E’ ANCORA TARGATO VERBANIA IL LOUNGE BAR DI PIANO 35 A TORINO

E’ ANCORA TARGATO VERBANIA IL LOUNGE BAR DI PIANO 35 A TORINO

Dopo la fase di start up condotta con la consulenza di Cinzia Ferro dell’Estramadura Cafè di Verbania, una delle più importanti bartender italiane ed ora vincitrice del concorso nazionale di “Italia a Tavola”, alla guida del Lounge bar del Ristorante Piano35, che si è affermato in questo ultimo anno come uno dei locali più esclusivi e scenografici  e senz’altro il più panoramico di tutta Torino, arriva Simone Sacco, giovane talento della mixology made in Italy e figlio dello chef Marco Sacco del Piccolo Lago di Verbania.  Ventiquattro anni, alle spalle un’esperienza internazionale nei locali più all’avanguardia di Londra e Copenaghen, Simone Sacco è alla guida di un team di giovanissimi bartender che faranno del Lounge bar di Piano35 una sorta di contraltare pop alla cucina raffinata e ricercata di Marco Sacco, mente e anima creativa del ristorante in cima al grattacielo Intesa Sanpaolo. Tra ristorante, spazio eventi e lounge bar, schieriamo a Piano35 una squadra familiare al gran completo – spiega Marco Sacco -. Un risultato reso possibile grazie a un format che abbiamo già sperimentato con successo al Piccolo Lago così, come nelle consulenze che stiamo sviluppando in questi anni in giro per il mondoIl figlio Simone spiega: Sono cresciuto tra la sala e la cucina di un ristorante e a un certo punto ho scoperto che i cocktail erano la mia passione. A Londra, la città dove nascono tutte le nuove tendenze in fatto di beverage, ho lavorato prima al Dry Martini assieme a Javier da Las Muelas e poi mi sono spostato all’Artesian, altro tempio del bartending contemporaneo che lo scorso anno è entrato nella lista dei 50 bar migliori del mondo. Per me essere a Torino oggi, accanto a mio padre, è una sfida entusiasmante.   La ricerca di Simone ha dato vita a una carta dei cocktail che pone l’accento sull’alta qualità del beverage, nel segno dell’essenziale e dell’eleganza. Caratteristiche che si ritrovano nelle proposte degustazione del lounge bar dove l’art mixology di Sacco junior dialoga con la creatività della cucina del ristorante.  E si cura anche la sostenibilità: Niente cannucce, nel segno del plastic free e solo ingredienti selezionatissimi – ci tiene a precisare il nuovo capitano -. Siamo un team di sette ragazzi under 30 e a turno stiamo in sala o dietro al banco. Raccontiamo ai clienti i cocktail, la selezione degli ingredienti e il perché degli abbinamenti. Mi piacerebbe che in Italia si diffondesse di più la cultura della mixology.

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