale Medico ed Infermieristico, personale che lavora con  grande impegno e professionalità e garantisce, nonostante tutto, i servizi e a cui va il nostro ringraziamento.

I Comunisti ribadiscono che, vista la caratteristica montana del nostro territorio, i due DEA vanno mantenuti a Domodossola e Verbania. Attenzione cittadini e amministratori del VCO. ci stanno prendendo in giro.

Il Partito Comunista d’Italia del Verbano Cusio Ossola

Solleva preoccupazione pensare che tra alcuni anni  i servizi ora prestati dagli Ospedali di Verbania e Domodossola  si sposteranno lontano dalle città.  Un luogo si equidistante dai campanilismi,  ma anche ……… lontano per tutti. Luogo lontano dalle abitazioni dei malati, ma anche dei lavoratori della sanità. Un Ospedale Unico produrrà, FORSE, a tempi lunghi  risparmi per le Casse Regionali. L’unificazione dei reparti ora duplicati sui due ospedali  produrrà però la conseguente riduzione di  personale occupato e aumenterà notevolmente  i costi per i cittadini, in termini di tempo e costi per i trasferimenti.
Giordano Andrea Ferrari – Socialista a Verbania

  1. Bernardino Gallo 20 Novembre 2015, 20:11

    COMUNICATO STAMPA 20 novembre 2.015
    Una durissima sconfitta per l’Ossola e Domodossola che non ha precedenti.
    La “scelta” del Nuovo ospedale unico a Ornavasso e il Consiglio comunale a Domodossola come chiave di lettura delle tendenze complessive nel VCO a partire da quelle politiche e amministrative. Ieri sera, in consiglio comunale, la giustificazione del sindaco Cattrini che ha approvata la sede di Ornavasso con tutte le prevedibili conseguenze per il San Biagio e l’Ossola, è stata quella che i sindaci del Verbano e del Cusio avevano i numeri per imporre la sede di Ornavasso come ospedale nuovo unico o comunque sull’asse Verbania Omegna. Ma che novità è? In ogni caso la sua conclusione è stata quella di arrendersi e subire. Il risultato? Una durissima sconfitta per l’Ossola e Domodossola che non ha precedenti. Per la verità all’asse Verbania Omegna sarebbe assolutamente sbagliato non aggiungere Vogogna che ha fatto da tempo la scelta del “financing project” e ha innestata la “trazione integrale” dopo aver aggregato la bassa Ossola per formare un triangolo che esclude l’alta Ossola e le sue valli, abbandonandole al loro irreversibile destino di inarrestabile declino. Si aggiunga il non ruolo adeguato del suo capoluogo, Domodossola, che non è stato in grado di essere un punto di riferimento per responsabilità di ciascun sindaco che è succeduto nella carica con particolare riferimento a quello attuale. Su quest’ultimo non vogliamo spendere molte parole sul suo recente comportamento sul San Biagio che, a nostro avviso, dettato dal desiderio di riavere la conferma a candidato sindaco del PD a Domodossola. Aggiungiamo, allo strapotere del triangolo Vogogna, Verbania, Omegna, l’assoluta debolezza dei rappresentanti politici e sitituzionali dell’Ossola, proni ai poteri forti dell’ex capoluogo e divisi, non sui problemi veri ma solo su campanilismo e, soprattutto, per la casacca indossata, salvo rare eccezioni. Aggiungiamo anche in funzione di tornaconti politici – amministrativi di varia natura.
    Su tali divisioni legate alla “casacca”, se n’è avuta una plastica rappresentazione nel dibattito in Consiglio Comunale di Domodossola. C’è stato qualche distinguo positivo, seppure preceduto da richiami a proposte sul tema della propria parte, da parte di chi ha presentato la mozione sulla sanità, affrontando anche problemi e criticità e non ignorando il trave nell’occhio, come fatto dalla maggioranza, rappresentato da un accordo “schifezza” che pure il sindaco aveva sottoscritto. Infatti avevamo appreso, ma solo dai media, che era stata firmato un accordo che, per il futuro del Castelli e del San Biagio, prevede al secondo comma dell’art. 6:” ….. I Comuni di Verbania e Domodossola si impegnano, concordemente ed in relazione al Piano di valorizzazione e alienazione dell’ASL VCO, ad attivare le procedure amministrative per la modifica dei rispettivi Piani Regolatori affinché le aree che attualmente ospitano gli ospedali cittadini, alla luce di specifiche valutazioni di carattere territoriale ed urbane, vengano valorizzate ai fini della loro successiva alienazione,…”. Auspichiamo, almeno per quanto riguarda Domodossola che tale articolo dell’accordo come altri troppo generici e senza chiari impegni, siano modificati nella stesura definitiva. Per l’ospedale San Biagio sia previsto un futuro nel campo sanitario, (distretto – medicina territoriale con dirigenza per tutto il VCO, e poliambulatori), mentre per il settore socio assistenziale, una pluralità di attività a partire da una moderna e grande struttura per anziani soprattutto residenziale. Il futuro del San Biagio dovrà assolutamente avere una ricaduta non solo sanitaria e sociale ma anche economica sul territorio per Domodossola e l’Ossola che sono stati depredati di tutti i servizi.
    La conseguenza di questa sconfitta deve essere individuata anche nella rappresentanza dei sindaci nell’ASL vco che non prevede una struttura federale che sia di garanzia delle singole zone.
    Questione che si propone tal quale nella provincia autonoma del VCO e che i profeti del “pensiero dominante” non hanno minimamente preso in considerazione, nonostante fasulle disponibilità a verificarne l’applicazione già in occasione della presentazione nel municipio di Domodossola.
    Un ulteriore segno di assoluta decadenza di Domodossola e dintorni è il fatto che Azzurra TV, niente ha riportato della discussione in consiglio comunale.
    In questo quadro preoccupante riconfermiamo la nostra volontà di batterci per dare voce al POPOLO per il quale ribadiamo che sarebbe necessario un coinvolgimento stringente e concreto con una vera e propria consultazione popolare.
    Concludiamo con un appello a forze politiche e movimenti e ai loro candidati sindaci e consiglieri, invitandoli a prendere precisi impegni programmatici sulle questioni sanitarie. Appello che vale per tutti, ma anche per U. N. A. Unione Nuova Autonomia nata da nostro “suggerimento” ma con assoluta reciproca autonomia! Presidente gruppo FB SOS Ossola già presidente USSL 56 Ossola Bernardino Gallo

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